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Libri di S. Mori Carmignani

Meditazione

Meditazione

Franz Kafka

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2017

pagine: 71

Vicino all'istmo di Panama, ad Aspinwall, è appena morto lo storico guardiano del faro, e va trovato subito un sostituto disposto a dedicare la propria vita alla solitudine e al mare. L'unico candidato che si presenta è il settantenne ex militare Skawiriski. Egli ha trascorso la sua vita vagando nel mondo senza mai realizzare del tutto i propri sogni, e ora è pronto a riposare. Il suo potenziale datore di lavoro è scettico: riuscirà un uomo così anziano a occuparsi da solo del faro? Skawiriski ottiene il posto e inizia a vivere al ritmo delle onde e dell'isola, finché qualcosa non lo fa tornare col pensiero alla sua patria, la Polonia, per parlarci da esule a nome di tutti gli esuli che sono costretti a vivere lontani dalla terra d'origine.
8,00

Canto remoto. Testo tedesco a fronte

Canto remoto. Testo tedesco a fronte

Rainer Maria Rilke

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2012

pagine: 96

Questa antologia riunisce le poesie e i frammenti poetici di Rilke che hanno al loro centro la musica, a testimonianza di una relazione che se da un lato ha incontrato inizialmente diverse difficoltà ad approfondirsi, è divenuta mano a mano essenziale nell'elaborazione della poetica più matura del grande poeta praghese, fino alla massima sintesi di parola e musica rappresentata, tanto stilisticamente quanto tematicamente, dai "Sonetti a Orfeo". In effetti, a ben vedere le note riserve iniziali di Rilke nei confronti della musica - in una lettera a Lou Salomé del 1903 era arrivato persino ad affermare che la grande arte di Rodin è "il contrario della musica" -, più che esprimere una reale posizione teorica, rappresentavano semmai una sorta di auto-invito a guardare oltre, a non accontentarsi passivamente di ciò che i sensi ci dettano. Da questo punto di vista, il cammino di Rilke verso la musica è del tutto in linea con l'altro grande suo approdo estetico, sul piano dell'arte figurativa, con la scoperta della pittura di Cézanne. Non lasciarsi sedurre dalla superficie delle cose e, allo stesso modo, non lasciarsi sedurre dalla suggestione dei suoni, perché - scrive Rilke - "nelle arti non decide l'apparenza, l'effetto (il cosiddetto 'bello'), ma la causa più profonda e intima, l'essenza sepolta che evoca l'apparenza".
12,50

Le rose. Testo francese a fronte

Le rose. Testo francese a fronte

Rainer Maria Rilke

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2010

pagine: 128

"Uno stupire, un cedere, un essere travolti", così definiva Rilke la sua attrazione di scrittore per la lingua francese, il sentire estetico che in lui, poeta di lingua tedesca, ma anche fine traduttore di poesie francesi, non poteva non spingere verso la creazione personale. Del resto, la Francia lo aveva accolto a più riprese durante diversi periodi del suo girovagare europeo. E se la Russia per Rilke rappresenta l''altrove' cui deve "quello che sono divenuto", la Francia è la Parigi di Malte Laurids Brigge e di Rodin, la Provenza di Cézanne, la lingua di Louise Labe, di Mallarmé, di Verhaeren, di Valéry - tutti tradotti da Rilke -, e insieme la lingua del suo 'eremo' svizzero di Muzot e del sanatorio di Valmont, dove il 29 dicembre del 1926 si compirà il suo destino terreno. Non stupirà dunque che fra le ultime composizioni del grande poeta praghese compaiano ben tre cicli di poesie francesi, fra i quali "Les Roses", composto di ventiquattro poesie tutte dedicate al tema della rosa, e scritto in un brevissimo arco di tempo, dal 7 al 16 dicembre 1924, con l'unica eccezione di due poesie aggiunte nello stesso anno della morte. La raccolta venne pubblicata pochi giorni dopo la scomparsa di Rilke, nel gennaio del 1927, dall'olandese Alexandre Alphonse Marius Stols. Il volume, in tiratura numerata, era corredato da un breve scritto di Paul Valéry, riportato in questa edizione.
9,90

I sonetti a Orfeo. Testo tedesco a fronte

I sonetti a Orfeo. Testo tedesco a fronte

Rainer Maria Rilke

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2006

pagine: 147

Il mito di Orfeo è da epoche lontane il mito stesso della poesia, ed evoca, come afferma nella prefazione Sabrina Mori Carmignani, "la soglia che separa vita e morte, prossimità e lontananza, luce e ombra, perdita e possesso, ma soprattutto significato e suono". È questo il senso che emerge dal ciclo dei cinquantacinque sonetti scritti da Rainer Maria Rilke tra il 2 e il 23 febbraio 1922, negli stessi giorni in cui, dopo lunghi anni di attesa, anche l'opera "maggiore" - le Elegie Duinesi - trovava il suo definitivo compimento.
10,00

Considerazioni sul peccato, il dolore, la speranza e la vera via. Testo tedesco a fronte

Considerazioni sul peccato, il dolore, la speranza e la vera via. Testo tedesco a fronte

Franz Kafka

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2001

pagine: 124

Queste "Considerazioni", composte tra il 1917 e il 1918, vennero trascritte in bella copia e numerate dallo stesso Kafka su schede sciolte, e rappresentano un florilegio di pensieri tratti dai cosidetti "Quaderni in ottavo", la cui importanza si rivela sempre più evidente per una più profonda comprensione dell'opera del grande scrittore praghese.
8,50

Breve storia della fotografia

Breve storia della fotografia

Walter Benjamin

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2014

pagine: 93

Può forse apparire singolare che uno studioso del calibro di Walter Benjamin si avventurasse nel 1931 a stilare la storia di una tecnica, quale quella fotografica, che non aveva allora che un centinaio d'anni o poco più, avendo Niépce e Daguerre fondato solo nel 1829 la prima società per lo sviluppo delle tecniche fotografiche. È ancora più singolare che il filosofo tedesco già parlasse in queste sue pagine di periodo d'oro e di declino dell'arte fotografica. Questa singolarità cessa tuttavia di essere tale non appena si cominci a riflettere su quanto sempre vi è di originale nella ricerca di Benjamin, costantemente tesa a individuare le origini, e insieme le potenzialità grandi o piccole, positive o negative, di ogni fenomeno studiato. Da questo punto di vista il lettore non mancherà certo di avvertire in queste pagine pionieristiche una forte vicinanza, e una prima messa a fuoco, a quell'indagine a tutto campo che costituisce uno dei capolavori del filosofo tedesco: "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica", che vedrà la luce solo cinque anni più tardi. Anche e proprio in questa direzione, questo volume riunisce altri due scritti poco noti di Benjamin: il primo, "Novità dal mondo dei fiori", è concepito come recensione all'opera del fotografo Karl Blossfeldt (1865-1932), grande protagonista della fotografia appplicata al mondo floreale; il secondo, "Lettera da Parigi", si concentra invece sul rapporto tra pittura e fotografia...
9,00

Il diritto di mentire

Il diritto di mentire

Immanuel Kant, Benjamin Constant

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2008

pagine: 67

Intorno a un tema quanto mai controverso, antico e pur sempre attuale, quale quello della menzogna, si affrontano in questo volume due grandi filosofi che rappresentano anche due differenti scuole di pensiero, l'una pienamente radicata nella Francia del dopo-rivoluzione, l'altra che proviene invece dalla vicina Germania. L'occasione è data da un breve trattato scritto nel 1797 dall'allora trentenne Benjamin Constant, che, sotto il titolo "Delle reazioni politiche" disquisisce intorno alla possibile legittimità, in precisi contesti, della menzogna. L'intervento di Constant è centrato sulla necessità che i princìpi universali, per essere accettati anche sul terreno concreto, debbano a loro volta fondarsi su princìpi definiti "intermedi" tali cioè da permetterne la concatenazione con la realtà effettiva. Ma Constant, mentre cerca di definire questa sua teoria, critica la riflessione di Immanuel Kant che "persino di fronte a degli assassini che vi chiedessero se il vostro amico, che loro stanno inseguendo, si sia rifugiato in casa vostra, la menzogna sarebbe un crimine". E il "filosofo tedesco" (così lo definisce, un po' sbrigativamente, Constant), chiamato in causa, risponde da par suo con "Su un presunto diritto di mentire per amore dell'umanità" nel quale ribatte punto su punto al "filosofo francese". E così che questo confronto acquista oggi, un significato emblematico, e anche al di là del tema, pur sempre centrale, che costituisce l'oggetto di questa querelle di fine Settecento.
8,50

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