Lupetti: Comunicazione. Teorie e tecniche
Nuovo dizionario illustrato della pubblicità e comunicazione
Libro
editore: Lupetti
anno edizione: 2001
pagine: 700
La casa delle idee. Procter & Gamble e la cultura dell'innovazione
Alberto Abruzzese, Americo Bazzoffia
Libro
editore: Lupetti
anno edizione: 2001
pagine: 300
Dalla lingua all'immagine. Studi di semiotica testuale
Giovanna Zaganelli
Libro
editore: Lupetti
anno edizione: 2000
pagine: 280
La comunicazione a rete globale. Per capire e vivere la mutazione di epoca
Eleonora Fiorani
Libro
editore: Lupetti
anno edizione: 1998
pagine: 176
Come farsi capire e... Amare dai propri pazienti. La comunicazione in medicina
Paolo Nucci
Libro
editore: Lupetti
anno edizione: 1998
pagine: 96
Storia delle teorie della comunicazione
Armand Mattelart, Michèle Mattelart
Libro
editore: Lupetti
anno edizione: 1997
pagine: 160
Il mondo senza qualità. Per una geo-filosofia dell'oggi
Eleonora Fiorani
Libro
editore: Lupetti
anno edizione: 1996
pagine: 233
Il sogno della merce
Jean Baudrillard
Libro
editore: Lupetti
anno edizione: 1994
pagine: 104
Dove ci porterà questa pubblicità? Secondo l'autore si può chiamare pubblicità qualsiasi operazione che trasforma un oggetto o un'idea in uno scambio simbolico fra noi e una madre che cerca di tranquillizzare il suo bambino. La pubblicità e la "volgarizzazione" di un desiderio fusionale, la ricerca di una felicità impossibile ma vissuta magicamente come vera. Ma la pubblicità può definirsi stupida o intelligente? I propositi sono buoni solo che a giocare su questi termini di stupidità o intelligenza, oppure di buono o cattivo, secondo l'autore, ha lo stesso valore, e un modo in apparenza differente di collocarsi nel teatro delle merci.
Abitare il corpo. Il corpo di stoffa e la moda
Eleonora Fiorani
Libro: Libro in brossura
editore: Lupetti
anno edizione: 2010
pagine: 287
Guardare alla moda come l'osservatorio privilegiato dei mutamenti degli scenari, che ridefiniscono il mondo e la nostra condizione esistenziale nell'epoca della comunicazione estesa all'intero pianeta, è il tratto peculiare del testo che viene ora ampliato agli sconfinamenti e alle sinergie con l'architettura, il cinema, il teatro, la grafica, la musica, l'arte, la danza. Ciò permette di individuare le nuove estetiche nello statuto stesso dell'immagine e dei corpi e nel farsi metropoli della moda. E si estende a coglierne la dimensione tribale e virale in cui oggi si presentano e vengono letti i codici vestimentari per volgere un nuovo sguardo alla moda nelle sue strategie e nella sua stessa storia. Tale dimensione, infatti, nei suoi modi postmoderni, è connessa con la capacità del consumo di produrre e dialogare con le identità collettive e di generarle. Ed è in grado anche di articolare sia le comunità di marca sia le nuove soggettività che si sottraggono al mercato o che con esso interagiscono e giocano o lo sovvertono. E, infine, apre ai nuovi scenari delle tecnologie della comunicazione, dei social network e dei blog, che destabilizzano dall'interno i sistemi della moda.