NEM: Presenze
La medietà
Angelo Rendo
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2009
pagine: 150
La poesia di Angelo Rendo, non è una poesia facile, nè una poesia generazionale, ma un percorso autonomo. Il testo, corto, denso, sconvolgente per la grande intuizione dei significati poetici, proviene da un habitat dove l'io preme verso il suo annullamento, si estrania nell'oggettività pura della parola, diventa fondo, essenza, enigma.
Gli ospiti e i luoghi
Nicola Ponzio
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2009
pagine: 110
"Gli ospiti" della poesia di Nicola Ponzio sono le parole che albergano nelle cose che lasciano, non appena hanno dato il senso della loro esistenza. E "i luoghi" sono quelli della metamorfosi che nutre la memoria di oggetti, simboli di un lascito eterno, nella solitudine della pagina. Le immagini di questa poetica sono numerose e intriganti e favoriscono l'approdo a un'opera ricca di prodigi linguistici e di finissime dissolvenze. Nicola Ponzi è nato a Napoli nel 1961. Poeta e artista ha pubblicato su Nuovi Argomenti, Galleria e Atelier. Suoi versi sono presenti in varie antologie poetiche. Dal 1987 ha esposto i propri lavori in diverse mostre personali e collettive sia in Italia che all'estero.
L'ospite indelicato
Lorena Carboni
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2022
pagine: 112
L'ospite indelicato è quello che non aspetti, o che non arriva, o che arriva in anticipo o in ritardo. Invadente, o eccessivamente silenzioso. Inquietante. A volte, non desiderato, e perturbante. E allora gli ospiti indelicati possono essere anche le figure, le immagini, i suoni, le parole che ci attraversano. Con le quali tentiamo, in tanti modi e spesso con esiti non previsti, di offrire una figura stabile ai nostri vissuti, alle nostre rappresentazioni e vicende. Indelicato, infine, potrebbe essere quello slittamento, quel sottilissimo scarto in grado di spostare il reale in un campo dove, per un attimo, sembra possibile travalicare la cronaca, la biografia, la storia, il tempo che passa. Quando, insomma, il nostro gesto è diventato forma. In quel momento, viene alla luce ciò che Montale chiamava "l'anello che non tiene, il filo da disbrogliare". L'essenza profonda dell'inatteso, dell'inaspettato, dunque dell'indelicato sta, forse, tutta lì. E quando arriva a esprimersi nella sua più alta possibilità, ossia nel gesto dell'artista, inattesi e indelicati possono apparire proprio i procedimenti che mettiamo in atto rappresentando o raccontando o verbalizzando. La forma che diamo alle nostre azioni, il loro senso e le loro priorità quando le ordiniamo nella memoria, ci portano inevitabilmente a muoverci, bilanciarci, sospenderci tra narrazioni e rappresentazioni, tra finzione e realtà. Ognuno di noi lavora costantemente sul proprio materiale esistenziale. Lo ordina per mostrarlo, narrarlo e archiviarlo a suo modo. Che non è sempre quello previsto, quello che si sarebbe voluto, quello che sembrava ovvio. In ognuno di noi sta qualcosa di inatteso e indelicato che, a volte, viene alla luce. E allora ognuno di noi si porta dentro un ospite. Che può portarci lontano. Da chi o cosa? Da noi stessi. Questo, in fondo, il senso di un libro di versi dove non uno, ma tanti ospiti parlano.
Sette secoli di passi. La Via Francigena
Corrado Guerrazzi
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2020
pagine: 128
Percorrere la Via Francigena - lo storico cammino che dal nord dell'Europa conduceva a Roma - porta inevitabilmente a rivivere secoli di storia e a interrogarsi sulle vicende che l'hanno vista protagonista e sugli uomini che l'hanno seguita. "Sette secoli di passi", di Corrado Guerrazzi, è un poema completamente ispirato alla Via Francigena. L'autore ha ripercorso i luoghi che la caratterizzano, traendo da essi ispirazione, quasi in un dialogo muto con la storia e con le vite che l'hanno attraversata, a raccoglierne il prezioso lascito. «Ma il non conosciuto, il non ancora desiderato / non è detto appartenga al futuro. Il tempo / semina e dissemina. Ricopre.» Ed è solo la consapevolezza del passato che ci consente di affrontare il futuro: «Quanto tempo su quelle colline ci aveva chiamati / facendo degli alberi scaleni braccia e mani, / prima che mettessimo i giorni in fila / sulle punte delle dita». Nel percorso si alternano simboli religiosi e laici che ricordano il compenetrarsi di terra e spirito e la presenza di un Dio che tutto vede «Ci saranno luoghi simili dove un dio attende / con i suoi poteri eterni il momento in cui gli uomini / lo accoglieranno nella mente nel cuore. Lo pregheranno. / Un dio sa certo orientarsi per andare venire / la sua levità tra menti cuori esili, attese». Scrive l'autore «Ci sono percorsi / che si possono fare cento volte / e mai sono fatti. Solo in parte / attraversano atlanti e calendari, stagioni / che neanche lunghi cortei di Pasque e Avventi / hanno saputo chiudere.» Ci sono percorsi su cui torniamo più volte ed ogni volta ci viene svelato qualcosa che prima non avevamo notato, e in ciò che viene svelato troviamo una parte di noi. Cambiano i nostri occhi nel tempo e sono loro a illuminare i punti del viaggio. Questa via diventa dunque per il poeta una via d'anima, di interrogativi e contemplazioni, un percorso caro e centellinato nel tempo, un ritorno alle radici della storia del nostro Paese e dell'Europa e un interrogarsi sul futuro, sul senso di una Strada che assume un significato ancora più alto, perché è il cammino stesso a dare il senso e non solo il traguardo, è il cammino un canto tacito e pieno di bellezza per chi la sa scorgere. «Corre la vita quel rosso - ne tremasti anche tu / nel volgerti al dio che del tuo tremore / già sapeva senza bisogno del sapere - / ti stava forse a cuore ricordarci come la vita / sia il canto a sostenere, adornare il tutto?». Il libro ha il patrocinio dell'associazione delle Vie Francigene europee.
Ritorno a Gower
Roberto Sanesi
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2020
pagine: 96
"Quest'uomo, che ho amato è al di là del pendio. Amava il silenzio. Con l'ostinata volontà del Capricorno, ha praticato in poesia la ricerca dell'esistenza senza allontanarsi dalla ricerca dell'essenza e ha continuato a presidiare quel silenzio". Con queste parole la moglie Anita ci consegna questi preziosi inediti di un poeta che, come scrive nella introduzione Elio Grasso, ci parla di "bagliori esistenziali" che conducono il lettore in una dimensione letteraria anglosassone (studia e traduce Eliot, Auden, Thomas, Blake, Yeats) ma allo stesso tempo cosmopolita "che riesce a dar forma alla pluralità delle tensioni contemporanee". Infatti "Ritorno a Gower", che dà il titolo a questo libro, è una poesia datata 1980 che racconta l'idea ancora moderna di Sanesi, che scaturisce dal pensiero contrappunto di offrire al linguaggio poetico il senso del viaggio. E non solo delle cose viste, ma anche di quelle che attraverso la poesia rimangono dentro per sempre, come nella splendida penisola di Gower, a sud del Galles. Qui era nato Vernon Watkins, poeta profondamente legato a Dylan Thomas, e successivamente a Eliot e Larkin. Sanesi si perde in quei vagabondaggi poetici che arricchiscono il potere evocativo della poesia.
Nodi parlati-Clove hitches, a Venice poem
Alessandra Pellizzari
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: NEM
anno edizione: 2019
pagine: 54
Il libro è un atto di amore per Venezia e per i suoi luoghi, spesso nascosti e noti solo ai frequentatori più affezionati. Con sapiente delicatezza la raccolta accompagna il lettore tra le architetture e le nature della città e ha il pregio di una traduzione in lingua inglese, a opera del poeta e traduttore Patrick Willamson. Le emozioni si intrecciano con gli elementi della città e ne amplificano la bellezza, consegnando al lettore una prospettiva nuova e preziosa di Venezia: "Sulle cupole, fra le onde arricciate,/ fluttua il manto notturno,/ volano gli inganni,/ sul colloquio spezzato di avori" ("The nocturnal mantle floats on domes,/ between curled waves,/ deceptions flying,/ on the broken conversation of ivories"). Si colgono i particolari della città e si ascoltano le sue voci con l'attenzione di chi pone il cuore in ascolto. "Quando sulle coperture dei preludi/ si zittiscono i violini girovaghi,/ gli antri annebbiati degli archivolti,/ intonano voci" (Voices sing on the roofs of preludes, /through foggy caves of archivolts, /whenever wandering violins/ are silenced"). Nel libro anche la riproduzione di un'opera, "Dialogo del mare", di Maria Lai, grande artista sarda mancata nel 2013, il cui lavoro è molto caro all'autrice del libro.
Una stagione nascosta
Vincenzo Di Maro
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2019
pagine: 77
Esiste, in ogni parola, il mistero della sua origine, del suo farsi e sfarsi nel tempo. Così, queste poesie sembrano cavalcare la cresta dell'onda che conduce l'essere verso il suo compimento, non trascurando le pietre miliari delle improvvise parusie, gli epodi, subito dopo l'attacco frontale del senso dell'immagine prima. Il libro, dunque, affonda le sue origini nell'archetipo acronico della grotta, di una lingua per immagini che è ancora "altro" dalla lingua scritta, eppure già codex, impianto simbolico per niente casuale. Senso che si dirama nel tempo costruendo, mattone dopo mattone, l'edificio di una storia parallela, quella degli accadimenti, del compiersi ineluttabile delle cause e degli effetti e quella sotterranea del senso polimorfico, cangiante e ambiguo come le apparizioni. I versi spesso "appaiono" e "scompaiono", si alimentano incessantemente di un andare avanti e di un tornare precipitosamente indietro verso quella grotta, evocano nascite e rinascite. Hanno l'ossatura di un corpo elastico tirato verso l'origine e la fine, vivono nella tensione che si crea al centro, e cioè nel punto più esposto alla vita, al compimento dei suoi fasti: "ciò che esiste ha un nome". La tenzone abita interamente nella caduta di un corpo, nella "retorica" vitalistica della sua entelechia e della sua entropia; a cui si contrappone un disabitare costante, l'inconsistenza dell'acqua, la sparizione, il rischio di una visione dispotica del mondo. Così, soprattutto nelle prime sezioni, Vincenzo Di Maro suggerisce la poesia come lingua della preveggenza; non nel senso di indovinare, di prevedere il disastro, ma nel senso di una lingua capace di sentire contemporaneamente la presenza degli opposti, tra requiem e battesimo. Lingua, questa, destinata a essere pronunciata sulla superficie traballante delle falde psichiche, splendente quando esaltata e guizzante verso la luce, oscura e incatramata quando precipiti verso il mare oscuro del dubbio.
Ossa per sete
Sebastiano Adernò
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2012
pagine: 85
«Quello che colpisce di più nella raccolta "Ossa per sete" di Sebastiano Adernò, è il progetto articolato e sicuro, la scoperta di un percorso chiaro, un segno forte e convincente che fa della sua parola poetica una vera e propria rivelazione. "Ossa per sete" si cala in quell'attimo di furore e di tragedia che cambia le sorti del Mondo: l'istante in cui il Cristo viene crocifisso. Tutti gli astanti sembrano essere interrogati dal poeta, come una sorta di inchiesta sui nomi, sul come e sui perché un uomo "per germinare volo e vece" è in grado di trasformare "il sangue in Croce". Ma distante dal "formulario" evocativo, quasi petrarchesco, il libro ben saldo alla tradizione biblica, ne indaga le sorti di ciascuno, quelli cioè che hanno costruito la parabola, da Caino "quando il sangue dalla mano che strinse la pietra, pulsava e pestava, come l'estuario in piena, a Eva "gravida e storta come una barca colta dalla malora" o Pietro "pentito fino alla morte d'aver deglutito con un solo sorso il nome dell'amico" fino a Maddalena "di quali inganni si vestirà per portarlo alle labbra...e riporre le ciglia tra le stoviglie". Ecco queste sono solo alcune di queste scene che si muovono tra il Calvario e la finzione, creando il paradigma vero della vita umana, la sofferenza e l'inganno, la verità e la morte. Un linguaggio che si dilegua nel mistero "cristico" che lo vede "infilzato con un ferro da maglia ricurvo" dove la divinità fattasi carne, improvvisamente lascia sulla terra l'uomo solo e impaurito, quasi a dipanare nella solitudine dell'Universo, il mistero della sua sorte, unico destino collettivo a ogni creatura viva sulla "Terra".» (Dino Azzalin)
Maternale
Silvio Raffo
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2010
pagine: 86
Questo lavoro poetico di Silvio Raffo traduce e avvalora il senso di ogni vita umana: quello più profondo e naturale, radicato nel legame tra madre e figlio. Quando è il poeta a dichiararlo attraverso le forme più classiche della poesia stessa, il senso dato alle parole raggiunge vette supreme. "Materenale" o il Maternum, Maternage, o ancora Mothering, riallaccia in lingue diverse la forma più ancestrale della vita umana, intesa come atto di libertà assoluta, quello in cui una madre accetta di legarsi in maniera indissolubile ad un'altra vita, quella del figlio, rinforzando e ricreando la propria.
Vibrato di basso continuo
Romano Oldrini
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2010
pagine: 64
"Questo è un libro che parla della consultazione della vita. Sì, l'autore cercherà di darvi a intendere che in realtà rimugina sul fatto che siamo immersi in un quotidiano antieorico, una routine che ci lavora ai fianchi e che siamo prossimi al ko. Anzi, siamo già al tappeto, ci dirà, ma siamo così anestetizzati, così assuefatti a questo mondo di ventri molli, di figurine finte, che nemmeno ce ne accorgiamo di essere al tappeto. E forse ha ragione. Anzi, ha ragione. Ma se fosse solo così, se Oldrini dovesse solo stendere la cronaca dei fatti, non si sarebbe affidato alla potenza della poesia." (Riccardo Ielmini)
Dodici poetesse italiane
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2009
pagine: 176
12 i mesi dell'anno, 12 le poetesse raccolte in questo libro, 12 le pagine per ciascuna di esse, per un totale matematico, freddo, scientifico e fragile numero che coglie solo l'aspetto squisitamente laminale di questo libro, ma il termine propositivo e quello di offrire al lettore di poesia non una antologia, ma una significativa produzione al femminile di questi anni. Poesie di: Stefania Cadario, Maria Grazia Calandrone, Silvia Caratti, Evelina De Signoribus, Marisa Ferrario Denna, Alessandra Pellizzari, Marina Pizzi, Laura Pugno, Cecilia Rofena, Michela Turra, Paola Turroni, Maria Luisa Vezzali. Introduzione di Francesco Carbognin.