Libri di Silvia Mugnano
Il rischio ambientale. Prevenzione, comunicazione, gestione dell'emergenza
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2025
pagine: 176
La presenza dei rischi ambientali nella società globale è diffusa e pervasiva e i cambiamenti climatici ne rappresentano solo una delle componenti. I molteplici fattori di rischio derivano dalla complessità dell'interazione fra l'azione umana e i numerosi processi che si verificano continuamente in natura. Il libro studia il rischio partendo dall'interdipendenza tra i vari fattori e, grazie al contributo di studiosi e studiose di discipline diverse, evidenzia come esso sia causa di un aumento delle migrazioni e renda le nuove generazioni fragili ed ecoansiose e i territori, le città e le case sempre più vulnerabili e meno sicure. Affrontare l'emergenza socioambientale diventa sempre più complicato ed è quindi necessario che strumenti e azioni messi in campo sappiano combinare i saperi scientifici con le competenze locali. La società è alla perpetua ricerca di un controllo del rischio mentre sarebbe meglio perseguire la promozione di una cultura del rischio.
Non solo housing. Qualità dell'abitare in Italia nel nuovo millennio
Silvia Mugnano
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 128
Nel nuovo millennio il bisogno di casa è tornato a essere una questione sociale. La vulnerabilità abitativa sta assumendo tinte e dimensioni nuove rispetto al passato. La crisi economica, le grandi emergenze umanitarie, la fragilità del territorio rispetto ai disastri naturali, l'invecchiamento della popolazione hanno infatti messo il sistema abitativo italiano, già compromesso, sotto un forte stress. La vulnerabilità abitativa non è più una questione di pochi individui esclusi dal sistema ma un problema che investe un numero sempre maggiore di famiglie, tipologicamente disomogenee, intrappolate in una terra di mezzo, definita l'area grigia delle nuove politiche abitative. Tale area grigia ha redditi troppo elevati per essere considerata eleggibile agli strumenti di protezione abitativa dell'edilizia residenziale pubblica, e troppo debole economicamente per entrare nel mercato abitativo privato. A questo si aggiunge che il mercato immobiliare italiano è poco flessibile e non riesce a rispondere in modo elastico al mutare delle esigenze degli individui (separazioni, invecchiamento, mobilità territoriale). La domanda abitativa è quindi cambiata e si sta configurando un set di politiche pubbliche e non, capaci in parte di rispondere ai bisogni emergenti. La molteplicità di attori coinvolti, la varietà di tipologie di interventi e la complessità nell'identificare il bisogno hanno reso necessario l'introduzione di un nuovo paradigma delle politiche abitative, spesso definito housing sociale. La scommessa di questa nuova filosofia delle politiche abitative è rispondere agli attuali bisogni offrendo soluzioni abitative che non solo rispettino standard di qualità, ma che propongano un abitare di qualità.
Territori vulnerabili. Verso una nuova sociologia dei disastri italiana
Alfredo Mela, Silvia Mugnano, Davide Olori
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 192
Erroneamente si pensa che i disastri naturali siano un tema poco legato alle scienze sociali. Al contrario la sociologia dei disastri in Italia ha radici profonde e un percorso storico consolidato. Sebbene ogni evento abbia una data e un’ora precisa, il ciclo del disastro è costituito da un pre-evento (prevenzione e mitigazione) e un post-evento (risposta e recupero) e l’impatto che un disastro ha su un territorio non dipende solo da fattori fisici ma anche dalla capacità delle comunità colpite di sapersi preparare, affrontare e rispondere all'evento catastrofico. Questa capacità non si crea nel momento dell’evento ma è legata alle dinamiche sociali, economiche e politiche del territorio. I disastri naturali amplificano le vulnerabilità sociali del territorio, evidenziano i meccanismi virtuosi e i malfunzionamenti dei sistemi di governance locale e valorizzano il capitale sociale. Il volume presenta una ricca e approfondita analisi di casi mettendo a confronto diversi disastri socio-naturali in un arco di tempo di più di mezzo secolo. Lo studio delle dinamiche sociali dei terremoti dell’Irpinia (1980), de L’Aquila (2009) e di Mirandola (2012), le alluvioni di Firenze (1966), di Giampilieri-Messina (2009) e del Sannio-Benevento (2015) e i rischi eruzione dei vulcani Etna e Vesuvio aiutano ad avviare nuove riflessioni per la sociologia dei disastri ed evidenziano che è ancora aperta una questione sociale dei disastri. Sviluppare tali prospettive appare ancora più urgente nel nostro paese, che compare ai primi posti in Europa per ricorrenza e intensità dei disastri, come purtroppo ci ricordano i terremoti che hanno colpito l’Italia centrale tra l’agosto del 2016 e il gennaio 2017.