Marsilio: Letteratura universale
«Vedetela, leggetela e vivete felici». Carte geografiche e commercio librario nella Venezia del Cinquecento
Paola Molino
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 144
Nel cuore della Venezia del Cinquecento, all’apice del Rinascimento, la cartografia non solo disegnava il mondo, ma lo immaginava, creando opere destinate sia agli studiosi che a uomini e donne ansiosi di conoscere i nuovi confini del globo. Questo libro racconta gli esordi della produzione cartografica veneziana, un crocevia in cui si incontravano arte, politica, commercio e cultura, dando vita a carte geografiche che trascendevano il loro uso pratico per diventare strumenti di scoperta, di riflessione e di sogno. Dai disegni di Giacomo Gastaldi ai primi atlanti assemblati su ordinazione, dalla volgarizzazione della Geografia di Tolomeo alle «cosmografie da taschino», Venezia si impose come il laboratorio tipografico e intellettuale di una nuova geografia globale. Tra tecniche innovative e strategie editoriali, l’arte di mappare il mondo emerge qui in tutto il suo potere evocativo, in grado di risvegliare l’immaginazione dei lettori e di riorientare il sapere.
Prima e dopo la stagione delle piogge
Kafu Nagai
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 224
La giovane ventenne Kimie, cameriera presso il caffè Don Juan a Ginza, è vittima di maldicenze e molestie da parte di un individuo sconosciuto. Che qualcuno nutra del risentimento nei suoi confronti a causa della sua attività di prostituta, cui è stata iniziata dall’amica geisha Kyōko? Rivoltasi persino a un indovino per trovare risposte, Kimie – unico personaggio veramente a tutto tondo secondo la critica del premio Nobel Kawabata Yasunari – cercherà di venire a capo della vicenda destreggiandosi con scaltrezza tra i vari uomini che le gravitano intorno, dallo scrittore Kiyo’oka Susumu, suo amante, al vecchio donnaiolo Matsuzaki. Considerato il ritorno alla ribalta del suo autore dopo un lungo periodo di parziale silenzio e celebrato da Tanizaki Jun’ichirō come un rotolo illustrato moderno che con magistrale distacco delinea la storia popolare dell’epoca Shōwa, il romanzo di Nagai Kafū esplora il «mondo dei fiori e dei salici» di una Ginza bella solo all’apparenza e la vanità di quel «mondo fluttuante» che cela in realtà un lato sordido e vacuo. Un’aspra critica alla modernità che ha spinto al declino quel demi-monde che rappresentava l’ultimo baluardo della Tōkyō antica, in una cronaca dove ad accompagnare ogni momento cardine della narrazione è la pioggia del titolo che, con diversi gradi di intensità, fa da contrappunto agli eventi descritti.
Cento liriche della dinastia Song. Testo originale a fronte
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 384
La lirica "ci" è uno dei generi più apprezzati della poesia cinese tradizionale, essendo, peraltro, strettamente associata alle dimensioni private dell’amore e del sentimento. Sviluppatasi sotto la dinastia Tang (618-907) dall’interazione tra l’élite dei funzionari-letterati che amministravano l’impero e le cortigiane che ne popolavano i quartieri del piacere, questa forma poetica cantata conobbe la sua massima fioritura in epoca Song (960- 1279), quando vissero gli autori presentati qui in traduzione italiana. I loro versi, preceduti da un’ampia introduzione di carattere storico-letterario, restituiscono un mirabile affresco di un mondo lontano, ma si rivelano straordinariamente familiari per la capacità di toccare alcuni motivi universali dell’esperienza umana. Nella storia della letteratura cinese, la dinastia Song è nota, soprattutto, come il periodo d’oro delle liriche di tipo ci. Si tratta di poesie generalmente composte dai letterati confuciani per essere cantate dalle cortigiane nel corso dei ricevimenti che scandivano la vita dell’élite del tempo. Non stupisce, pertanto, che tra le tematiche più prominenti all’interno di tali canzoni vi fossero l’amore, visto specialmente da una prospettiva femminile, o ancora la transitorietà del piacere, il banchetto e il carpe diem. In questo volume appaiono alcune delle liriche più celebri di sei grandi autori che operarono tra l’xi e il xii secolo: il libertino Liu Yong, vituperato dalla critica moralistica per la sua produzione erotica; il primo ministro Yan Shu; i sofisticati intellettuali Ouyang Xiu e Su Shi; il “rampollo ribelle” Yan Jidao e, ultima in ordine cronologico ma non certo per meriti artistici, Li Qingzhao, universalmente acclamata come la maggiore poetessa della tradizione cinese.
Il tutuniè. Testo originale a fronte
Colette
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 176
Il romanzo riprende il personaggio di Alice, protagonista di Duo, dal momento della conclusione di quest’ultimo. Rimasta vedova per il suicidio del marito Michel, al suo rientro nell’appartamento natale ritrova due delle sue tre sorelle e con loro torna a confidarsi sul «tutuniè» (il comodo e sformato divano della loro infanzia). Il tema del confronto tra le sorelle Eudes è la loro vita sentimentale, le rispettive difficoltà nel portare avanti complesse storie d’amore, ognuna delle quali mostra la corda per via di partner che rivelano caratteristiche maschili sempre più problematiche. La Colette autrice di questo romanzo è ormai matura: ha finito di scriverlo durante l’estate del 1938, ha 65 anni compiuti. Pubblicato dapprima a puntate su «Paris-Soir» e poi per le edizioni Ferenczi in volume nel gennaio del 1939, vi traspare una sfaccettata rappresentazione della solitudine femminile, constatata la sempre maggiore impossibilità per ogni donna di condividere il sentimento, qualunque esso sia, con l’uomo. Ne deriva una solidarietà tra sorelle che, al di là delle loro profonde e spesso divertenti divergenze su argomenti molteplici, dà alla solitudine che vivono un’altra dimensione. Il fantasma della madre di Colette, che aleggia intorno alle sue pagine, e a cui il romanzo Sido del 1930 ha dato consistenza letteraria, è fisicamente assente eppure dà corpo in controluce ai ricchi, inventivi dialoghi del Tutuniè così come alla colonna sonora del romanzo e ai suoi smaliziati motivi.
Duo. Testo originale a fronte
Colette
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 256
Qual è il male peggiore? Un tradimento per amicizia o per sensualità? Questo l’interrogativo posto da Michel, impresario teatrale protagonista di Duo, al quale un riflesso di luce viola ha svelato l’adulterio commesso dalla moglie Alice, «fiera dei suoi trentasette anni giovanissimi e indolenti». Michel, che è uno di quegli uomini superficiali capaci di profonde passioni segrete, non sa darsi pace e rifiuta, assieme alle ragioni della moglie, la possibilità di tornare a essere felice. Pubblicato nel 1934 da una Colette sessantunenne, che per critica e pubblico è ormai «la grande Colette», Duo è un testo ambiguo fin dal titolo, che rinvia non tanto a una fusione di voci, quanto a un’irrimediabile stonatura, insita non solo nelle relazioni tra i due personaggi, ma anche all’interno di ognuno di essi. Il finale, inatteso e stridente, si chiude sul suicidio di Michel, e suggella così l’impossibile armonia della vita.
La malia della voce
Carlo Gozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 272
La malia della voce (1774) è uno dei più singolari e interessanti testi di ispirazione spagnola di Carlo Gozzi. Scritto per l’attrice feticcio del drammaturgo, Teodora Ricci, fa parte, insieme a La principessa filosofa (1772) e a I due fratelli nimici (1773), di un trittico particolarmente suggestivo e affascinante in cui l’autore esplora l’amore e l’ambizione, ma anche la disperazione e la caparbietà. La malia della voce, in particolare, si addentra in una declinazione del sentimento amoroso quasi inedita nella tradizione occidentale: non l’amore nato dalla contemplazione della donna, ma quello sorto dal solo ascolto della sua voce. Attorno a questo nucleo argomentale, Gozzi costruisce un testo in cui le due coppie regie, che dovevano naturalmente costituirsi a soddisfazione dei mutui sentimenti dei protagonisti e delle necessità della ragione di stato, si vedono messe a rischio a causa dell’ostinazione della protagonista nel non rivelare la propria identità, il che mette in moto una serie di fraintendimenti che si risolvono felicemente solo nelle ultimissime scene del dramma. Nel 2006, in occasione delle celebrazioni del secondo centenario della morte di Carlo Gozzi (1720-1806), la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia ha messo a disposizione degli studiosi il Fondo Gozzi, l’archivio familiare rinvenuto nella villa patrizia di Pasiano di Pordenone e da poco acquisito. Ricco di novemilacinquecento carte manoscritte – per buona parte stese di suo pugno dal minore dei fratelli Gozzi –, esso conserva di Carlo numerosi testi preparatori, finora del tutto ignoti, di opere edite e numerosi testi inediti: commedie, atti unici, programmi coreografici, componimenti poetici, traduzioni, interventi polemici, saggi, scritture amministrative. La ricchezza, la qualità e la novità dei materiali è tale da costringere a riaprire il cantiere degli studi gozziani. È quanto si propone questa edizione nazionale, che intende offrire i testi noti e ignoti di Carlo Gozzi in edizioni criticamente accertate, corredate dalle redazioni preparatorie e debitamente commentate.
Lettere. Antologia della corrispondenza
Vittoria Colonna
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 880
La voce di Vittoria Colonna fu una delle più autorevoli del Cinquecento. Protagonista di eventi che hanno movimentato la storia politica e religiosa del secolo, vanta primati eccezionali in letteratura, essendo stata la prima poetessa italiana a godere di una stampa e di un commento alle proprie rime mentre era ancora in vita. L’edizione commentata di una corposa parte delle sue lettere e di quelle dei suoi corrispondenti, fra i quali si contano papi, sovrani italiani ed europei, alti prelati, letterati come Aretino, Bembo, Castiglione, Tasso o artisti del calibro di Michelangelo, restituisce il ritratto di una donna di potere che seppe mostrare volti diversi e guadagnarsi un ruolo importante nella cultura di primo Cinquecento. L’elegante celebrazione del nome di Vittoria è una costante di queste lettere, che lasciano traccia di un’idea di letteratura intesa anche come “gioco di società”, fatta di strategie comuni e replicabili all’infinito (come i diffusissimi giochi di parole sul nome «Vittoria»); ma la storia del carteggio di Colonna è anche quella di disastri familiari, di necessarie bugie, di battaglie diplomatiche e religiose condotte senza risparmiare le energie, di una penna capace di lucide analisi politiche o abile a trasformarsi per assecondare il gusto dei corrispondenti.
Il sindaco della notte
Jūza Unno
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 256
Durante una delle sue passeggiate notturne, uno scrittore di romanzi gialli rimane coinvolto in un omicidio, rischiando di essere scambiato per l’assassino dalla polizia sopraggiunta solo in seguito alla fuga dei colpevoli. A trarlo in salvo dagli agenti che lo inseguono è l’intervento provvidenziale di un misterioso vecchio dalla folta barba, che a dispetto dell’aria da senzatetto viene apostrofato da tutti come il «sindaco della notte». Sarà proprio quest’ultimo a guidare il protagonista in una serie di rocambolesche avventure nella metropoli notturna alla ricerca degli elementi necessari a provare la propria innocenza, che condurranno al disvelamento di uno scandalo interno all’amministrazione cittadina.
Cuore di tenebra
Joseph Conrad
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2024
pagine: 144
Una barca scende lungo il fiume. La marea è alta, il vento immobile, un uomo inizia a raccontare. È in quest’acqua dolce e ferma che si apre uno dei libri più importanti del ventesimo secolo, un viaggio dalle rive del Tamigi a quelle buie, infernali del centro del Congo. Cuore di tenebra rielabora le esperienze del trentenne Conrad nel suo primo e ultimo viaggio in Africa, il più desiderato e il più difficile, che gli valse il cronicizzarsi di una malattia che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita e anche un sottile, inesorabile cambiamento nella natura della sua ispirazione narrativa: se i primi personaggi erano «solo semplici ed eroici» – come ricorda una delle sue più appassionate lettrici, Virginia Woolf –, da Cuore di tenebra in poi l’avventura conradiana non ha più eroismo da esibire, solo umanità nelle sue pieghe più brutali e incomprensibili. Attraverso il racconto del «discreto e mansueto» Marlow, Conrad mostra gli esiti della rapacità belga nel continente africano incarnandola nella figura di Kurtz, spietato trafficante di avorio, sovrano «malato» di un regno che lui stesso sta distruggendo; figura la cui complessità non ha mai smesso di sedurre e oltrepassare i confini della pagina, che si tratti dell’ispirazione coppoliana per "Apocalypse Now" o della critica di Chinua Achebe alla latente visione colonialista di tutto il romanzo.
Fedele ed altri racconti
Antonio Fogazzaro
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2024
pagine: 576
Romanziere tra i più amati anche dal pubblico contemporaneo, Antonio Fogazzaro (Vicenza, 1842-1911) conquistò lettori appassionati in tutto il mondo: dall’Europa, agli Stati Uniti, al Giappone. Considerato non solo un maestro di realismo letterario, ma una guida spirituale, svolse un ruolo da protagonista nel dibattito sui fondamenti della modernità: il rapporto tra fede e scienza, evoluzione e creazione, dogma e libertà, politica e religione, spiritualità ed erotismo, coscienza e inconscio. Anche la relazione problematica tra provincia e nazione, tra «grande» e «piccolo», ispirò la riflessione fogazzariana, che si espresse attraverso tutti i generi letterari: la poesia, il romanzo, il racconto, la commedia, l’articolo giornalistico, il discorso, la lettera. Questo volume fa parte dell’edizione nazionale delle opere di Antonio Fogazzaro incardinata presso l’Accademia Olimpica di Vicenza sotto la direzione di Fabio Finotti. Tutte le opere dello scrittore sono edite con cura filologica e corredate di un accurato commento e di apparati e materiali inediti, in modo da documentarne la genesi e la fortuna e aprirle a un’interpretazione contemporanea.
Lettere dell'Intendenza 1860-1861
Ippolito Nievo
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2024
pagine: 576
Il 5 maggio del 1860 gli indugi erano finiti, e tra i poco più di mille soldati pronti a seguire Garibaldi in Sicilia c’era anche Ippolito Nievo. Reduce dalla campagna del ’59 e dalla delusione di Villafranca, lo scrittore si aspettava di contribuire alla causa italiana imbracciando le armi. Dovette invece accettare un gravoso compito di retrovia, quello amministrativo di viceintendente generale. La scelta di lettere e di documenti autografi qui edita – accompagnata da ricchi apparati di commento e dal censimento di oltre 1400 dispacci – permette di conoscere il contributo di Nievo all’organizzazione materiale della guerra garibaldina, e le difficoltà incontrate per approvvigionare, rendicontandone le spese, un esercito in rapida crescita. Anche nel disbrigo delle pratiche amministrative si rivelano la statura di Nievo, la sua rettitudine e la sua onestà, la sua schiettezza nei rapporti con colleghi e superiori. Ideale complemento degli Scritti garibaldini e dell’epistolario, le Lettere dell’Intendenza non sono solo documenti utili alla ricostruzione della storia risorgimentale e testimonianze dell’italiano burocratico dell’epoca, ma soprattutto l’ultimo capitolo, prima della tragica fine, della biografia di uno dei massimi narratori italiani, l’anomalo diario del momento culminante di una vicenda breve e densissima, così significativa del nesso tra letteratura e idealità politiche che ha segnato il nostro Ottocento. L’edizione nazionale - riconoscendo all’opera di Nievo non soltanto il suo valore, ma anche la sua rappresentatività culturale nel canone letterario italiano ed europeo - pubblica per la prima volta la raccolta completa delle opere dello scrittore. La forma scelta non è quella monumentale di grossi tomi disposti cronologicamente o tematicamente, ma quella, agile, della collezione che presenti - nel testo critico e col corredo di un commento - le singole opere e le raccolte nella loro originale individualità.
Giochi d'infanzia
Junichiro Tanizaki
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2024
pagine: 128
Nel Giappone che si apre all’Occidente, tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento, viene messa in atto una profonda revisione dei processi educativi. I bambini e le bambine diventano il modello dei valori adulti del cittadino, in un sistema che, di riflesso, dà grande popolarità alle storie che riguardano l’infanzia e l’adolescenza. Nei due racconti qui presentati, Tanizaki si confronta con questi nuovi valori anticipando alcuni caratteri dei suoi personaggi più famosi e affrontando criticamente il tema dell’educazione. "Shōnen" (Adolescenti, 1911) e "Chiisana ōkoku" (Il piccolo regno, 1918) dimostrano come lo scrittore dedichi le sue opere all’infanzia non per nostalgia del passato ma perché i bambini sono essenziali per la sua visione artistica. Oltre a questa, e al ruolo primario giocato dall’immaginazione, "Shōnen" e "Chiisana ōkoku" restituiscono con forza anche una visione ideologica: le storie che hanno come personaggi i bambini consentono infatti a Tanizaki di sovvertire i valori dell’epoca e sfidare i fondamenti della nazione, che vedeva l’infanzia come l’età dell’innocenza e strutturava la formazione con una rigida suddivisione di ruoli e genere. Sfruttando l’ambiguità degli anni della giovinezza, attraverso la finzione del gioco Tanizaki rovescia il sistema patriarcale: in "Shōnen" la trasgressiva Mitsuko esercita un potere che prima era esclusivamente maschile e diventa la regina del suo minuscolo e segreto regno; Chiisana ōkoku suggerisce già nel titolo un mondo alternativo, profezia di un regime totalitario. L’itinerario artistico di Tanizaki Jun’ichirō (1886-1965) può essere quasi interamente ripercorso dal lettore italiano che dispone in traduzione di molti titoli, tra racconti e saggi. L’esordio dello scrittore avviene in un’epoca di grandi contrasti quando, così come la società, anche la letteratura riflette la scelta lacerante fra una tradizione millenaria e la via verso l’occidentalizzazione. Tanizaki vive questa frattura attratto dal nuovo e dal moderno, ma sensibile al bisogno di restare ancorato alle proprie radici. Ai primi racconti, ispirati a modelli occidentali eppure sempre rielaborati in linea con il proprio passato culturale, fanno da contrappunto le opere della maturità, che segnano un ritorno più marcato ai motivi e ai modi narrativi della classicità. La sua vasta produzione è multiforme nei temi e nelle tecniche, la sua vena sempre originale. Una continua ricerca estetica lo induce a tratteggiare ideali di bellezza femminile che riflettono l’infatuazione ora per l’esotismo della donna occidentale, ora per una femme fatale con cui vivere un rapporto di sottomissione masochistica, ora per una bellezza femminile celata nella penombra, avvolta nelle antiche sete del kimono. La fantasia, l’ironia, l’ambiguità pervadono la sua idea dell’arte. Dalla realtà egli trae spunto per creare un mondo immaginario, un universo della sua mente.