Libri di Vittorio Pagliaro
Cina e India: identità, Stato, territorio. Kashmir e Xinjiang, terre di confine sospese tra India, Cina, Pakistan e autodeterminazione
Vittorio Pagliaro
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2017
pagine: 336
L'India è oggi un prototipo di Stato multiculturale, una sorta di "federalismo irregolare" capace di intercettare la diversità? La Cina è una struttura ibrida, tra partito unico e capitale, centralista ma portatrice, volente o nolente, di pluralismo "geneticamente asimmetrico"? Due "architetture istituzionali" destinate a influenzare i modelli occidentali? Partendo dalle tradizioni filosofiche di due grandi paesi, il libro prova a entrare nell'anima di due territori, il Kashmir dall'India amministrato e la Regione Autonoma dello Xinjiang (Turkestan orientale) cinese. Luoghi straordinariamente estremi per posizione strategica, bellezza naturale, sentimento violento e contraddittorio, identità fragile e frazionata. Lo Stato dello Jammu, Kashmir e Ladakh, parte dell'Unione indiana; l'Azadi Kashmir e il Gilgit-Baltistan amministrati dal Pakistan; l'Aksai Chin e la Valle Shaksgam controllati dalla Repubblica popolare cinese, sono aree complesse di straordinaria importanza geopolitica e geostrategica, disputate da superpotenze nucleari, ma anche luoghi meravigliosi e crocevia di molteplici civiltà, abitati da differenti gruppi etnici, portatori di tradizioni, culture, linguaggi e religioni. In particolare la Valle del Kashmir amministrata dall'India, a maggioranza musulmana, presenta due motivi di tensione. Il primo di natura egemonica in cui grandi potenze si fronteggiano armate, lungo confini mai reciprocamente accettati, per il controllo del "tetto del mondo". Il secondo motivo di contrasto è tra autorità centrali e popolazioni locali che rivendicano l'autodeterminazione. Il governo indiano, ha gradualmente militarizzato l'area, una vera e propria occupazione secondo la popolazione locale, per difendersi da una duplice minaccia: esterna, rappresentata da Pakistan e Cina; interna, costituita dal separatismo alimentato, secondo Delhi, dallo stesso Pakistan, coinvolto nella cosiddetta "guerra indiretta". La Regione Autonoma dello Xinjiang è abitata in maggioranza dall'etnia uigura, di fede musulmana. Cospicui flussi migratori di cinesi Han, favoriti da una costante politica di controllo e assimilazione attuata dalle autorità centrali, hanno determinato conflitti identitari a sfondo autonomista e separatista, moltiplicatisi in modo preoccupante dal 2009 ad oggi. Conflittualità che ha una duplice valenza. Interna, laddove reiterati atti di natura terroristica o proto-terroristica, potrebbero indebolire l'unità del paese e incrinare l'idea di forza del partito unico. Esterna, in quanto frange più oltranziste, indottrinate e addestrate in territori turbolenti e incontrollati, tra Pakistan e Afghanistan, potrebbero andare a ingrossare le fila degli "eserciti islamisti", di varia natura e provenienza.
L'Islam in Cina e l'onda della primavera araba
Vittorio Pagliaro
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2013
pagine: 145
L'islam è arrivato in Cina attraverso percorsi impervi e sconosciuti, a dimostrazione che la geografia fisica non basta a impedire il contatto tra civiltà. La via della seta, i mercanti portatori di stili di vita diversi, poi l'incontro con le culture stanziali e nomadiche dei fiumi, dei deserti e delle steppe. L'islam in Cina, una proiezione che ci porta, di conseguenza, a definire l'identità del cinese, la natura territoriale della Cina mitica e storica. Ci induce a delineare i caratteri odierni di un continente formato da 56 etnie di cui 10 di cultura islamica (sostanzialmente sunnita) e una, la Han, maggioritaria, più meno in grado di assimilare le altre, in un ibrido sistema politico-economico determinato dal partito comunista. Un macrocosmo che certamente contribuirà a disegnare l'atlante futuro delle relazioni umane e influenzerà le scelte di politica internazionale dell'Europa. La religione islamica, d'altro canto, condizionerà nei prossimi anni le scelte di politica interna e internazionale della Cina, soprattutto alla luce degli eventi che hanno caratterizzato la cosiddetta "primavera araba" e sotto il vento che spira dal nord Africa al Medio Oriente, nella direzione decisa dell'Eurasia, con presumibili conseguenze sui rapporti tra etnie musulmane cinesi e governo centrale. Prefazione di François Géré.