Libri di Vincenzo Fresa
Cenotafio
Vincenzo Fresa
Libro
editore: Paguro
anno edizione: 2021
pagine: 368
Questo romanzo si propone di essere un racconto, per così dire, "esemplare", su un passato, forse, troppo lontano dagli attuali modi di vivere e di pensare per poterlo ricordare senza molestia, e troppo recente e vivo nelle coscienze per poter essere rimosso, esorcizzato e dimenticato. I luoghi, come i personaggi, hanno consistenza reale quanto valenza metaforica. Nell'insieme, Cenotafio è - o vorrebbe essere - un'allegoria dell'uomo di ieri, ultimo, complicato e alquanto degenere o deviato rappresentante della generazione, anzi della razza, ormai estinta, che ebbe in Wilheim Meister il suo indiscutibile capostipite. E vorrebbe essere, altresì, una testimonianza fedele e obiettiva, tanto umana quanto culturale, della storia della società italiana del secondo dopoguerra.
Dietro le quinte della storia. Scarti storiografici (discorso sull'Europa di ieri, di oggi e di un incerto domani)
Vincenzo Fresa
Libro: Copertina rigida
editore: Paguro
anno edizione: 2020
pagine: 678
Non abbiamo voluto scrivere l'ennesima storia dell'Europa. Oltretutto, lo hanno fatto già egregiamente altri autori: fra i tanti, il Fisher, autore della monumentale Storia d'Europa informata alla concezione pragmatica tipicamente britannica; il Croce, per il quale la Storia dell'Europa è un processo ideale verso la Libertà; il Pirenne, i grandi monografisti come il Le Goff e il Braudel, ecc. Inoltre, essa occupa interi volumi della monumentale storia universale pubblicata da Mondadori sotto il titolo significativo di I Propilei a cui, almeno in piccola parte, anche noi abbiamo attinto, ai fini di offrire un quadro più completo possibile di testimonianza e riferimenti storiografici. In sintesi, come già abbiamo anticipato all'inizio di esso, il nostro è stato un lavoro di riflessione critica, peculiarmente politica, su taluni periodi, per noi, più significativi delle vicende dell'Europa dal primo al ventesimo secolo dell'Era volgare.
Incontro di lavoro a Punta Ala
Vincenzo Fresa
Libro
editore: Paguro
anno edizione: 2018
pagine: 232
Questo è un romanzo formalmente atipico: per la simmetria strutturale delle parti, per le modalità narrative e per i motivi di fondo che lo percorrono dall'inizio alla conclusione. La vicenda prende avvio da un convegno di studi interdisciplinari (organizzato a Punta Ala) sulla problematica dell'accoglienza, della formazione, dell'educazione o rieducazione dei minori che non hanno mai avuto una famiglia, che sono stati allontanati dalla famiglia, privati del naturale contesto affettivo della famiglia. Il convegno è l'occasione dell'incontro tra Rosaspina Graziadei e Giovanni Battista Colasanti. Lei, donna giovane e bella, giudice d'assalto, aggressiva e alquanto trasgressiva. Lui, un quasi quarantenne, tranquillamente frustrato, insegnante di filosofia e pedagogia, incaricato di svolgere una relazione sul ruolo e il valore della paternità, in una società, di fatti, senza padre, in cui però, il bambino, è quell'essere che dà la mano e che cerca proprio la mano del padre. L'occasionale rapporto di lavoro tra Rosaspina e Giovanni, per una sorta di inconscia empatia, evolve nella premessa di un'intesa emotivo-sentimentale...
Implacabile amore (le nostre ceneri)
Vincenzo Fresa
Libro: Copertina rigida
editore: Paguro
anno edizione: 2017
pagine: 168
Tutti i vecchi quasi centenari come me potrebbero ricordare che, a metà degli anni '30, furoreggiavano nella musica leggera italiana due canzoni: Parlami d'amore, Mariù e Vivere. La prima, un piccolo capolavoro, era tutta romanticismo e delicatezza di sentimenti, la seconda il manifesto del vitalismo mussoliniano tradotto in termini canori e, quasi, un inno bacchico all'Eros e alla "venus phisica", tutto sensi e niente "sdolcinatezze sentimentali".
La breve giornata di Diego Muscariello
Vincenzo Fresa
Libro: Copertina rigida
editore: Paguro
anno edizione: 1996
pagine: 335
"La mattina successiva alla conclusione del processo Muscariello, i muri delle Palazzine, il complesso di case popolari realizzato alla periferia nord-orientale della grande, mostruosa, violenta, pietosa, ricca, affamata, elegante, stracciona, aristocratica, plebea, geniale, stupida, teatrale, passionale, tragica, beffarda, sporca, bella, caotica, millenaria, moderna, smodata, realistica, rassegnata, ribelle, fragile, possente, umanissima, disumana megalopoli che allunga i suoi tentacoli su tutte le terre e le genti del Golfo e dell'hinterland e ben oltre i confini delle due province contermini, furono trovati, per così dire, istoriati di falci e martelli, pugni chiusi, svastiche, fasci littori, slogan razzisti e, soprattutto, di colossali tazebao, che gridavano Urbi et Orbi Viva Billichiddo! L'autorità comunale, che mal sopportava il popolo delle Palazzine, fece affiggere migliaia di manifesti con cui si stigmatizzavano duramente lo scempio civico e l'oltraggio alla Giustizia...
La sindrome di Saul
Vincenzo Fresa
Libro: Copertina morbida
editore: ilmiolibro self publishing
anno edizione: 2010
pagine: 300
"La sindrome di Saul" è una metafora del terrorismo, inteso qui quale oggettivazione dell'idea del disordine globale, come premessa immanente all'instaurazione di un nuovo ordine, come crisi preludente a un nuovo assetto nell'eterno divenire della vita e della storia: insomma la triade dialettica hegeliana - tesi, antitesti, sintesi - trasferita paradossalmente sul piano fantastico-narrativo. Ultimi giorni dell'agosto 1980. Nello scontro auto-treno muore un alto dirigente dello Stato e resta gravemente traumatizzata la giovane donna che era con lui nell'auto. Si tratta di un incidente o di qualcos'altro? Rovistando tra i suoi ricordi e tra le carte dell'estinto, la vedova trova un manoscritto nel quale il marito, sconvolto e travolto da una crisi esistenziale e morale, per raggiungere una sorta di catarsi, s'inventa una vicenda parallela alla propria, rivivendo nei panni di un alter ego immaginario le varie fasi della sua corsa verso il precipizio. In altre parole scrive, giorno dopo giorno, un romanzo che, in controluce, è la storia degli ultimi mesi della sua esistenza e che lui intitola "Paloma e l'ordine del giorno".