Libri di Stefania Di Carlo
Storia e tradizione a Vittoria. Fede e spiritualità tra le congregazioni del SS. Crocifisso
Stefano Nicosia
Libro: Libro in brossura
editore: Tau
anno edizione: 2025
pagine: 222
La Congregazione del SS. Crocifisso fondata nel 1644, dal venerabile Padre Luigi La Nuza, porta avanti la tradizione, il carisma e la spiritualità che, la Città di Vittoria vive nella giornata del Venerdì Santo, ripercorrendo la Passione e la morte di Gesù Cristo mandato, presso il Golgota, come l’Agnello immolato. Dall’11 marzo 1678 la Congregazione è gemellata con la Congregazione del SS. Crocifisso di San Marcello al Corso di Roma, Crocifisso che Papa Francesco ha voluto in Piazza San Pietro per il periodo pandemico del Covid-19. Riviviamo la storia anche tramite le testimonianze del confrate Mario Di Vita, del sacerdote Don Salvatore Mallemi e di Gaetano Bruno innamorato, come me, dello splendore artistico del 1500.
Il curioso impertinente. Ediz. italiana e spagnola
Alessandro De Stefani
Libro: Libro in brossura
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2019
pagine: 114
Il «Curioso impertinente» di Alessandro De Stefani, andato in scena, nella traduzione spagnola di Tomás Borrás, al teatro El Español di Madrid nel 1947, quarto centenario della nascita di Cervantes, è la più recente di una ricca serie di riscritture drammatiche della novella che il romanziere spagnolo inseriva all'interno del «Don Chisciotte» del 1605, nei capitoli 32-35. Si tratta di una delle trame secondarie più note e controverse del romanzo, poiché tratta il tema, molto comune nella novellistica europea, della messa alla prova della fedeltà della sposa; per la prima volta però, la causa che scatena la gelosia del marito non è un sospetto di infedeltà o la malignità di un antagonista, bensì il demone della curiosità che abita l'animo stesso dello sposo, smanioso di possedere solo per sé l'intera volontà della sua donna. De Stefani interpreta la trama cervantina, originariamente un discorso controriformista su fede, conoscenza e libero arbitrio, come un dramma psicologico e sentimentale, di lontana influenza pirandelliana, sullo scontro fra essere e apparire, amare e possedere. Tema di spaventosa attualità, la gelosia parossistica del curioso Anselmo porta alla fine tragica di tutti i protagonisti.
Il cavaliere militante. Riscritture e adattamenti teatrali del romanzo negli anni del fascismo e del franchismo
Stefania Di Carlo
Libro: Libro in brossura
editore: Accademia University Press
anno edizione: 2025
pagine: 318
Negli anni del regime fascista, come in quello franchista, il teatro ha come scopo il puro intrattenimento, la trasmissione di un messaggio propagandistico e ancora la celebrazione del cattolicesimo e del nazionalismo, attraverso i rispettivi valori. Finalità, queste, che spesso vengono perseguite mediante l’uso di personaggi della storia e della cultura nazionale tramutati in miti identitari. Se è vero che in Spagna è quindi prevedibile l’uso di Cervantes e il suo don Chisciotte per glorificare la nazione e il suo passato, vediamo come l’eco del personaggio cervantino, ormai riconosciuto come un classico senza patria e senza tempo, riecheggia anche nell’Italia di Mussolini. Nelle riscritture e negli adattamenti teatrali oggetto di questo studio l’immagine di don Chisciotte subisce una risemantizzazione con una forte accezione politico-religiosa. Il cavaliere errante per antonomasia può rappresentare un’intera nazione, la Spagna, in un momento in cui questa sente l’esigenza di rialzarsi ed uscire dal baratro in cui è caduta; può diventare il leader di una giustizia fascista, in grado di guidare un popolo verso la salvezza intesa perlopiù in senso metaforico-religioso; ma può incarnare anche un cavaliere della fede come inteso da Unamuno, un imago christi, redentore di un’umanità che necessita di essere riscattata.