Libri di S. Zanotto
La città dalle 100 meraviglie
Filippo De Pisis
Libro
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 208
"Qualcuno ha scritto che nei testi di de Pisis si riconoscono i soggetti, i colori e certe emozioni dei suoi dipinti, cercando una correlazione fra i due linguaggi. È certamente vero perché entrambi fanno parte di un unicum, l'uno nutre l'altro e viceversa. Ma la caratteristica più interessante del personaggio nel suo complesso sta nella dimensione culturale assolutamente fuori dal comune, una dimensione erudita e profonda, da intellettuale raffinatissimo, conoscitore di discipline le più diverse, appassionato di arte antica e studioso di cosiddetti artisti minori, capace di darsi regole di studio severissime per raggiungere l'obiettivo della conoscenza. Tutto ciò fa da substrato fecondo sia della scrittura che della pittura, entrambi linguaggi articolati e di difficile elaborazione, che tuttavia de Pisis trasforma con apparente facilità in un dipanarsi di immagini, scritte o dipinte, che narrano la sua particolare visione del mondo che lo circonda, con un carattere di candore che è un elemento fondamentale del suo modo di leggere gli eventi, anche nei momenti nei quali affermerà, con la levità che gli era propria, la sua omosessualità. Egli ha senza dubbio conservato dentro di sé il pascoliano «fanciullino», attraversando due guerre mondiali senza neppure per una volta prenderne atto in uno scritto o in un quadro; con una levità che fortemente dentro di lui contrasta con il bisogno profondo di conoscenza. È forse questa dicotomia fra il reale vissuto e il reale sognato che lo porterà a una dissociazione interna e alla malattia mentale, facendolo vivere in quella dimensione «metafisica» che aveva cercato per tutta la vita." (dalla nota di Claudia Gian Ferrari)
Gesù e Tito
Velibor Colic
Libro: Libro in brossura
editore: Nikita
anno edizione: 2011
pagine: 205
Un romanzo fotografico ricco di humour lucido, ironia e tenerezza, un album di immagini frammentate. È la vita di Velibor, voce narrante e protagonista di questa storia. Velibor bambino, che sogna di essere un calciatore brasiliano e poi un poeta e passa l'infanzia tra una madre cattolica e un padre convinto comunista. Due mondi opposti e inconciliabili che però convivono pacificamente e in modo consensuale. Gesù, Tito e il calcio. Tre miti che scandiscono la trasformazione del piccolo universo di Velibor. Il racconto esilarante di una vita, i sogni teneri e poetici di un bambino, e un meraviglioso ritratto della Jugoslavia prima del disastro.
Poeta e contadino
Jean-Louis Fournier
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Clichy
anno edizione: 2014
pagine: 144
Un giovane e ingenuo studente di cinema si innamora di una dolce studentessa di psicologia. Fin qui niente di strano. È l'amore. E lui è convinto che sarà per sempre. Per questo abbandona tutto e si trasferisce in campagna, per vivere con lei e mandare avanti la fattoria di suo padre. "Quando si è innamorati, si diventa un po' matti, e visto che un po' matto lo ero già, ero capace di tutto. Se suo padre fosse stato un pescivendolo, mi sarei messo a fare il pescivendolo". Ma la felicità non è così a portata di mano e la vita non è come il cinema. La campagna è dura, è lenta, è morta. E l'amore a volte non basta a sopportare ciò che non ci appartiene. Abbandonando tutti i possibili clichés sul cittadino inadatto alla terra, sulla durezza del lavoro quotidiano e sulla solitudine dei contadini, Jean-Louis Fournier, un autore già amato dai lettori italiani, ci accompagna con delicatezza e humour in questo viaggio dentro il cuore della vita di campagna. E grazie alla sua abituale tenerezza, al suo spirito e al suo inarrivabile senso del romanzo, riusciamo a sorridere di questa situazione, quasi da incubo, nella quale il suo ingenuo e sognante eroe si è cacciato.
Sangue dannato
Alexandre Bergamini
Libro: Copertina morbida
editore: Barbès
anno edizione: 2012
pagine: 256
Evocando le febbri e la memoria collettiva, in questo romanzo che tocca il reportage e la poesia in una forma scritta del tutto nuova, Alexandre Bergamini mette a confronto l'intimo e il clinico, la storia personale con la Storia, per fare una radiografia dei primi trent'anni di AIDS, incrociando la propria vita e una ricostruzione del delirio di morte e di devastazione che ha colpito gli esseri umani considerati colpevoli di essersi ammalati: le politiche sanitarie e di comunicazione dello Stato francese, del Vaticano, dell'OMS e di molte altre istituzioni, lo sfruttamento del virus da parte delle case farmaceutiche, le viltà e le colpe, con precise e documentate accuse. E attraverso se stesso e il suo percorso, Bergamini racconta la Francia, l'Italia fascista e omofoba, il turismo sessuale, il mondo della violenza e della prostituzione, e aprendo le porte della propria esperienza, narra con una sincera e finora inedita verità il mondo omosessuale, l'esplorazione del sesso, il perdersi nella promiscuità e nella violenza. E su tutto, l'AIDS: persone incontrate, amate, abbandonate, morte durante l'ecatombe, o che sono sopravvissute, come l'autore, come chi è ancora vivo. "Sangue dannato" è un tentativo di usare ogni arma possibile contro un nemico invisibile e contro la stupidità, una battaglia combattuta con l'unico aiuto di una lingua esangue, spogliata di tutto, è la conclusione di un ciclo infernale, la sua fine.
La città dalle 100 meraviglie
Filippo De Pisis
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2009
pagine: 173
"Qualcuno ha scritto che nei testi di de Pisis si riconoscono i soggetti, i colori e certe emozioni dei suoi dipinti, cercando una correlazione fra i due linguaggi. È certamente vero perché entrambi fanno parte di un unicum, l'uno nutre l'altro e viceversa. Ma la caratteristica più interessante del personaggio nel suo complesso sta nella dimensione culturale assolutamente fuori dal comune, una dimensione erudita e profonda, da intellettuale raffinatissimo, conoscitore di discipline le più diverse, appassionato di arte antica e studioso di cosiddetti artisti minori, capace di darsi regole di studio severissime per raggiungere l'obiettivo della conoscenza. Tutto ciò fa da substrato fecondo sia della scrittura che della pittura, entrambi linguaggi articolati e di difficile elaborazione, che tuttavia de Pisis trasforma con apparente facilità in un dipanarsi di immagini, scritte o dipinte, che narrano la sua particolare visione del mondo che lo circonda, con un carattere di candore che è un elemento fondamentale del suo modo di leggere gli eventi, anche nei momenti nei quali affermerà, con la levità che gli era propria, la sua omosessualità. Egli ha senza dubbio conservato dentro di sé il pascoliano "fanciullino", attraversando due guerre mondiali senza neppure per una volta prenderne atto in uno scritto o in un quadro; con una levità che fortemente dentro di lui contrasta con il bisogno profondo di conoscenza. [...]". (Dalla nota di Claudia Gian Ferrari)