Mimesis: Ricercare
Leibniz. Un dialogo armonioso
Hans Pichler
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 142
Nei saggi qui tradotti e presentati, mediante Leibniz, Hans Pichler (1882-1952) indaga, da una parte (Leibniz. Un dialogo armonioso), la diade particolare-universale all'interno dei diversi ambiti della filosofia (metafisico-ontologico, estetico, etico e religioso), mettendo in evidenza, sulla scorta della lettura leibniziana di Couturat e Russell, come la logica e la teoria delle modalità stiano a fondamento dell'intero sistema di Leibniz e delle sue molteplici articolazioni. In questa interpretazione, Pichler prende le distanze dalla lettura neokantiana del pensiero leibniziano, e ripropone un Leibniz "al di là" di Kant. Dall'altra (La comunità metafisica di Leibniz) mette alla prova la tenuta della teoria leibniziana dell'armonia prestabilita e delle monadi per la costituzione di un'idea di comunità in grado di avere forza integrante e di essere il tessuto relazionale fondante all'interno del quale gli individui, proprio come le monadi, siano in grado di condurre un'esistenza "armoniosamente solitaria".
I problemi filosofici della teoria della relatività. Lezioni 1920-1921
Ernst Cassirer
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 148
Scienza e filosofia vivono da secoli un rapporto conflittuale. Grande interprete di questa relazione, Cassirer si dedica a una delle più potenti e affascinanti teorie scientifiche, quella di Einstein. Tradotto per la prima volta in italiano, il libro contiene gli appunti per le lezioni sulla relatività tenute all'Università di Amburgo nel semestre invernale del 1920-1921: un'esposizione sistematica e chiara, pensata da Cassirer per i suoi allievi. Cassirer coniuga, come sempre in modo efficacissimo, riferimenti storici e pregnanza teorica. La teoria della relatività, attraverso la compiuta decosalizzazione dei concetti che utilizza, realizza appieno, ai suoi occhi, quello spostamento dal concetto di sostanza al concetto di funzione che caratterizza lo sviluppo della filosofia e della scienza moderne.
Un vivisezionista alla ricerca di Dio. La fisiologia sperimentale di Élie de Cyon
Luigi Traetta
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 132
Figura caratteristica della Russia di metà Ottocento, fisiologo attivo in molti contesti europei, scienziato ecclettico - capace di spaziare dalle tecniche di vivisezione alla innervazione cardiaca, dalle ghiandole a secrezione interna alla rappresentazione spaziale, dalle questioni politiche a quelle epistemologiche - Elie de Cyon è stato completamente trascurato dalla storiografia contemporanea, nonostante una produzione scientifica vastissima ed una serie di riconoscimenti ufficiali ottenuti durante la sua carriera. Obiettivo del volume è la ricostruzione dell'iter scientifico-culturale di Cyon, sia alla luce della rifondazione della fisiologia, duramente colpita, soprattutto in Francia, dallo sviluppo della batteriologia, sia alla luce del complesso intreccio tra scienza e filosofia al volgere del XIX secolo, "l'epoca del crepuscolo della metafisica e dell'aurora delle scienze sperimentali", come egli era solito definire l'Ottocento.
Ricerche sull'assiomatica generale
Rudolf Carnap
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 190
L'ampiezza e il valore del pensiero di Rudolf Carnap negli ambiti dell'epistemologia, dei fondamenti della fisica e della teoria della probabilità sono ben noti. Egli si è dedicato, però, anche allo studio della logica e dei fondamenti della matematica, interesse su cui si sono concentrati alcuni contributi storiografici degli ultimi anni. Le Ricerche sull'assiomatica generale sono il primo lavoro in cui il filosofo approfondisce precisamente tali aspetti. Carnap presenta un'analisi di come si possa caratterizzare una struttura matematica mediante assiomi e distingue in quest'ottica tra i concetti di monomorfia, non ramificabilità e decidibilità. Nucleo del discorso sono dei teoremi metamatematici che investigano le relazioni tra queste tre proprietà, fra i quali è particolarmente rilevante il cosiddetto Gabelbarkeitssatz, o "teorema di ramificabilità", che in termini moderni afferma l'equivalenza tra completezza semantica e categoricità di teorie con un numero finito di assiomi ed esprimibili nella teoria dei tipi semplici. Intuitivamente ciò significa affermare che, in alcuni casi, due realtà descrivibili negli stessi termini sono essenzialmente la stessa realtà.
La contingenza dei fatti e l'oggettività dei valori
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 215
L'idea che vi sia una netta dicotomia tra fatti e valori è uno dei dogmi dell'empirismo. Secondo questa concezione, i giudizi fattuali, in quanto verificabili o falsificabili empiricamente, riguardano le aree di razionalità "pura" e omogenea e sono ancorati naturalisticamente al mondo. Gli enunciati di valore, invece, sarebbero da relegare nella sfera di ciò che è semplicemente "soggettivo", emotivo, irrazionale. Questo assunto, che ha dominato per molto tempo le scienze e la filosofia, è stato messo in dubbio dai pragmatisti e da alcuni dei più influenti pensatori contemporanei, che, intervenendo al dibattito sull'oggettività dell'etica, hanno mostrato come la presunta eterogeneità tra giudizi descrittivi e giudizi valutativi sia ormai insostenibile. Sulla scia della prospettiva inaugurata da questi pensatori, gli autori di questo libro mostrano come la dicotomia fatto/valore abbia corrotto il nostro pensiero, impedendoci di rivolgere l'attenzione alle intersezioni, le sinergie e le relazioni che esistono tra processi cognitivi e coefficienti valutativi, tra scienza e etica.
La filosofia della storia e della politica nel pensiero di Emanuele Kant
Emilio Agazzi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 256
Così scriveva Emilio Agazzi: "La filosofia deve essere riflessione sulla vita dell'uomo nella sua interezza, mirante a superare e a integrare tutti i suoi aspetti parziali in una visione unitaria capace di fornire un orientamento pratico razionale". Questo studio è una testimonianza appassionata di quella convinzione. Agazzi vi affronta gli scritti di filosofia della storia e della politica di Kant, a torto considerati minori, con l'intento di mettere in luce le condizioni di possibilità di una filosofia della storia antimetafisica, attenta all'esperienza dell'uomo. Ne trae anche il monito a un uso critico della ragione, in grado di annullare ogni pretesa ortodossia: un invito settecentesco, illuministico a prender partito per una funzione emancipativa della ragione.
Punti principali della metafisica
Johann F. Herbart
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 200
La sentenza di Isacco. Come dire la verità senza essere realisti
Paolo Valore
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 114
Isacco Israeli il Vecchio, ripreso da Tommaso d'Aquino, scriveva che la verità è 'ad aequatio intellectus et rei , cioè, essenzialmente, corrispondenza alla realtà. L'idea di base, che sembra di puro buon senso e risale almeno ad Aristotele, ha rappresentato, nella storia della filosofia seguente, il paradigma per eccellenza della teoria realista della verità. Parecchi secoli dopo, un giovane logico di Varsavia, Alfred Tarski, pubblica un denso saggio sul concetto di verità del linguaggio delle scienze deduttive che, secondo alcuni filosofi (tra cui, ad esempio, Karl Popper), riabiliterebbe l'idea della verità "assoluta" intesa come corrispondenza ai fatti: un'idea che sembra accolta oggi fiduciosamente da chiunque la comprenda. Questo libro si chiede se la definizione per certi versi analitica della verità come adeguatezza alle "cose come stanno", una definizione sulla quale chiunque potrà essere d'accordo, debba necessariamente condurre alla tesi metafisica dell'adaequatio e se per "dire la verità" dobbiamo obbligatoriamente essere realisti.
Le catene di ragioni e l'ordine della natura. Teorie della conoscenza in Descartes e Spinoza
Diego Donna
Libro: Copertina morbida
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 290
Questo volume prende In esame lo statuto e le diverse applicazioni della teoria della conoscenza nelle due più note "filosofie della ragione" del Seicento: la filosofia di Descartes e quella di Spinoza. Ridefinita rispetto alla tradizione aristotelica e alle moderne filosofie naturali, da Bacon alle declinazioni novantiquae dell'aristotelismo, la riflessione cartesiana e spinoziana sulle forme della conoscenza costituisce una tappa imprescindibile nello studio degli effetti della razionalità moderna nei diversi ambiti del sapere, dalla metafisica all'immaginazione scientifica, dalla teoria delle passioni alla critica biblica. Procedendo secondo una duplice chiave di lettura, storico-filosofica e scientifico-applicativa, il volume ripercorre così le tensioni e il carattere innovativo dell'idea di scientia su cui prendono corpo le due alternative filosofiche maggiori del diciassettesimo secolo.