Libri di T. Treu
Codice della previdenza complementare. Disciplina generale delle casse professionali di previdenza e di assistenza
Libro: Libro in brossura
editore: Dike Giuridica
anno edizione: 2016
pagine: XIV-734
L'opera contiene, suddivisa in due sezioni, una raccolta delle fonti normative, delle prassi amministrative, e della giurisprudenza (Corte Costituzionale e Corte di Giustizia dell'Unione Europea), relative alla previdenza complementare del settore privato e pubblico e alla disciplina generale delle casse professionali di previdenza e di assistenza. Essa, per la sua completezza e aggiornamento, e per il suo rigore scientifico costituisce sia un utile strumento a disposizione degli operatori professionali (magistrati, avvocati, pubblici funzionari, dirigenti aziendali, services amministrativi, gestori finanziari, società di consulenza ecc.) che necessitano di un quadro organico della previdenza complementare e delle casse professionali di previdenza e di assistenza. sia un indispensabile ausilio allo studio e alla ricerca per docenti e studenti di diritto previdenziale e delle assicurazioni, nell'ambito di corsi universitari di 1° e 20 livello, master, corsi di perfezionamento e di specializzazione. Un dettagliato indice analitico completa il volume e agevola il lettore nel reperimento dell'argomento li specifico interesse.
Employability per persone e imprese. Percorsi di outplacement
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2013
pagine: 143
Una lettura, quella proposta da Tiziano Treu, capace di scardinare i pregiudizi nei confronti di una delle forme più moderne di politica attiva: l'outplacement. Uno strumento che viene utilizzato in misura ancora limitata in Italia ma con successo in molti Paesi a noi vicini: e sono proprio le esperienze europee, riassunte nel libro, a dimostrare che se le procedure di licenziamento sono accompagnate da programmi di ricollocamento costruiti intorno alle esigenze di ogni singolo lavoratore (aggiornamenti formativi, consulenza nella ricerca di impieghi alternativi) e gestiti da soggetti accreditati, pubblici o privati, il periodo di disoccupazione si riduce drasticamente. L'Italia sconta una sorta di deficit culturale che imprigiona le scelte in materia lavorativa in una logica di difesa passiva del posto di lavoro, a scapito dello sviluppo dell'employability. si crea così un circolo vizioso che conduce all'irrigidimento del mercato del lavoro, chiuso a qualsiasi tipo di evoluzione. È invece necessario sposare un sistema di politiche attive del lavoro che da un lato sgravino lo Stato da una funzione assistenzialista, costosa e inefficace, e dall'altro creino opportunità concrete di reinserimento. Introduzione di Srefano Colli-Lanzi.
L'importanza di essere vecchi. Politiche attive per terza età
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2012
pagine: 343
Il tema dell'invecchiamento attivo è da tempo all'ordine del giorno del dibattito sul futuro del modello sociale europeo. Non si tratta solo di affrontare il problema della sostenibilità macroeconomica del sistema di welfare in presenza di dinamiche demografiche che implicano un processo di invecchiamento della popolazione destinato a durare ancora a lungo. Si tratta anche di valorizzare le risorse lavorative rese disponibili dal prolungamento della vita e dal miglioramento delle condizioni di salute in età anziana. Rispetto alle generazioni che sono alle nostre spalle, infatti, è cambiato lo sguardo di ognuno sul proprio ciclo vitale, sulle energie e le capacità che ciascuno può aspettarsi di esprimere nel corso della propria vita. Studi dimostrano che il prolungamento della vita lavorativa può dare un contributo decisivo per un successful ageing e per prevenire il declino cognitivo legato all'invecchiamento: un lavoro in condizioni adeguate di sicurezza e di salute e un invecchiamento attivo all'interno di una rete di relazioni sociali rappresentano fattori importanti per la salute psico-fisica dell'individuo. Se da giovani si è più abili nel fronteggiare situazioni inesplorate e rispondere alle "novità", dopo i cinquant'anni si rivelano maggiori capacità di risolvere problemi complessi: insomma, i lavoratori anziani sono potenzialmente depositari di specifiche capacità di elaborazione.
Giovani senza futuro. Proposte per una nuova politica
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2012
pagine: 407
Mai come in questo periodo la politica e l'economia si sono occupati, almeno a parole, dei giovani. Eppure mai come in questo periodo i giovani si sono trovati a fare i conti con una situazione difficilissima, al punto da farli dubitare di quello che proprio loro dovrebbero possedere più degli altri: la fiducia nel futuro. Negli anni che hanno preceduto la crisi globale, tra il 2000 e il 2007, in Italia il tasso di occupazione giovanile - l'età di riferimento è quella compresa tra i 15 e i 29 anni - era aumentato soltanto di mezzo punto percentuale, meno che negli altri paesi europei. La differenza rimaneva molto elevata: 39,6% il tasso di occupazione nel nostro paese contro il 53,5% nella media dell'Europa dei Quindici. Con la crisi, il peggioramento delle condizioni dei giovani nel mercato del lavoro in Italia è stato forte e il tasso di occupazione è sceso di oltre 5 punti, ben più della media europea: si calcola che siano circa 2 milioni coloro che restano fuori sia dall'occupazione che dai processi di istruzione e formazione. È arrivato il momento di una nuova politica. I curatori di questo volume analizzano le migliori pratiche europee per occupare i giovani, dando voce a protagonisti e referenti a tutto campo, nello sforzo di individuare un percorso che cambi davvero l'approccio, fin qui parcellizzato, a uno dei principali problemi del nostro tempo.
La costituzione economica: Italia, Europa
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2010
pagine: 382
A sessant'anni dalla Costituente, la riflessione sulla costituzione economica e sulla sua evoluzione nel tempo è più che mai aperta e viva. Un gruppo di studio di Astrid ha a lungo riflettuto sui principali problemi della "costituzione economica", ed è ora in grado - in questo volume frutto di un confronto interdisciplinare approfondito - di offrire alcune chiavi di lettura equilibrate, egualmente lontane dalle interpretazioni esasperate di chi considera la nostra Carta una costituzione di stampo sovietico, come pure di chi continua a liquidare i trattati europei come veicolo di un liberismo indifferente alla tutela dei diritti sociali. Vengono in luce così gli accostamenti e le connessioni crescenti fra ordinamento nazionale ed europeo, tanto sul tema del rapporto fra pubblici poteri e mercati quanto su quelli del lavoro e delle politiche di protezione sociale. Attraverso una ricerca degli intrecci fra i due ordinamenti che investe giurisprudenza, legislazione e proposte di riforma, il volume mette a fuoco gli assetti della nostra costituzione economica, su alcuni punti critici di attualità: la funzione della proprietà privata e dell'impresa; il ruolo dell'impresa pubblica; il sistema finanziario; la tutela e la valorizzazione del lavoro; lo statuto delle professioni; la disciplina degli aiuti di Stato; il modello sociale e il rapporto con il mercato unico europeo.
La grande trasformazione nel settore elettrico. Le relazioni industriali in Enel e nelle aziende locali (1987-2007)
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 320
La ricerca qui presentata analizza l'evoluzione delle relazioni industriali del settore elettrico dal 1987 al 2007 e si pone in continuità con l'analoga ricerca Le relazioni industriali all'Enel, che copriva il periodo 1963-1986. L'osservazione è stata allargata alle vicende dell'intero settore, caratterizzate da cambiamenti sia istituzionali che strutturali non meno rilevanti di quelli che avevano dato vita ieri all'Enel e che delineano oggi uno scenario di convergenza, delle imprese e degli attori, verso un settore elettrico armonizzato anche sotto il profilo delle relazioni industriali. La ricerca si interroga sulle scelte contrattuali e strategiche - del management e dei sindacati - che hanno reso possibile questo adattamento. In base a quanto è emerso, tutti i contributi del volume evidenziano come tale adattamento si innesti su un'aziendalizzazione delle pratiche gestionali che si distanzia da metodi di regolazione derivati dal pubblico impiego, ancora presenti nella prima fase dopo la nazionalizzazione.