Libri di Silvia Zanelli
Deleuze con Peirce. Un equivoco impossibile
Silvia Zanelli
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2025
pagine: 334
Deleuze, con tutta probabilità, non lesse mai direttamente la sconfinata opera di Peirce ed ebbe accesso solo ad un "Peirce di seconda mano", attraverso le antologie di Gérard Deledalle. Proporre di lavorare all'intersezione fra Deleuze e Peirce non può che configurarsi dunque come un equivoco, e nella fattispecie come un equivoco ermeneutico. Se quello tra Deleuze e Peirce è in linea di principio un incontro impossibile, è proprio a partire da questa radicale discontinuità che ci sarà occasione di evidenziare delle soglie di continuità. A nostro modo di vedere Deleuze non dispone di una semiotica di stampo peirceano. Porremo dunque sullo sfondo quello che Deleuze ha scritto su Peirce nei suoi testi sul cinema per attualizzare invece ciò che in riferimento a Peirce è rimasto impensato nella penna di Deleuze. Ci avventureremo così nella "libreria concettuale" del non pensato deleuziano per riattivarne alcuni nodi problematici, nell'alleanza con Peirce. Il tentativo è quello di tenere insieme l'aspirazione cosmologica con cui entrambi guardano al reale, nonché una nuova immagine del pensiero, che vive nel rapporto mutuale fra virtualità e attualità, ovvero fra generalità ed individuazione. Il testo è un gioco concettuale che senza prendere troppo sul serio cosa Deleuze e Peirce hanno effettivamente detto, si colloca nel mezzo fra i due pensatori, con l'obiettivo di mostrare fino a che punto questa doppia deformazione possa reggere, dandoci alcuni indizi su come abitare il nostro contemporaneo.
Con-fini. Deleuze, Simondon e il problema dell’individuazione
Silvia Zanelli
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2023
pagine: 150
La fine dell’uomo è un’ossessione recente. Nel dibattito filosofico contemporaneo si agitano domande relative al nostro destino: sopravvivremo al disastro climatico, all’intelligenza artificiale, a noi stessi? Eppure i limiti di corpo e mente sono in continua definizione. È tempo, quindi, di lasciare spazio a un’altra questione: i con-fini. L’individuazione, cioè il nostro divenire, il divenire ciò che siamo, è un tema caro a due grandi pensatori del Novecento: Gilles Deleuze e Gilbert Simondon. Attraverso una loro alleanza, ovvero nelle concordanze tra il pensiero dell’uno e dell’altro, e talvolta nelle diversità, è possibile scorgere alcune risposte ai dilemmi del presente. E dedurre, così, che la fine dell’uomo è in fondo un falso problema. Vita e morte non sono principi dualistici, ma momenti di passaggio, “soglie” da attraversare; l’individuazione non ha inizio e non conosce fine, perché «fluisce lungo la superficie dell’immanenza». La questione dell’individualità è tutta da ripensare. Prefazione di Rossella Fabbrichesi.