Libri di Salvatore Antonio Bravo
Pilocchio. Storia di un Pinocchio dei nostri giorni
Salvatore Antonio Bravo
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2021
pagine: 128
Nel “PILocchio, un Pinocchio dei nostri giorni, è come trovarsi palesate, senza per questo cadere nella disperazione e nel pessimismo, le armi più efficaci che il potere usa per dominare. Le sue avventure sono le nostre avventure, inquietudine non rassegnata, incessante tensione per uscire dalla “caverna”. Pinocchio, sintomo di un mondo disumanizzato, è altresì vitalità di colui che cerca guarigione. I processi di identificazione con il burattino favoriscono il riattivarsi di energie critiche. Rileggere “Pinocchio” può significare l’inizio di un processo di emancipazione dalla “banalità del male” in cui siamo immersi, e che spesso rimuoviamo per cedere agli automatismi senza concetto. Siamo chiamati al dialogo, ad affinare lo sguardo. All’antiumanesimo del pessimismo è necessario contrapporre la forza storica della vita, che non si lascia prosciugare dal sole nero del potere, ma sa leggere il presente con le categorie del pensiero, generatrici di “possibilità”. Solo la parola libera: l’avventura della vita esige partecipazione, la salvezza è sempre possibile, se si rinuncia ad un individualismo senza storia e bellezza. “Pinocchio” è veicolo di consapevolezza comunitaria.
L'animalizzazione dell’essere umano nel capitalismo
Salvatore Antonio Bravo
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2020
pagine: 192
"I filosofi ci accompagnano nel tempo della nostra vita, e imprimono svolte creatrici ai concetti che noi stessi formuliamo. Il presente testo è il risultato del tempo trascorso assieme agli scritti di Costanzo Preve, della sua presenza nelle mie riflessioni, del confronto dialettico e dello scontro vivo, alimento continuo e condizione sine qua non, perché emergessero i temi, le problematiche, le riflessioni sull’ordito del mondo storico. L’indugiare assieme con lo sguardo dialettico è la cifra del pensiero vivo, mai schematico o prefabbricato, e questo è realmente comunità. Mi piace ricordare la metafora dello sguardo della civetta con la sua profondità orizzontale e verticale, che tematizza il noto, e consente al reale di diventare razionale. Se tutto ciò manca, il pensiero resta spoglio, e l’essere umano animalizzato, involuto nel suo abbandono etico. Ciò che, invero, può consentire di trascendere tale tragica condizione è una maturazione del pensiero, di quello che si configura, prende forma, in maniera solare, dal caos latente che nutre le nostre azioni."
L'albero filosofico del Ténéré. Esodo dal nichilismo ed emancipazione in Costanzo Preve. Dalla metafora del deserto (in Nietzsche-Arendt) al fondamento veritativo in Costanzo Preve
Salvatore Antonio Bravo
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2019
pagine: 176
L’ospite inquietante, il nichilismo, è fra di noi. Perché possa esserci vita degna d’essere vissuta è necessario riportare il fondamento veritativo nella vita degli esseri umani. Costanzo Preve ha fatto dell’esodo dal nichilismo economicistico il telos del suo filosofare. Dalla periferia in cui si è posto ha guardato la complessità del problema e il suo volto meduseo, senza distogliere lo sguardo. Ha testimoniato con la vita e le opere che il nichilismo non è un destino, ma una condizione trasmutabile. Sentiamo l’assenza di uomini dalla passione durevole. Questo testo è dedicato a Costanzo Preve e a coloro che vogliono accostarsi al problema avendo deciso di non distogliere lo sguardo, di non voler più vivere nell’indifferenza, in un mondo di sole merci.
Le metafore nella filosofia
Salvatore Antonio Bravo
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2018
pagine: 288
La metafora assume una polisemia di significati formativi: è l’immagine che porta al concetto; è configurazione di tensioni concettuali dal forte contenuto emozionale, non estranee alla razionalità nella sua processualità radicata in piani differenti. È totalità umana: fantasia, sentimento e razionalità sono un trittico imprescindibile per l’uomo teoretico. La metafora “trasporta” il concetto, è libertà antitetica alla riduzione dell’essere umano ad ente senza autentica progettualità, è l’affacciarsi dell’essere umano fuori dal corpo. La metafora educa al possibile. La metafora è bussola concettuale per guardare oltre l’orizzonte dell’angusto presente. Creare e ripensare concetti con la metafora rompe la successione sempre eguale della linea del tempo. «Noi apprendiamo soprattutto dalle metafore», in quanto esse hanno il ruolo fondamentale di «portare l’oggetto sotto gli occhi» (Aristotele, Retorica, III, 10, 1411a).
L'epoca del PILinguaggio
Salvatore Antonio Bravo
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2017
pagine: 96
Il depotenziamento del linguaggio è attuato dal capitalismo nel suo allontanamento dalla persona e dalla comunità: povertà lessicale, manomissione dei significati, riduzione della parola a funzione calcolante, aggressione culturale imperialistica alle lingue nazionali. La povertà lessicale trova la sua ragion d’essere nel capitale globale: ogni riflessione eccedente i bisogni dell’economia è già un limite per le logiche mercantili. La lingua deve tracciare il suo senso nella produttività, nell’immediatezza della sua spendibilità, essere funzione dell’illimitatezza della valorizzazione. Ogni linguaggio non spendibile è stigmatizzato come inutile. Diviene così funzione, calcolo per previsioni consumistiche: oltre vi è il nulla. La neolingua si struttura nell’atomizzazione di pensieri che devono perdersi nell’emozione dell’immediato delle pseudo relazioni virtuali. Il nichilismo di massa è alimentato e vive attraverso l’incompetenza linguistica che derealizza la realtà in monconi fonetici. Il riduzionismo politico filosofico si sostanzializza attraverso un linguaggio la cui articolazione logica arretra per lasciare spazio unicamente alla naturalizzazione del solo presente.
L'ultimo uomo
Salvatore Antonio Bravo
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2016
pagine: 80
La fame dei desideri, l'assenza continua di una pienezza ontologica, spinge in modo compensativo molti alla fame di cose, di un tempo vuoto, ripetitivo e riproduttivo da colmare con spazi ingombri di materia. La fame denuncia un'assenza, è la perversione di una fame di giustizia ed autenticità resa perversa dall'impazzimento razionale della crematistica. Il compito che spetta alla filosofia, come afferma Ernst Bloch, è ridare speranza, reintrodurre con la speranza l'utopia e dunque trasformare la fame delle cose in una spinta trasformatrice collettiva della storia. La storia non è terminata e l'impensabile è nel presente, sbiluccica nei malesseri dell'umanità ricca come in quella deprivata di tutto: il futuro non è fatalità, ma sistema aperto che attende tutti. L'impegno è restituire dinamicità alla storia e con essa reintrodurre la categoria della speranza non come attesa messianica ma come attività progettante radicata nell'attualità.
Foucault e la razionalità debole
Salvatore Antonio Bravo
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2016
pagine: 80
Il modello di razionalità è parte integrante della prassi di una comunità, la riflessione su di esso è necessaria per un'operazione "archeologica" di consapevolezza, ovvero le strutture cognitive sono segnate nella lingua come nei modelli di comprensione. La pastorale dell'incontro, tanto in voga riesce solo parzialmente a portare nuova vita nell'atto del pensare, tale operazione dev'essere completata con un'analisi-riflessione dei fondamenti del pensiero. L'interrogativo a cui dovremmo rispondere è il perché tanto sapere critico abbia prodotto risultati tanto parziali, finanche a volte reazionari.
Potere e alienazione in Foucault
Salvatore Antonio Bravo
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2015
pagine: 48
Gli scritti di Foucault testimoniano un'attenzione rara alla vita che scorre ai margini: il potere è studiato mediante la 'posizione della rana', affermazione del filosofo. Il potere è analizzato nel suo costituirsi, non dal vertice ma dalle forze interagenti dal basso il cui effetto è il potere.