Libri di V. Ronchey
Khomeini, de Sade e io. Una storia di amore, libri proibiti e rivoluzione
Abnousse Shalmani
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2014
pagine: 317
"Cosa c'è in me di così spaventoso da volerlo coprire? Che cos'ho che non va?" È il 1983, e Abnousse ha sei anni quando per la prima volta si ribella ai guardiani della Rivoluzione spogliandosi e correndo nuda per il cortile della sua scuola a Teheran. Per suo padre, un intellettuale liberale che ha scelto di crescerla incoraggiando la sua ostinazione, l'esilio è l'unica via d'uscita: "Non si può fare granché quando si è prigionieri. Bisogna liberarsi. E impossibile negoziare la propria libertà. La si sceglie e la si prende". A Parigi, però, Abnousse scopre che la libertà è profondamente diversa da come se l'era sognata, e questa volta è con la letteratura che sceglie di combattere i "signori della morale": è nei libri infatti che scopre un mondo unico, dove uomini e donne sono uguali, dove a forza di letture, dibattiti, dubbi ed esperienze, le eroine possono vivere la vita quale dev'essere, liberata da pregiudizi, paure e convenzioni. Può la semplice lettura di un romanzo diventare un atto politico? Sì. se come ha scritto Nabokov "la curiosità è insubordinazione allo stato puro". Dalle parole trasformate in carne degli scrittori libertini ai "Versi Satanici", da Colette a Victor Hugo, da Simone De Beauvoir a Madonna, questo è uno straordinario libro sui libri, una storia di resistenza contro l'oppressione, un'appassionata rivendicazione del diritto alla libertà.
Properzio ovvero gli amanti di Tivoli
Julien Benda
Libro: Libro rilegato
editore: Liberilibri
anno edizione: 2008
pagine: 118
Vita di monsieur de Molière
Jean-Leonor de Grimarest
Libro: Libro rilegato
editore: Liberilibri
anno edizione: 2008
pagine: 144
Mimì Bluette, fiore del mio giardino
Guido Da Verona
Libro
editore: Editoriale Jouvence
anno edizione: 2002
pagine: 348
La sarta di Maria Antonietta. Memorie di Rose Bertin
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Clichy
anno edizione: 2013
pagine: 160
Rose Bertin fu la prima stilista della storia. Dopo aver debuttato modestamente come una delle tante modiste di Parigi, le sue idee vennero apprezzate dall'aristocrazia e Maria Antonietta ne fece la sua "ministra della moda", un tema molto caro alla regina. Accusata di avere spinto Maria Antonietta sulla via di una costosa sregolatezza, Rose scrisse queste memorie per difendere la donna cui era stata vicina per tanti anni: la sarta rivela così dal suo punto di vista privilegiato alcuni degli intrighi di corte che minavano la serenità della regina, primo fra tutti il misterioso "affare della collana" che portò alla tortura e alla prigionia di madame de La Motte e, in seguito allo scandalo e al malcontento del popolo, fu uno degli antefatti allo scoppio della Rivoluzione. Queste pagine, che dipingono minuziosamente gli ultimi momenti dell'Ancien Regime e la tragedia che incombe su di esso, regalano un'immagine di Maria Antonietta dolce e familiare, lontana da quella cui siamo abituati, e ben consapevole delle sue responsabilità come madre e regina di Francia. Non tutto è oro quel che luccica, però: un ricco apparato di note e una prefazione del celebre critico Giuseppe Scaraffia svelano le piccole controversie e le strategiche omissioni nel racconto di Rose Bertin.
Le memorie del cavaliere di Villevert
Jean Mistler
Libro: Copertina morbida
editore: Fazi
anno edizione: 2010
pagine: 61
Pubblicato in Francia nel 1944, "Le memorie del cavalliere di Villevert" è il racconto di Charles di Villevert, un militare francese ferito nella battaglia di Rossbach, nel 1757, poi convalescente presso la dimora del conte Erdelyi. Questi è un giovane aristocratico ungherese, un affascinante e raffinato collezionista di opere d'arte che risiede nel castello di Saint Miklos, al centro delle pianure attraversate dal fiume Tisza. La moglie, la contessa, ospita presso di sé una ragazza di alto lignaggio, Elisabetta, il cui padre è morto ai confini della Transilvania, durante la guerra contro i turchi. Tra i nobili frequentatori del palazzo c'è il barone Cornelius di Windan, che abita in un villaggio sperduto, all'interno di una torre diroccata ove si dice aleggino strane presenze. Il suo aspetto è scarno e orribile, e nelle uggiose sere d'autunno intrattiene la corte del conte Erdelyi con bizzarri racconti di patti col diavolo, stregonerie e superstizioni. Windau chiede in sposa Elisabetta, ricevendo un secco rifiuto, cui replica con una minaccia: "Lei mi apparterrà". Il giorno seguente all'alterco, in un canale viene trovato il cadavere del barone. Le minacce sembrano così cadere nel nulla e l'estate allontana i timori di Elisabetta, che nel frattempo si promette in sposa a Charles di Villevert. Ma intorno alla mezzanotte del giorno del fidanzamento i cani a guardia del castello iniziano a ululare.