Libri di Vito Antonio Amodio
Sulla sofferenza. Per un «amabile dovere di crescere»
Vito Antonio Amodio, Edmondo Cesarini
Libro
editore: Gabrielli Editori
anno edizione: 2023
pagine: 112
Il libro è scritto “a due mani”: da un neuroscienziato, in chiave più filosofica e psicologica, secondo i suoi studi e all’attività terapeutica; e da un counselor spirituale, in base alla sua esperienza in un Centro d’ascolto diocesano e di vita personale. Il riferimento culturale centrale nel libro è il pensiero di Pierre Teilhard de Chardin, che ha saputo offrire all’uomo una spiegazione accettabile del “perché” della sofferenza dopo averla sperimentata nella condizione infernale delle trincee nella Prima Guerra Mondiale. Ed altri fondamentali testimoni del ‘900 riecheggiano nel testo: Pavel A. Florenskij, Etty Hillesum, Viktor Frankl. Il tema della sofferenza, in particolare quella di natura psichica, è al centro della riflessione dei due autori. Seppur aborrita e marginalizzata dall’attuale contesto socio-culturale, la sofferenza (e con essa anche l’esperienza della morte) costituisce paradossalmente un nodo essenziale dell’esistenza. Anzi, la sofferenza, può essere inserita, se saggiamente accolta, nel solco di un possibile orizzonte di senso, che solo un costante atteggiamento interrogante può mantenere vivo, così da rendere possibile l’apertura verso la dimensione generativa ed evolutiva del Sé.
Scienze e spiritualità. La trascendenza tra cultura, ricerca neuroscientifica ed evoluzione
Vito Antonio Amodio, Pasquale Pellegrini
Libro
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2019
pagine: 128
Le neuroscienze stanno oggi offrendo nuove prospettive di ricerca in un campo fino ad ora ritenuto di competenza esclusiva delle religioni. Questo saggio affronta l'analisi dell'esperienza spirituale, vissuta e studiata in contesti diversi, in tono semplice e divulgativo, e spiega il funzionamento delle tecnologie e degli strumenti utilizzati nella ricerca. Nel rapporto tra spiritualità e strutture cerebrali, tra preghiera e neuroteologia, si aprono nuovi orizzonti di indagine scientifica in sintonia con le riflessioni del gesuita Teilhard de Chardin, che già nel primo Novecento immaginava una convergenza di religione e scienza.