Lipa: Pubblicazioni del Centro Aletti
L'arte. Memoria della comunione. Il significato dell'arte in Vjaceslav I. Ivanov
Marko I. Rupnik
Libro
editore: Lipa
anno edizione: 1994
pagine: 192
C'è nell'arte un elemento costitutivo religioso e nel religioso un elemento costitutivo creativo, artistico? Sia dalla crisi delle forme espressive della fede che dalla crisi stessa dell'arte, nasce l'urgenza di porsi questa domanda; nello scoprire il vero significato dell'arte c'è forse già un significato anche del religioso? E nell'autentica esperienza religiosa non è presente l'esperienza della creazione artistica, un'esperienza dialogica fecondatrice così forte da trasformare l'immagine del vissuto dell'uomo religioso, così come è tipico della creatività artistica? Se la risposta a questa domanda è affermativa, l'impegno dell'evangelizzazione diventa anche impegno per un'arte autentica, che si fa cosi luogo privilegiato dell'inculturazione. Il poeta Vjaceslav Ivanovic Ivanov ha assunto questa problematica tanto da trovare la missione della sua creatività artistica nel continuo approfondimento del senso dell'arte e della cultura. Nella saggistica di Ivanov, Rupnik trova l'occasione per approfondire in modo suggestivo un pensiero che nasce dalla sua stessa esperienza di pittore e teologo: perché l'arte, così vicina al modo biblico di ragionare, così vicina ai Padri, non potrebbe offrire l'ispirazione per un metodo teologico capace di far tornare la teologia alle fonti vitali? Una teologia forte nella riflessione, ma umile, capace di parlare al cuore dell'uomo, una riflessione sulla creazione artistica come aiuto a riscoprire un metodo teologico così vicino all'antica teologia.
La bellezza. Unità spirituale
Michelina Tenace
Libro
editore: Lipa
anno edizione: 1994
pagine: 208
Della bellezza il mondo è pieno, ma ogni bellezza, in quanto particolare, è limitata e lascia insoddisfatti. Alla fine del secolo scorso Solov'ëv fa esperienza della separazione, dello scisma che divide i rami della conoscenza: le scienze naturali, la metafisica e la mistica. Comprende così che bisogna risvegliare l'intuizione del "vedere l'uno nell'altro", uno in tutto e tutto nell'uno. Questa intuizione, che non distrugge né l'uno né la molteplicità, è la visione della bellezza che "salverà il mondo". La bellezza è per Solov'ëv incarnazione, illuminazione, venuta del Regno. La sua concezione non è per niente "estetica", nel senso di una riflessione solo psicologica imprigionata in una immanenza senza mistero, ma potenzialmente sacramentale.