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Lindau: I leoni

Treni letterari. Binari, ferrovie e stazioni in Italia tra ’800 e ’900

Treni letterari. Binari, ferrovie e stazioni in Italia tra ’800 e ’900

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2020

pagine: 468

Il treno, con la sua comparsa e la sua diffusione, ha modificato il modo di viaggiare e di concepire gli spostamenti, ma ha trasformato profondamente anche lo sguardo sul mondo circostante, ha inciso sulla concezione del tempo e ha alimentato l’immaginario, divenendo protagonista di molte pagine letterarie, realistiche o simboliche, demonizzatrici nei confronti del nuovo mostro meccanico o dominate dall’entusiasmo per la velocità e il progresso. Un unico mezzo di trasporto (il treno), per quanto tecnologicamente modificato nel tempo, e le sue molteplici rappresentazioni, stanno alla base di questo volume. Dai treni letterari del secondo ’800 (tra Carducci, Pascoli, Verga, Tarchetti e Fogazzaro) si passa così alle locomotive novecentesche di Pirandello e di Svevo, delle avanguardie, del Neorealismo, di Sciascia e Brancati, di Buzzati, Calvino e di Anna Maria Ortese, con percorsi tematici sui treni parlamentari, di guerra, in «giallo e in nero», utilizzati per le vacanze o per il lavoro, al centro di narrazioni fantastiche o di storie d’amore, tra incontri e addii.
32,00

Cipollino nel Paese dei Soviet. La fortuna di Gianni Rodari in URSS (e in Russia)

Cipollino nel Paese dei Soviet. La fortuna di Gianni Rodari in URSS (e in Russia)

Anna Roberti

Libro: Copertina morbida

editore: Lindau

anno edizione: 2020

pagine: 244

Nel 1951 Gianni Rodari pubblicò Il romanzo di Cipollino (divenuto in seguito Le avventure di Cipollino). Il libro ebbe in Italia un discreto successo, ma fu presto quasi dimenticato. In Unione Sovietica, invece, divenne famosissimo, e nell'attuale Federazione russa la sua popolarità non accenna a diminuire; anzi, anche grazie a Cipollino, Rodari continua a essere lo scrittore italiano più amato. Quasi a voler ricambiare questo grande amore, il poeta di Omegna disseminò nelle sue opere una miriade di riferimenti letterari, storici, culturali e geografici all'URSS e al suo popolo, dei «sassolini russo-sovietici» che Anna Roberti ha cercato e raccolto (d'altronde, Cipollino è l'anagramma di Pollicino!). L'autrice ha inoltre ricostruito nei dettagli i numerosi viaggi di Rodari nel Paese dei Soviet, riportando testimonianze dirette e gustosi aneddoti. Ne emerge che, anche «oltre cortina», il creatore di Cipollino si fece notare per le sue ben note caratteristiche: l'ironia, la modestia e la capacità di rapportarsi con bambini e bambine, mettendo in moto la propria e l'altrui fantasia. Meno scontata, e per certi versi sorprendente, è l'opinione espressa da Rodari nei confronti dell'URSS, paese che più di altri, secondo lui, aveva colto pienamente l'aspetto fantastico dei suoi libri. Una convinzione testimoniata in una rara intervista che completa il volume, insieme ad altri documenti, in parte inediti.
18,50

Berlino 1936. I giochi di Hitler

Berlino 1936. I giochi di Hitler

Jérôme Prieur

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2020

pagine: 160

27 aprile 1931: gli XI Giochi Olimpici vengono assegnati a Berlino, capitale di uno Stato in cui covano umiliazione e risentimento. Circa due anni dopo sale al potere Adolf Hitler, che procede all'eliminazione degli oppositori e all'opera di segregazione degli ebrei tedeschi. I piani politici del Cancelliere preoccupano il Comitato Olimpico Internazionale, che minaccia la revoca dell'assegnazione, ma Hitler e i tedeschi promettono che non ci saranno esclusioni di atleti di fede ebraica dalla competizione, e la macchina organizzativa procede inesorabile. Tre saranno i simboli per sempre accostati alle Olimpiadi del 1936: la pellicola Olympia, opera propagandistica di una giovane Leni Riefenstahl; l'Olympiastadion, emblema della grandezza del Reich, nel quale il popolo tedesco divenne un sol uomo con il suo Führer; e soprattutto le leggendarie vittorie di Jesse Owens, l'atleta che riuscì ad «annichilire, sportivamente parlando, nell'immensa arena del grande stadio, il mostro nazista». Victor Klemperer, autore di "LTI: la lingua del Terzo Reich", scrivendo delle Olimpiadi si espresse in questi termini: «Si tratta puramente e semplicemente di un'operazione politica. [...] Non si smette di inculcare nel popolo e negli stranieri l'idea che qui si stia manifestando una rinascita, una fioritura, una nuova mentalità, l'unità, la tenacia e la magnificenza e, beninteso, lo spirito pacifico del Terzo Reich che abbraccia teneramente il mondo intero».
16,00

Ludwig o il re amleto

Ludwig o il re amleto

Guy De Pourtalès

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2020

pagine: 180

Fra le teste coronate nell'Europa del XIX secolo, merita un posto speciale Ludwig II di Baviera. Salito al trono in giovane età, del tutto inadatto e disinteressato al governo, ricoprì il suo ruolo seguendo la naturale inclinazione del suo carattere, ovvero creando un mondo fatato ed enigmatico nel quale trovare rifugio. Un mondo costruito pietra su pietra e di cui restano tuttora i celebri castelli sparsi per la Baviera, stravaganti realizzazioni dei suoi sogni ribelli, ispirati a Luigi XIV (il Re Sole, per il quale nutriva un'autentica venerazione) e soprattutto alle leggende e alle saghe germaniche riportate in auge da Richard Wagner. A quest'ultimo, prima di venire detronizzato per una presunta malattia mentale e morire in circostanze misteriose, Ludwig offrì per un lungo periodo il proprio sostegno incondizionato, finanziando le sue opere e sovvenzionando la nascita del Festspielhaus di Bayreuth. Il suo rapporto con Wagner fu tuttavia spesso tormentato, passando dallo sfrenato entusiasmo ai contrasti più aspri (in analogia a quello che il compositore ebbe con Friedrich Nietzsche). A suo modo, Ludwig fu un artista e un poeta, un idealista nato nel secolo sbagliato. In questa intensa biografia tradotta per la prima volta in italiano, Guy de Pourtalès ce ne offre un ritratto di grande suggestione, che all'esattezza della ricostruzione unisce una speciale competenza musicale e un grande talento narrativo.
18,00

La tregua di Natale. Lettere dal fronte

La tregua di Natale. Lettere dal fronte

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2019

pagine: 186

"Mentre osservavo il campo ancora sognante, i miei occhi hanno colto un bagliore nell'oscurità. A quell'ora della notte una luce nella trincea nemica è una cosa così rara che ho passato la voce. Non avevo ancora finito che lungo tutta la linea tedesca è sbocciata una luce dopo l'altra. Subito dopo, vicino alle nostre buche, così vicino da farmi stringere forte il fucile, ho sentito una voce. Non si poteva confondere quell'accento, con il suo timbro roco. Ho teso le orecchie, rimanendo in ascolto, ed ecco arrivare lungo tutta la nostra linea un saluto mai sentito in questa guerra: 'Soldato inglese, soldato inglese, buon Natale! Buon Natale!'". Fronte occidentale, vigilia di Natale 1914: senza che nulla sia stato concordato, i soldati degli opposti schieramenti cessano il fuoco. Si accendono candele, si cantano inni di Natale. Comincia un botta e risposta di auguri gridati da parte a parte, fino a che qualcuno si spinge fuori dalla propria trincea per incontrare il nemico e stringergli la mano. La "tregua di Natale" fu un atto straordinario e coraggioso che partì da semplici soldati mossi da sentimenti di profonda umanità e fratellanza. Rileggere oggi, a distanza di cento anni, le lettere spedite dal fronte che raccontano quel gesto di spontanea e generosa insubordinazione ci commuove e ci interroga: è davvero impossibile costruire un mondo pacifico e solidale?
18,00

Sciamanesimi. Storia, miti e simboli dal Grande Nord al Mediterraneo

Sciamanesimi. Storia, miti e simboli dal Grande Nord al Mediterraneo

Alessandra Orlandini Carcreff

Libro: Copertina morbida

editore: Lindau

anno edizione: 2019

pagine: 186

Lo sciamanesimo, nato nelle regioni settentrionali eurasiatiche, trae origine da un sentimento animista ancestrale. Lo sciamano è il tramite tra gli uomini e gli spiriti: in stato di trance, riceve i responsi dagli dèi, guarisce i malati e accompagna nell'aldilà i moribondi. In questo volume si cercheranno le tracce di un sentimento sciamanico primordiale nel mondo siberiano e in quello degli antichi scandinavi, presso i celti, e, inaspettatamente, presso gli egizi, i greci e i romani. Si analizzeranno l'universo dello sciamano, i ruoli che assume, i modi della sua iniziazione, le sedute di trance, la mitologia, le piante e gli animali sacri che lo accompagnano. Si scoprirà come persino il mondo attuale riveli influssi sciamanici più o meno evidenti, nella musica, nella letteratura, nel cinema, nei videogiochi. Infine si mostrerà come certe pratiche sciamaniche possano ancora contrassegnare il rapporto dell'uomo con la natura e come la trascendenza dell'insegnamento sciamanico possa toccare nel profondo l'animo contemporaneo.
18,00

Storia di Sophie Scholl e della Rosa Bianca

Storia di Sophie Scholl e della Rosa Bianca

Annette Dumbach, Jud Newborn

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2019

pagine: 319

Sophie Scholl fu condannata dal Tribunale del Popolo di Monaco di Baviera per tradimento contro lo Stato e il Führer e ghigliottinata il 22 febbraio 1943, all'età di 21 anni. Insieme a lei vennero decapitati il fratello Hans, Christoph Probst e, due mesi dopo, Alexander Schmorell, Willi Graf e il loro professore di filosofia, Kurt Huber. Si concluse così l'avventura della «Rosa Bianca», il gruppo di cinque giovani universitari tedeschi che nel corso del 1942 e nelle prime settimane del 1943 sfidarono il regime nazista stampando e diffondendo clandestinamente in Germania e Austria sei opuscoli contro Hitler. Quei fogli raccontavano gli orrori che si stavano consumando ai danni degli ebrei, informavano delle sconfitte militari naziste — una su tutte: Stalingrado facevano appello ai grandi ideali della cultura e alle lezioni della storia, esortavano i tedeschi alla ribellione, al sabotaggio, alla diserzione. La Rosa Bianca non fu un'organizzazione diffusa, strutturata, con legami e finanziamenti internazionali, sul modello della nostra Resistenza. Fu qualcosa di diverso, si può dire di unico nella storia della lotta ai totalitarismi del '900, perché in essa il ruolo della religione cristiana fu cruciale. Quei giovani non erano animati da un'ideologia né erano interessati alla politica. Il loro sacrificio ha un significato profondamente religioso perché è un inno alla sacralità della vita di fronte alla barbarie e al disprezzo per l'uomo.
24,00

Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta

Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta

Roberto De Mattei

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2019

pagine: 640

Il Concilio Vaticano II, il ventunesimo nella storia della Chiesa, fu aperto da Giovanni XXIII l'11 ottobre 1962 e chiuso da Paolo VI l'8 dicembre 1965. Nonostante le attese e le speranze di tanti, l'epoca che lo seguì non rappresentò per la Chiesa una "primavera" o una "pentecoste" ma, come riconobbero lo stesso Paolo VI e i suoi successori, un periodo di crisi e di difficoltà. Questa è una delle ragioni per cui si è aperta una vivace discussione ermeneutica, in cui si è inserita l'autorevole voce di papa Benedetto XVI che ha invitato a leggere i testi del Concilio in continuità con la Tradizione della Chiesa. Al dibattito in corso, Roberto de Mattei offre il contributo non del teologo, ma dello storico, attraverso una rigorosa ricostruzione dell'evento, delle sue radici e delle sue conseguenze, basata soprattutto su documenti di archivio, diari, corrispondenze e testimonianze di coloro che ne furono i protagonisti. Dal quadro documentato e appassionante tracciato dall'autore, emerge una "storia mai scritta" del Vaticano II che ci aiuta a comprendere non solo le vicende di ieri ma anche i problemi religiosi della Chiesa di oggi.
48,00

La sublime porta. Istanbul e la civiltà ottomana

La sublime porta. Istanbul e la civiltà ottomana

Bernard Lewis

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2019

pagine: 203

La sublime porta era l'accesso al palazzo del Gran Visir, dove il sultano teneva la cerimonia di benvenuto per gli ambasciatori stranieri. Per estensione ha anche indicato il governo dell'Impero ottomano, ma è in realtà una perfetta descrizione di Istanbul, la città che ne è stata capitale per poco meno di cinque secoli. Istanbul ha infatti sempre rappresentato il naturale luogo di incontro (e di scontro) fra l'Occidente e l'Oriente, fra l'Europa e l'Asia, e da questa speciale condizione ha anzi tratto materia e occasioni per una fioritura che ha pochi confronti. Proprio gli anni del suo splendore (dalla presa di Costantinopoli, nel 1453, alla metà del XVI secolo) sono al centro della suggestiva sintesi di Bernard Lewis, che al racconto della storia unisce un'accurata descrizione dell'organizzazione amministrativa e militare, della società, dell'architettura e del complesso universo artistico e culturale. Con "La sublime porta" lo studioso inglese offre un testo utile a chiunque voglia conoscere in modo non superficiale una delle più belle città del mondo e anche una utile introduzione alle vicende di un paese determinante nel Mediterraneo e forse destinato a far parte dell'Unione Europea.
19,00

Novecento. Il secolo del male. Nazismo, comunismo, Shoah

Novecento. Il secolo del male. Nazismo, comunismo, Shoah

Alain Besançon

Libro: Copertina morbida

editore: Lindau

anno edizione: 2019

pagine: 164

Lo sterminio fisico del nemico è sempre stato uno dei mezzi della politica: eppure nell'ultimo secolo ha assunto un carattere particolare. Questo perché sono cresciute le vittime? In assoluto può darsi, statisticamente no. In ogni caso non è il numero che fa la differenza. Ciò che colpisce sono le motivazioni, i modi, i risultati. Nazismo e comunismo si propongono come un messaggio di salvezza: per la razza germanica il primo, per l'umanità il secondo. Contro il nemico il nazismo ha avuto poco tempo e ha concentrato i suoi sforzi sugli ebrei e pochi altri. Il comunismo ha finito presto col ritorcersi contro se stesso; poi è divenuto un puro mezzo di conservazione del potere per i privilegiati. Ma come mai, nonostante sia scomparso completamente da più di mezzo secolo, il nazismo è l'oggetto di una esecrazione che non accenna a diminuire, mentre il comunismo, che pure è caduto di recente, fruisce di un'amnesia e di un'amnistia che raccolgono un consenso quasi unanime? E poi: in che misura la Shoah, nell'immensa carneficina del '900, deve essere classificata come una cosa a parte? Si può annoverarla come una tomba fra le altre tombe nel cimitero comune? E se non è possibile farlo, per quale motivo? Proprio a questi interrogativi cerca di rispondere questo penetrante saggio di Alain Besançon.
16,00

La magia e la svastica. Occultismo, New Age e nazionalsocialismo

La magia e la svastica. Occultismo, New Age e nazionalsocialismo

René Freund

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2019

pagine: 207

Sono ormai molti a ritenere che nel nazismo esistesse una componente esoterica, cioè interessata a un "sapere segreto" riservato soltanto a pochi "iniziati". Alla formulazione di questa ipotesi hanno del resto contribuito in maniera decisiva alcuni gerarchi di primo piano: l'ideologo del partito, Alfred Rosenberg, nutriva una passione per Atlantide e per la mistica medievale; Rudolf Hess, designato come successore di Hitler, era appassionato di chiaroveggenza e occultismo; il capo delle SS, Heinrich Himmler, era ossessionato dall'idea di fondare un Ordine iniziatico e di produrre oro. Lo stesso Hitler viene indicato talora come un ipnotizzatore demoniaco e come il potente mago nero del Reich millenario. In questo libro l'autore esamina le reali influenze delle società occulte sul nazionalsocialismo, proponendosi di documentare, spiegare e inquadrare in un contesto storico preciso fatti e avvenimenti. Operazione non facile - nella letteratura sulla "magia nazista" fatti poco attendibili si trasformano facilmente in eventi misteriosi che contribuiscono a coltivare ancora oggi il "mito di Hitler" - ma necessaria, nel tentativo di portare alla luce quel "lato notturno" della Storia individuato da Horkheimer e Adorno.
19,00

Il laboratorio del Gulag. Le origini del sistema concentrazionario sovietico

Il laboratorio del Gulag. Le origini del sistema concentrazionario sovietico

Francine-Dominique Liechtenhan

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2019

pagine: 319

Tra i monasteri e gli eremi delle Solovki – l’arcipelago del Mar Bianco, nell’estrema parte nord-occidentale della Russia, al largo di Archangel’sk – fu creato il primo campo di concentramento sovietico, il laboratorio di quella rete di 476 campi divenuti tristemente famosi con il nome di «Gulag». A partire dal 1923 e fino al 1939 i bolscevichi vi deportarono i «nemici» del comunismo: aristocratici, preti, «borghesi », contadini, operai, intellettuali, funzionari, artisti, quadri del Partito caduti in disgrazia. «Inventato» da Trockij, adottato da Lenin e perfezionato da Stalin, il campo delle Solovki arrivò a ospitare 70.000 detenuti e nel solo 1937 furono eseguite 2000 fucilazioni. Il modello delle Solovki (e, più in generale, il Gulag) influenzò profondamente la costruzione della società sovietica: si calcola che in quei decenni un adulto su sette trascorse almeno alcuni mesi in un campo. L’esperienza penitenziaria serviva a distruggere le «strutture» dell’epoca imperiale, a livellare le classi sociali e, soprattutto durante lo sforzo bellico, a fornire la manodopera necessaria all’industrializzazione del paese. L’«armata del lavoro» teorizzata da Trockij nel 1918, che avrebbe dovuto fare le fortune dell’Unione Sovietica, non consistette in altro che in migliaia e migliaia di esseri umani ridotti in schiavitù, mutilati e uccisi (anche mediante l’uso, sempre negato dalle autorità, di armi batteriologiche). Costruito sulla scorta di una vasta documentazione originale, resa in gran parte accessibile dall’apertura degli archivi dell’ex Unione Sovietica, e con l’ausilio di molte testimonianze inedite di prigionieri sopravvissuti e dei loro familiari, questo libro di Francine-Dominique Liechtenhan è un contributo alla conoscenza della verità e un omaggio alla memoria delle vittime del comunismo, ancora oggi dolorosamente neglette, in Russia come in Occidente.
26,00

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