Biografie e storie vere
Dalla Sicilia al Senio. La straordinaria storia del tenente Giorgio De Sanctis
Paolo Crippa, Luigi Manes
Libro: Libro in brossura
editore: Soldiershop
anno edizione: 2020
pagine: 100
Giorgio De Sanctis, classe 1921, Tenente del Genio Guastatori, fronte della Sicilia, Guerra di Liberazione come comandante dell’870° Nucleo Speciale Guastatori Genio, dapprima con al V Armata Americana e poi con il Gruppo di Combattimento “Friuli”, ma soprattutto il più giovane decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare italiano. Per molti l’870° Nucleo Speciale Guastatori Genio è solamente un nome, o poco più, all’interno degli annali della Storia Militare italiana. Lo era anche per me fino ad un anno fa. Ma poi avvengono incontri (anche se solo telefonici) con persone che ti portano un nuovo punto di vista. Vengo infatti contattato da Giandomenico De Sanctis, figlio dell’eroico Giorgio, che desidera parlarmi, appunto, del reparto comandato da suo padre, reparto poco o nulla citato, nemmeno in un libro scritto a quattro mani da me e da Luigi Manes nel 2018 sul Primo Raggruppamento Motorizzato, Corpo Italiano di Liberazione e Gruppi di Combattimento cobelligeranti. Giandomenico De Sanctis mi racconta, mi parla di suo padre, ogni volta aggiunge informazioni, stimolando la mia (grande) fame e curiosità storica, condividendo con me i numerosi documenti raccolti dal padre...
Un berretto di panno blu
Francesco Viotti, Chiara Viotti
Libro: Libro in brossura
editore: 0111edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 236
"Un berretto di panno blu" non è un libro storico, ma il racconto di una storia. Quella vissuta nel 1944 da un giovane italiano strappato dalla propria terra e catapultato in una realtà di guerra. Il libro autobiografico racconta, con dovizia di particolari, la storia vera di Francesco Viotti, che da ribelle partigiano venne catturato dalle milizie tedesche e deportato in Germania. Il suo è un racconto vissuto con gli occhi di un diciannovenne, spesso straziante e a tratti incredibile, che mostra come la voglia di vivere di un giovane genovese e la sua forza di volontà gli abbiano permesso di sopravvivere alla deportazione, al lavoro forzato, al carcere, ai campi di concentramento e anche alla fuga attraverso il territorio francese. Una "parentesi di vita" durata due anni, ricca di sensazioni di tremenda oppressione e altre di grande umanità, di incontri spesso brutali, ma talvolta anche sorprendentemente generosi e vitali, che gli hanno permesso di ritornare vivo in Italia.
Germaine de València. Germana de Foix
Arturo Bascetta
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2020
pagine: 144
Carlo V, divenuto poi imperatore, fece risposare la giovane nonna e le concesse il titolo di viceregina della regione di Valencia. Germana lo accompagnò nel suo viaggio verso l'incoronazione a re di Spagna e a imperatore in Aquisgrana, dopo il matrimonio, nel giugno 1519, con un personaggio della sua corte, il marchese di Brandeburgo, fratello del principe elettòre che l'avrebbe spinto nella corsa politica. Carlo I re di Spagna divenne in fretta nuovo arciduca d'Austria, sostenuto dal marchese di Brandeburgo che gli preparò il terreno affinché i principi elettori gli concedessero il titolo imperiale. Perciò, nel mese di giugno, aveva favorito le nozze di Germana de Foix e Giovanni di Brandeburgo-Ansbach. Il matrimonio avvenne a Barcellona, con gran dispiacere delle corti di Castiglia e d'Aragona, perché Carlo mantenne a Germana il vitalizio di 50.000 fiorini lasciatogli dal defunto Fedinando, nonostante che la clausola testamentaria prevedesse di perderli in caso di nuova unione. Ma non solo. Carlo V creò Germana luogotenente generale del regno (così come il nonno aveva fatto per l'ex regina Giovanna la Vecchia di Napoli) e, tornato in Spagna, la nominò viceregina di Valencia (dove si recherà a prendere possesso della città nel dicembre 1523), assegnando al marito il titolo di capitano generale. Ma il secondo matrimonio di Germana fu ancora più infelice, restando presto sola, e senza figli, per la morte del Brandeburgo nel 1525. Diventata nuovamente vedova, un anno dopo, sposerà Ferdinando d'Aragona, duca di Calabria, il quale attuò una politica di repressione per i malumori scoppiati contro Carlo. In ogni caso, la viceregina non ebbe figli neppure dal tenente generale di Valencia finché visse (1490-1536), lasciando Ferdinando vedovo, ma non proprio desideroso di essere seppellito al suo fianco, nel monastero di San Michele, in quanto, secondo alcuni, si risposò nel 1541 con Mencìa de Mendoza (1508-1554) marchesa di Zenete...
Isabella da Venosa. Isabella del Balzo duchessa di Venosa, principessa di Altamura e regina di Sicilia a Napoli
Arturo Bascetta
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2020
pagine: 144
Madama la Duchessa. Ippolita Maria Sforza duchessa di Milano
Arturo Bascetta
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2020
pagine: 144
La contessa di Lecce. Maria d'Enghien regina di sicilia
Arturo Bascetta
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2020
pagine: 144
Raimondello. Raimondo Orsini del Balzo. Duca di Venosa e gonfaloniere del papa
Arturo Bascetta
Libro: Libro in brossura
editore: ABE
anno edizione: 2020
pagine: 144
Anne de Bretagne. Anna di Bretagna
Arturo Bascetta
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2020
pagine: 144
Non chiediamo a Dio perché ce l'ha tolto, lo ringraziamo per avercelo dato. Storia di un bambino venuto a mancare per malasanità a soli 24 mesi
Giacomo Francesco Saccomano
Libro: Libro in brossura
editore: Romano
anno edizione: 2020
pagine: 148
The power of dreams
Rino Liborio Galante
Libro: Libro in brossura
editore: Sigem
anno edizione: 2020
Una vita
Fulvia Fiorino Dotoli
Libro: Libro in brossura
editore: AGA Editrice
anno edizione: 2020
pagine: 190
La salute delle 4 dita
Bachisio Saba
Libro: Libro in brossura
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2019
pagine: 136
"Tengo sempre a mente le parole di un sacerdote: egli diceva che, del nostro vissuto, dobbiamo ricordare le cose che sono andate bene e che ci hanno reso felici e dimenticare quelle brutte. Queste parole le ho fatte mie. In questo mio libro autobiografico parlo dei tanti accadimenti della mia vita e dell’infinita bontà di mio padre che ancora oggi, a distanza di più di cinquant’anni dalla sua morte, tantissime persone ricordano. E racconto anche di sua sorella, mia zia suor Antonietta, che con la sua saggezza ci ha insegnato che ciò che conta per una persona è sì la salute del corpo, ma prima di ogni cosa la 'salute delle quattro dita'..." (L'autore)