Libri di Vittorio Da Rold
Un mondo in tempesta. Coming soon, la prossima crisi. L'economia della transizione. Come sopravvivere in tempi di caos
Vittorio Da Rold
Libro: Copertina morbida
editore: Asterios
anno edizione: 2016
pagine: 77
Come sarà il nuovo contesto generale, il new normal? Siamo di fronte a un bivio e non lo sappiamo. Due opzioni si manifestano davanti a noi nei prossimi tempi: uscita dalla peggiore crisi dopo la Grande depressione del '29 o un colpo di coda della Grande recessione del 2007, causata questa volta dagli squilibri dei mercati emergenti? Forse riusciremo ad evitare un nuovo shock, ma questo libro tenta di illustrare ciò che nessuno vi ha detto finora con chiarezza: siamo finiti in un campo minato, il new normal economico, un cocktail micidiale fatto di crescita debole, disoccupazione elevata, deflazione persistente e bolle di maxi debiti in dollari (l'ultima in lista d'attesa quella delle società private dei paesi emergenti) sempre in agguato. Bolle causate dalle politiche monetarie espansive che non sempre si traducono in finanziamenti all'economia reale: il frutto avvelenato di politiche neoliberiste che idolatrano l'austerità, i conti pubblici in pareggio, aumentano le diseguaglianze sociali minando la coesione sociale e la ripresa dei consumi, unico volano, insieme agli investimenti, di crescita solida e duratura.
La Grecia ferita. Cronaca di un waterboarding spietato
Vittorio Da Rold
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2015
pagine: 100
Al vertice del G20 a Cannes nel 2011, quando l'euro è andato molto vicino alla rottura, sul tavolo c'era la soluzione della crisi greca. E il culmine della tragedia è la scena in cui il presidente americano Barack Obama prende il sopravvento e dice agli europei cosa devono fare, facendo scoppiare in lacrime la cancelliera tedesca Angela Merkel: "Ich bringe mich selbst nicht um." "Non voglio suicidarmi". Questo è stato uno dei tre episodi in cui senza misure drastiche, l'eurozona si sarebbe frantumata. Questo libro racconta come i problemi non sono stati risolti ma aggravati quando, invece, di seguire le proposte che il Fondo monetario voleva imporre, cioè un piano di austerità, un taglio ai creditori del 30% e un prestito per facilitare l'aggiustamento, si è seguito il piano deciso dall'Europa, dove i prestiti ci sono stati e anche l'austerità; quello che è mancato è stato un taglio del debito del 30%, che avrebbe portato il rapporto debito/Pil al 100%...