Libri di Rosanna Morozzi
Casa Mansi. Balli, serate e ricevimenti. I diari 1892-1947. Il ricettario
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Maria Pacini Fazzi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 328
Dal titolo dato dal marchese Raffaello Mansi ai due quadernetti relativi ai balli, ai ricevimenti e ai concerti tenuti a Palazzo Mansi tra il 1892 e il 1947, oggi gelosamente custoditi da Marcello Salom, discendente da parte di madre dei Mansi, risulta evidente come le intenzioni dalle quali era mosso il marchese nella loro redazione non fossero né storicistiche né autobiografiche. Il suo proposito era di mettere insieme una serie di regole e norme a cui attenersi per le serate di intrattenimento da organizzare nel palazzo «a San Pellegrino», riservandosi il duplice ruolo di regista invisibile e, più raramente, di padrone di casa, ruolo che svolgerà in maniera inappuntabile. Del resto, già molto prima della “Soirée” del 22 febbraio 1892, con la quale ufficialmente riaprirà il palazzo, Raffaello si era impegnato nel rimediare ai guasti subiti dall’edificio a causa della prolungata chiusura. A cura di Patrizia Giusti Maccari, Rosanna Morozzi - I Diari di Casa Mansi dal 1892 al 1947 - In Casa Mansi e, come è da credere nelle case degli Spada, Minutoli, Orsetti, Mazzarosa, è tutto un susseguirsi di brillanti ricevimenti, dove si affermano, in tempi rapidi e con grande successo, i balli moderni da eseguirsi in coppia, particolare certo non secondario, che decretano il tramonto di quelli antichi, invece figurati. Il Valtzer, o «waltzer», come allora si chiamava e il Boston, quest’ultimo nato nell’omonima città americana, vengono ballati con grande successo e abilità, favoriti dalla diffusione dei manuali da ballo e dalle lezioni tenute dai mastri di danza, impartite anche ai giovanissimi: «Luigi Mansi in età di 7 anni si distinse ottimo ballerino di Boston» annota Raffaello nel 1907, orgoglioso del maggiore dei suoi tre figli maschi. A cura di Claudio Casini - Il ricettario di Casa Mansi - Alla fine del ’600 matura l’idea di creare un grande edificio di rappresentanza con arredi, suppellettili e decorazioni pittoriche per ospitare principi e re durante le loro visite ufficiali a Lucca, come il principe Guglielmo Filippo di Neuburg, figlio dell’Elettore Palatino (1690), Gian Gastone de’ Medici con Violante di Baviera (1691), Federico IV di Danimarca e Norvegia (1692 e 1706), il re Ferdinando I di Borbone con la consorte Maria Carolina e i granduchi di Toscana Pietro Leopoldo e Maria Luisa (1775).
Mario Parri scultore da Pistoia a Pietrasanta (1895-1972)
Rosanna Morozzi, Stefano Veloce
Libro
editore: Gli Ori
anno edizione: 2015
pagine: 96
Da un recente passato alla contemporaneità. Pittura, scultura e grafica nella collezione della Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana
Silvestra Bietoletti, Rosanna Morozzi
Libro: Copertina rigida
editore: Petrartedizioni
anno edizione: 2014
Andrea Lippi disegni. Strane fantasie, ignoti desideri, pallide visioni, sogni, chimere
Anna M. Iacuzzi, Rosanna Morozzi
Libro: Copertina morbida
editore: Gli Ori
anno edizione: 2012
pagine: 168
Il volume ripercorre la vicenda di Andrea Lippi, artista pistoiese prematuramente scomparso nel 1916 e ne propone una visione a tutto campo inserendolo nel tessuto di relazioni artistiche e culturali di ampio raggio, intessute ben oltre i confini del territorio cittadino e lo pone nel contesto del simbolismo e della cultura contemporanea in Italia e in Europa. Andrea Lippi (Pistoia 1888-1916) nato all'arte negli ambienti della fonderia di famiglia, importante realtà nazionale e internazionale per la fusione artistica in bronzo tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, ebbe una breve avventura artistica, segnata da isolate ma importanti presenze espositive: alla Biennale veneziana nel 1912 e nel 1914, alla mostra della Secessione romana, nello stesso anno. Tra i riconoscimenti più prestigiosi una borsa di studio per Pensionato artistico romano; i premi del concorso per le celebrazioni della caduta e riedificazione del Campanile di San Marco a Venezia (1910) e del Concorso curlandese di Bologna (1915); l'acquisizione di sue opere da parte del celebre collezionista romano Angelo Signorelli e del re Vittorio Emanuele III.