Libri di V. Nicolì
Venti di protesta. Resistere ai nemici della democrazia
Noam Chomsky, David Barsamian
Libro: Copertina morbida
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2021
pagine: 224
La situazione globale è tremendamente confusa. Forse mai nella storia è stato così difficile comprendere ciò che sta accadendo, dove si stia andando. Per fortuna, è davvero il caso di dirlo, c'è Noam Chomsky: la sua voce, sempre pacata ma anche capace di stoccate formidabili, è un toccasana, una ventata di razionalità nel frastuono insensato che sembra circondarci. Nelle dodici interviste raccolte in questo volume, il grande linguista ci guida fra i temi più importanti del nostro presente: il terrorismo internazionale, l'ascesa delle destre populiste di qua e di là dall'Atlantico, la sempre convulsa situazione del Medio Oriente, il dramma dei profughi e l'«invasione» che starebbe subendo l'Europa... Senza mai atteggiarsi a «vecchio saggio» o a «maestro», Chomsky ci invita a usare la nostra intelligenza per capire il mondo di oggi (come solo i veri Maestri sanno fare) e per decidere cosa vogliamo per il mondo, ormai a rischio, del futuro. Perché, come sempre, è da noi che dipende. Vale la pena di fermarsi ad ascoltarlo.
Sistemi di potere. Conversazioni sulle nuove sfide globali
Noam Chomsky, David Barsamian
Libro: Copertina morbida
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2013
pagine: 192
In questa serie di colloqui, l'ottantacinquenne linguista e politologo statunitense analizza il mondo contemporaneo e le tensioni che lo animano, denunciando i «sistemi di potere» - governi, organismi finanziari, multinazionali - che alimentano divisioni nella società allo scopo di assoggettare gli individui. A finire sotto il suo sguardo chirurgico non è solo il nuovo imperialismo americano, che perpetua persino sotto Obama strategie consolidate, ma anche il potere, più recente e oramai forse più invasivo, del capitale finanziario transnazionale, che ha scalzato quello legato all'industria e al commercio. È il potere delle multinazionali, della BCE e dei fautori dell'austerity, che impoverisce il ceto medio e tiene sotto scacco l'Europa. Sono questi «sistemi» a muovere una nuova guerra di classe contro i lavoratori e la società, una guerra che non può che essere «unilaterale». Al servizio del potere, oggi come sempre, la macchina della propaganda, che induce nuovi bisogni e crea sottomissione. «Il potere non si suicida», dice Chomsky, ma alcune forme di democrazia partecipata e di cittadinanza attiva emergono a contrastare la sua forza schiacciante: il movimento Occupy e gli indignados, la gestione operaia delle fabbriche, le rivolte della Primavera araba dimostrano che lottare per migliorare le cose è possibile. A patto di non sedersi davanti alla tv: Chomsky interviene qui, infatti, anche su questioni di politica culturale, facendo il bilancio della sua lunga attività di linguista e denunciando lo stato della cultura e dell'istruzione attraverso un'acuta critica ai libri elettronici, a Twitter e ai social network.
Iraq. La logica del ritiro
Anthony Arnove
Libro: Copertina morbida
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2007
pagine: 220
A tre anni dall'inizio della guerra in Iraq, la violenza e la miseria continuano ad affliggere il paese, mentre liberali e conservatori sono tuttora impegnati a discutere sul quando, e in quali circostanze, le forze della coalizione e le truppe statunitensi debbano ritirarsi. Arnove sostiene che l'occupazione a opera delle truppe statunitensi è la principale causa di sofferenza e instabilità per il popolo iracheno. Partendo dal presupposto che George W. Bush non sia stato mai interessato a "esportare" la democrazia in Iraq, esplora le reali ragioni dietro l'invasione mostrando inoltre come continuando l'occupazione del paese, strategia irrealistica e temeraria, si stia trasformando il mondo in un posto sempre più pericoloso dove vivere. Il libro si conclude con uno spunto per il movimento pacifista. Arnove ipotizza una vasta coalizione che includa soldati, familiari dei militari impegnati nell'occupazione, tutte le comunità colpite dalla guerra e le associazioni a sostegno delle popolazioni civili, che possa infine costringere le truppe a tornare a casa. Con prefazione di Howard Zinn.
L'inverno sta arrivando. Perché Vladimir Putin e i nemici del mondo libero devono essere fermati
Garry Kasparov
Libro
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2016
pagine: 256
L'ascesa di Vladimir Putin, un ex colonnello del KGB, alla presidenza della Russia nel 1999, da molti è stata letta come un primo segno di allontanamento del paese dalla democrazia. In questi lunghi anni, nonostante il mondo abbia tentato di trovare un canale di comunicazione pacifico con il nuovo Presidente, Putin ha trasformato sempre più la sua presidenza in un regime e rischia di diventare una minaccia globale. Per Garry Kasparov, niente di tutto questo è una novità. Per più di 10 anni ha criticato apertamente la politica di Putin, fino a guidare una lista pro-democrazia nelle elezioni presidenziali del 2008. Dopo aver trascorso anni a inviare le sue fosche profezie sulle reali intenzioni di Putin, Kasparov ha visto realizzarsi le sue più nere aspettative: la Russia di Putin si definisce a partire dalla contrapposizione con gli stati liberi del mondo. È come se stesse ancora combattendo una sua personale Guerra Fredda, dimenticando o smentendo le lezioni apprese da quella passata. Per evitare di essere trascinati in un altro prolungato e drammatico conflitto, Kasparov incita a una presa di posizione ferma - diplomatica ed economica - contro la Russia di Putin. Il Presidente affronta pochi nemici interni, ormai allo stremo, quindi un'opposizione efficace deve provenire dall'estero.
Una strada senza nome
James Baldwin
Libro: Copertina morbida
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2021
pagine: 204
"Una strada senza nome", è un'opera a parte nel percorso letterario di James Baldwin. Scritto dal 1967 al 1971 ci riconduce all'infanzia dell'autore ad Harlem e ai cruciali avvenimenti della fine degli anni Sessanta, per testimoniare e denunciare le violenze e le ingiustizie generate dall'odio razziale.
All the single ladies. Il potere delle donne single
Rebecca Traister
Libro: Copertina morbida
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2016
pagine: 467
Fino a qualche anno fa il matrimonio rimaneva l'orizzonte obbligato e sognato dalla maggior parte delle donne. Le poche che dopo i 35 anni non lo facevano venivano definite "zitelle", uno stigma duro da cancellare. Rebecca Traister ha rifatto i conti e ha scoperto una controtendenza epocale. Nel 2009 la percentuale delle donne statunitensi sposate è scesa sotto il 50% e, dato ancora più sorprendente, nello stesso anno le donne adulte al di sotto dei 34 anni che non erano mai state sposate hanno raggiunto il 46%. Nella maggior parte dei casi quelle che ritardano il matrimonio hanno interiorizzato l'idea che non essere sposate, non solo è accettabile, ma appagante dal punto di vista economico, sociale, professionale, sessuale e genitoriale, perché si può essere donne complete anche senza avere un uomo a cui legarsi. Nel corso della sua ricerca Traister porta alla luce una sorprendente verità: il fenomeno delle single non è nuovo. Quando alle donne è stata data la possibilità di evitare il matrimonio eterosessuale prematuro, storicamente sono sempre avvenuti grandi mutamenti sociali. Traister va oltre e racconta come nel mondo occidentale le donne single siano oggi un gruppo coeso, con caratteristiche comuni (sono più progressiste delle donne sposate, viaggiano di più, spendono di più), che si sta imponendo esercitando una pressione sociale e politica. Lo fa attraverso una serie di aneddoti e ritratti di affascinanti personaggi che attraversano le categorie di razza, classe e orientamento sessuale.
Liberazione totale. La rivoluzione del 21° secolo
Steven Best
Libro: Copertina morbida
editore: Ortica Editrice
anno edizione: 2017
pagine: 269
Dal punto di vista degli animali il "progresso" è regresso, la scienza è sadismo, l'umanismo è barbarie e i "lumi" della Ragione portano tenebre e follia. Il punto di vista animale offre una nuova prospettiva per una rilettura critica della storia umana, delle origini della gerarchia, della guerra, della violenza e delle crisi sociali ed ecologiche. Permette di guardare alle persone e alla società in modo nuovo riconoscendo nell'Homo sapiens la specie violenta, dominante, assassina e autodistruttiva che spesso siamo. Il nostro dominio sulla natura ha origine dallo sfruttamento dell'uomo sugli animali. Per ripristinare un equilibrio tra tutti gli esseri del pianeta è necessaria una politica di liberazione totale - una rivoluzione culturale e sociale - che scardini tale sistema di dominio attraverso un'alleanza fra i diversi movimenti per la liberazione umana, animale e della Terra. La difesa della Terra richiede un'azione immediata, occorre cambiare radicalmente i nostri valori, identità, visioni del mondo, sistemi economici, istituzioni sociali e politiche, e le relazioni tra di noi, con gli altri animali e con tutta la Terra.
La filosofia dell'egoismo
James Walker
Libro: Copertina rigida
editore: Ortica Editrice
anno edizione: 2017
pagine: 160
Gli uomini sono fin dall'infanzia indottrinati e portati a diffidare della propria natura; viene loro insegnato a credere, a obbedire e a considerare l'egoismo come il peggiore dei difetti. In realtà l'egoista compie atti genuini non dettati dalla morale o dalla religione ma dalla sua natura individuale. Dice a se stesso: "Io sono il padrone di me stesso". La resistenza contro ogni autorità può nascere solo quando l'idea del dovere di obbedire viene rimossa; l'egoismo fornisce la condizione per l'eliminazione di ogni dominazione e di ogni autorità morale e materiale. Per l'egoista il dovere morale è nemico della sua libertà. Il moralista acconsente a essere il carceriere di se stesso, l'egoista no.
Giardini. Riflessioni sulla condizione umana
Robert Pogue Harrison
Libro: Copertina morbida
editore: Fazi
anno edizione: 2017
pagine: 254
"Cos'è che risveglia nel genere umano l'anelito alla ricreazione del Paradiso perduto? Capolavoro inimitabile, imitazione improbabile; eppure ogni neonato giardino del mondo rinnova la sfida impossibile, tentando di riprodurre quell'impronta divina. Questa è la riscoperta d'una domanda perduta e ritrovata da Robert Pogue Harrison, che risponde, aprendo per noi i giardini delle meraviglie, ovvero la rassegna delle imitazioni, come farebbe un mago comparativista. In questo "romanzo dei giardini" l'Eden è il protagonista, anche zoologico; segue l'Academos platonica, poi il giardino "privato" di Epicuro dove si coltiva "l'in sé e per sé". La lunga sequenza ci conduce fino a Versailles, e forse a Bomarzo; e ad altre mete della mente girovaga, come i campus universitari contemporanei, cosiddetti vivai d'intelligenza. L'autore è un "coltivato giardiniere" di piante mentali, che ci porta in giro a bordo della sua scrittura, sorprendente come un ottovolante, di giardino in giardino. Dove i cancelli della superstizione sbarrano l'accesso ai giardini sapienti, l'autore ermeneuta, corredato degli strumenti del fabbro, li apre con le ingegnose chiavi del giardinaggio filosofico. Inevitabile che i giardini evochino il ricordo del Paradiso perduto, ma allo svelamento del segreto si contrappone la censura del verde ombreggiato dalla controra. Nei luoghi dell'architettura botanica si vive in uno spazio senza tempo, quasi eterno: questo è l'ovvio segreto che ci rivelano le piante, mentre tutti cercano il non tempo che non c'è, trovando solo l'eternità indifferente della natura. Incanta l'esempio della poetessa che immagina che il frutto mangiato da Eva sia stata una melagrana, e i semi contenuti nel frutto proibito la renderebbero, oltre che nostra progenitrice, anche madre della flora tutta. In quest'opera la botanica diventa la livrea allegorica delle filosofie e delle branche scientifiche: ultima meta vincente del libro." (Valentino Zeichen)
Venti di protesta. Resistere ai nemici della democrazia
Noam Chomsky, David Barsamian
Libro: Copertina morbida
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2018
pagine: 224
La situazione globale è tremendamente confusa. Forse mai nella storia è stato così difficile comprendere ciò che sta accadendo, dove si stia andando. Per fortuna, è davvero il caso di dirlo, c'è Noam Chomsky: la sua voce, sempre pacata ma anche capace di stoccate formidabili, è un toccasana, una ventata di razionalità nel frastuono insensato che sembra circondarci. Nelle dodici interviste raccolte in questo volume, il grande linguista ci guida fra i temi più importanti del nostro presente: il terrorismo internazionale, l'ascesa delle destre populiste di qua e di là dall'Atlantico, la sempre convulsa situazione del Medio Oriente, il dramma dei profughi e l'«invasione» che starebbe subendo l'Europa... Senza mai atteggiarsi a «vecchio saggio» o a «maestro», Chomsky ci invita a usare la nostra intelligenza per capire il mondo di oggi (come solo i veri Maestri sanno fare) e per decidere cosa vogliamo per il mondo, ormai a rischio, del futuro. Perché, come sempre, è da noi che dipende. Vale la pena di fermarsi ad ascoltarlo.
La ragione contro il potere
Noam Chomsky, Jean Bricmont
Libro: Copertina morbida
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2019
pagine: 137
In questo libro Chomsky espone con la massima chiarezza il suo punto di vista sul rapporto fra la politica e la ragione, intesa come ragione scientifica, ragione del senso comune, razionalità etica. La ragione è infatti lo strumento fondamentale di cui l'umanità dispone per debellare le menzogne e le oscurità del potere - che spesso si ammanta di un linguaggio tecnico e incomprensibile - e per realizzare il cambiamento politico, oltre che per far avanzare la conoscenza scientifica e filosofica. Molti punti fondamentali del pensiero chomskyano sono qui toccati: la possibile convivenza di razionalismo e ottimismo; la necessità dell'impegno volontario per migliorare le cose, nonostante ogni difficoltà (sempre ricordando i grandi risultati che nella Storia sono stati ottenuti), una scelta obbligata se non si vuole lasciar precipitare la situazione; la convinzione che l'esistenza di una «natura umana» innata, che comprende una «facoltà morale», non escluda e anzi implichi la lotta per cambiare il mondo. Ancora una volta, Chomsky è limpidissimo nell'illustrare le proprie posizioni: quelle di un intellettuale «rivoluzionario» che, come scrive l'intervistatore Jean Bricmont nella prefazione, «non ha dalla sua che l'arma della ragione; non possiede un esercito, uno Stato, la polizia o i tribunali. [...] No anche Chomsky creda ingenuamente nella forza della ragione; ma essa è tutto ciò che abbiamo».
La responsabilità degli intellettuali
Noam Chomsky
Libro: Copertina morbida
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2019
pagine: 128
Quale «responsabilità» hanno gli intellettuali? Dal punto di vista di chi gestisce il potere, le cose sono piuttosto semplici. Ci sono intellettuali«responsabili», rispettosi verso il potere, docili «esperti» pronti a mettere le proprie competenze al servizio del governo; e ci sono intellettuali guidati dai valori, di volta in volta bollati come «pazzi idealisti», «pericolosi contestatori». È «un assioma storico», sostiene Chomsky che i primi, appoggiando la linea ufficiale e i crimini delle autorità, godano di prestigio e privilegi, mentre i secondi vengono disprezzati quando non perseguitati. Ma è proprio qui che per Chomsky entra in gioco la vera «responsabilità»: in quanto esseri umani integri, si deve cercare di perseguire la verità e denunciare la menzogna. Cinquant'anni fa, con "The Responsibility of Intellectuals" Noam Chomsky" si affermò come una delle voci più autorevoli e influenti della «nuova sinistra», allora impegnata contro la guerra in Vietnam. A quel saggio fondamentale e completamente attuale questo volume affianca più scritti degli ultimi anni: una lunga «seconda puntata», una nuova introduzione e, in esclusiva per l'edizione italiana, una recentissima intervista rilasciata alla sua curatrice; e costituisce dunque una preziosissima guida alla comprensione di un'epoca storica che pare disprezzare sempre più i propri intellettuali.

