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O Barra O Edizioni: Agli estremi dell'Occidente

Le lezioni dell'assenza. Le vie (assenti) del nuovo pensare

Paolo Ferrari

Libro: Libro in brossura

editore: O Barra O Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 480

“Nur als Schaffende…” Soltanto in quanto creatori di mondo, possiamo disporci a vivere su questa terra. Questo è l’invito, l’ingiunzione perentoria che Nietzsche dà agli uomini… Ma quale specie di creatori, quali generatori di realtà? Da anni l’équipe multidisciplinare del Centro Studi Assenza fondata e diretta da Paolo Ferrari è attiva intorno al tema che concerne il mancare e l’esserci/vivere di Homo, il mancar/generare, e, più in generale, il modo con cui il pensare genera mondo con il segno meno. Se sia possibile considerare la realtà in cui viviamo spostando ulteriormente il punto di osservazione, considerare l’esistenza di una nuova categoria del vivere e del pensare capace di modificare l’esperienza e la conoscenza della realtà. Con i Seminari in-Assenza – e in particolare con il volume che de Le Lezioni, fondamento teorico di tutto il successivo procedere – vengono indagati l’attività pensante, il sistema emozionale-affettivo umani e in generale i processi culturali che costituiscono l’habitat privilegiato di Homo sapiens secondo il modello di un particolare sistema complesso chiamato Asistema in-Assenza, al cui fondamento è posta la proprietà dell’oggetto-realtà di perdere della sua univoca concretezza e fissità, venendo meno quale elemento a sé stante, proponendosi quale sistema o asistema vuoto, capace di relazioni complesse, mettendo in evidenza una tenue rete di realtà, al limite dell’osservabilità: come d’altronde i teoremi della fisica contemporanea tendono a indicare, in parallelo alle loro applicazioni ai sistemi digitali d’uso quotidiano. Un segno meno (-) inscritto fin dall’origine della condizione umana e consustanziale alla prima differenza da sé grazie alla quale il bambino può riconoscersi come un Io. Gesto del pensiero capace di smuovere dalle fondamenta il luogo che Homo sapiens ha abitato e costruito per milioni di anni, lasciando emergere oltre il confine di vita e di morte un territorio ignoto, un non (ancora) pensato che inizia a prendere visibilità e pensiero. Il sentimento quasi epico di una condizione umana tragica ed irrisolta affiora insieme al germe di una nuova forma-di-vita che potrebbe forse emergere dal disagio della condizione contemporanea. Secondo gli assunti di Paolo Ferrari, ogni atto di pensiero (e di linguaggio, nei diversi ambiti poetico, letterario, terapeutico, artistico, architettonico, musicale e teatrale in-assenza) è caratterizzato dalla tendenza a significare, oltre e al di sotto della soglia di percezione e coscienza consuete, la proprietà del mancare (mancaare), un gesto che sospende il reale entro un vuoto (vacuum) attivo e generatore.
25,50

Akra. Il raggio

Paolo Ferrari

Libro: Libro in brossura

editore: O Barra O Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 260

Ormai da più parti del mondo scientifico e filosofico viene dato come ovvio il fatto che l’apprendimento, la conoscenza e la vita affettiva si generino tramite un procedimento di assenza e non di accumulo. Scrive l’Autore come antecedente alla scrittura dell’opera: “La vita umana emerge dal niente. E al niente è destinata dopo un breve tratto d’un’esistenza intessuta dalla parola. Questa in Arkà interseca il niente e da esso è trasformata in uno stadio di cessazione e assenza ...”. Il testo nasce con la parola ARKÀ e con l’enigma della sua traduzione e del suo significato: è pensabile come ‘raggio’, ‘luce’, ‘splendore’. Dice ancora l’Autore: “Io sono, tu sei, egli è… essi sono... esso è come il raggio a cui non occorre lo splendore per essere qual è”. Da questo anfratto quasi impercettibile affiora il soffio del venir meno dell’oggetto che copre e ricopre solitamente il mondo e ce lo rappresenta. È la rivelazione d’un vuoto abissale eppure ammissibile all’atto del pensare: l’Autore, di fatto, ci invita ad andare ad esplorare una differente via che è sì composta di vita e di morte, ma che a nessuna delle due è sottomessa. La lingua dell’Assenza con cui è scritto questo libro muterà radicalmente la suddetta alternanza, pertanto il modo consueto di vivere, morire e tentare di conoscere l’esistenza e la realtà in cui siamo immessi. Si tratta di una lingua che dai silenzi profondi della mente emerge a narrare l’epopea dell’umano proiettata in un futuro imprevedibile nel transitare attraverso la soglia che è estremo limite dell’ulteriore passo evolutivo.
26,00

Nella vertigine di un'assenza (di vitamore, di tempospazio e di coscienza

Nella vertigine di un'assenza (di vitamore, di tempospazio e di coscienza

Paolo Ferrari

Libro: Copertina rigida

editore: O Barra O Edizioni

anno edizione: 2022

pagine: 296

Nella fase attuale storica sembra cadere tutto il mondo in più d'una vertigine. Dalla pandemia a causa del coronavirus siamo passati ancora prima che questa diventasse endemica, più innocua, meno minacciosa, a una fase di guerra nel cuore dell'Europa con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia di Putin. Da una vertigine nasce un'altra, ancor più straniante e straniata. Come se l'intero universo fosse scosso da un sussulto profondo, quasi abissale, una voce che vuol dire, vuole spalancarsi, un tremore che scuote il cuore del mondo, il suo pensiero alla ricerca d'un differente stato possibile, sempre che questo sia accessibile e praticabile. Questo libro s'apre in un presente in cui vale l'esistere d'uno spaziovuoto, continuamente e almeno in parte cangiante, nel quale le cose e i pensieri prendono posto, avendo luogo senza occupare. Un differente livello è a fondamento d'una ricerca in forma di narrazione-saggio: uno stadio dell'essere che comprenda uno spazio, un tempo dell'esistere capaci di un mancar-mancaare, con l'apertura a una specifica proprietà del pensare e nominare le cose. Essa è idonea a modulare la condizione umana liberata dalla cosità eccessiva del reale come attualmente è percepito: un'assenza di vitamorte, di tempospazio, di quella facoltà capace di coscienza che finora - almeno nel mondo occidentale - ha ritenuto, essa unica, di dar principio e ordine all'attività pensante e alla comprensione delle cose. Senza tuttavia assumere quale presupposto il mancamento, alterità abissale che dà origine alla realtà dell'intero universo conosciuto.
26,00

I seminari in-assenza. Volume 8

I seminari in-assenza. Volume 8

Paolo Ferrari

Libro

editore: O Barra O Edizioni

anno edizione: 2022

pagine: 414

I Seminari in-Assenza di Paolo Ferrari avviati nel 1994, trattano del campo conoscitivo emerso nei primi anni '70 in ambito scientifico con l'individuazione di un livello dell'attività pensante da lui denominato Assenza o in-Assenza. È necessaria nella fase attuale di trasformazione inesorabile e rapidissima - anche a causa di un evento quale la pandemia da Covid-19 e di altri eventi che possono essere letali per la specie Homo sapiens e per l'intera vita che dimora sulla Terra la messa in atto di un ulteriore livello di conoscenza della realtà, che s'è fatto di ardua prevedibilità. Occorre un diverso paradigma, maggiormente evoluto, con lo spostamento del punto di osservazione che includa la scienza e la tecnologia in una più idonea dimensione di senso, adatta a contenere quell'abisso d'impensato di cui la specie Homo sapiens si nutre. È presa in considerazione una nuova condizione dell'essere a partire da quell'Aperto, spazio beante o luogo dell'Assenza da cui si ipotizza avere origine il pensiero e la vita di Homo sapiens. I Seminari propongono contributi provenienti da varie discipline: psicoanalisi e neuroscienze; filosofia, architettura e urbanistica, poesia, arte, teatro e musica. Un campo multidisciplinare in grado di mettere alla prova l'attività pensante con l'introduzione del nuovo paradigma che ha origine in-Absentia. Nel corso di ciascun seminario sono previste performances di Erika Carretta (Teatr'Absentia) e Improvvisazioni-Raddoppi di Musica in-Assenza.
24,50

La città sradicata. L'idea di città attraverso lo sguardo e il segno dell'altro

La città sradicata. L'idea di città attraverso lo sguardo e il segno dell'altro

Nausicaa Pezzoni

Libro: Copertina morbida

editore: O Barra O Edizioni

anno edizione: 2020

pagine: 368

Scrivere la città attraverso il segno dell'altro significa pensare allo spazio abitato tramite il gesto di chi per la prima volta lo attraversa e lo conosce. Significa dare in mano ai migranti la matita per capire qual è, oggi, la città che abitiamo. In questa seconda edizione del libro il gesto dell'altro si intreccia con l'ipotesi di riscrivere un intero continente. Un fenomeno migratorio dalle proporzioni impensabili fino a dieci anni fa ha trovato in Europa una terra restia ad accogliere l'altro da sé, incapace non solo di ospitare le popolazioni che premono alle sue frontiere, ma anche di vederne il possibile contributo nel più ampio orizzonte dell'ideazione e della progettualità. 100 mappe di Milano, Bologna e Rovereto disegnate da altrettanti migranti "al primo approdo" sono i registri di lettura con cui scoprire le geografie e d'un abitare contemporaneo tuttora da decifrare. Le immagini delle città che a orano dallo sguardo straniero svelano spazi non rintracciabili sulla cartografia tecnica o mai osservati nel significato che assumono per le diverse popolazioni urbane. Nel porre un piano di parità tra il disegno "esperto" e quello spaesato, l'autrice mette in discussione l'implicito potere sull'altro che da sempre divide chi appartiene - a un territorio, a un diritto, a un sistema - da chi è escluso. Si delinea una via possibile con cui tracciare la geografia d'un nuovo abitare: un'Europa che intenda avanzare ipotesi di apertura a una territorialità inclusiva dovrà descriversi non con un'immagine definita una volta per tutte, ma con la variabilità delle rappresentazioni che si possono dare, da diverse latitudini e condizioni dell'abitare, di un territorio che è in evoluzione. Prefazione di Franco Farinelli.
28,00

Opusminus 0. L'impensata complessità dell'universo in-divenire

Opusminus 0. L'impensata complessità dell'universo in-divenire

Paolo Ferrari

Libro: Copertina morbida

editore: O Barra O Edizioni

anno edizione: 2019

pagine: 452

L'inconoscibile, come dice lo scrittore Javier Marias, è una fortuna, è un dono. Questo libro da subito s'inoltra in questa "assenza (absentia)" di luogo e di tempo per far sì che il pensiero e le vicende umane possano avere congrua convalida: invita a disporsi in modo da attingere a un differente grado di conoscenza, in accordo con quell'inclinazione che rende possibile un'ampia relazione - ricca contemporaneamente d'affetto e di distacco - tra uomini e uomini e uomini e cose. Opusminus-0 è opera che ha l'ardire di confrontarsi e allo stesso tempo allearsi con il mondo intero. Lo include, invece che escluderlo in una parcellizzazione, armata di mura, come la storia attuale mostra. La sua scrittura evoca l'esistenza - o l'inesistenza - d'altromondo com'è scritto nell'Incipit del prologo di Opus: "Riuscì a pensared'esser vivo/e d'essermorto. Come aveva previsto o soltanto sperato... e l'esser vivo fu l'essermorto." Una realtà d'altra origine che non si avventuri in fantasie fantascientifiche o ipotesi di robot pensanti o di corpi immortali posti sotto ghiaccio nell'attesa di essere riportati un giorno al mondo. Il linguaggio s'apre a una speciale mancanza, capace d'attività che rinnova: il mondo s'attenua o addirittura scompare "quale cosa concreta". Ciò che si pensa e la realtà corrispondente cessano d'essere i vani riempitivi d'una mente ancora troppo costretta nel suo bozzolo evolutivo. A mano a mano che ci si addentra nella scrittura nasce un'intonazione specifica della mente/pensiero dal segno - (meno) che fa tacere il borbottio talvolta seducente, talvolta furibondo che intralcia il silenzio alla base del pensiero capace del mutar delle cose del mondo. Sotto il livello 0-zero - come il libro indica nel suo titolo - la mente, con il predisporsi alla nuova lingua, s'apre a un nuovo stadio di comunicazione dal vincolo causale più allentato, ma di maggior intensità espressiva e semantica (la scrittura propone alcune parole composte di nuova origine). Il vuoto, il nulla emergono come espressioni a fondamento d'un'ipotesi di realtà liberata da coazioni che soggiornano entro il pensiero come elementi parassitari gravati da morte (thànatos). Far tacere la vecchia mente con la parola della nuova lingua per condurre il senso, l'andamento e il ritmo del fraseggio in modo idoneo all'esistenza di una realtà in mutazione: è sciolto il nodo d'un narcisismo pervicace proprio della fase storica attuale. Senza il bisogno di ricorrere a un Antico inventato, in cui si fantastica d'un tempo e un luogo paradisiaco ricco di pace nel passato. Siamo ora di fronte a un momento critico in cui la civiltà umana può anche scomparire inghiottita dalla stessa banalità del male che tutta la permea e la fa inaffidabile. Nel procedere della scrittura si coglie l'epica e la sua poetica: fare (poieîn) mondo da abitare più compiutamente umano in una condizione che è già nel suo divenire in un'ipotesi di realtà profonda e appassionata.
24,00

De absentiae natura. Intorno alla nascita d'altro universo

De absentiae natura. Intorno alla nascita d'altro universo

Paolo Ferrari

Libro: Copertina rigida

editore: O Barra O Edizioni

anno edizione: 2015

pagine: 396

Fin dal suo esordio con un Preludio che si presenta con i termini di Rimbalzo, Contrazione, Probabilità relativamente alla nascita del nostro Universo, il poema scopre il suo intendimento: narrare in forma di poesia le leggi scientifiche che disegnano e interpretano l'esistenza d'un universo qual è quello che abitiamo. Eventualmente d'un ulteriore mondo dell'esistenza possibile, che sta alla base del mondo consueto. Ma è privo di quell'evidenza eccessiva con cui solitamente l'universo tende a mostrarsi ai nostri occhi. Siamo di fronte a un'Assenza e ad Absentia; con un ordito dei suoi versi di specifica invenzione s'investiga il cuore pulsante della natura, un poema 'invasivo' come dice nella prefazione Gio Ferri, un poema di circa 12.000 versi, ampio com'è ampio l'Universo, capace di autodeterminare i propri confini: la parola poetica, modulata da un fraseggio contrappuntistico continuamente variato - l'autore è anche musicista e compositore - fa emergere in altro modo, nello stretto accoppiamento delle 'scienze umane' con le 'scienze dure', le teorie e le leggi che regolano il comportamento della natura che la fisica e la biologia già sono in grado di formulare. Si scopre da subito un universo che, ben diversamente da quanto si presenta alle nostre percezioni o al pensiero immediato, in realtà è. E sul limitare di questo suo essere già è altro da sé e si volge alla sua Assenza, o Absentia, e al suo potenziale divenire (altro da sé)...
24,00

30 grandi miti su Shakespeare

30 grandi miti su Shakespeare

Laurie Maguire, Emma Smith

Libro: Copertina morbida

editore: O Barra O Edizioni

anno edizione: 2015

pagine: 348

L'arte e la figura di Shakespeare suscitano da sempre ricorrenti e spinosi quesiti, mai risolti definitivamente. Le autrici, in trenta agili saggi, fanno emergere aspetti inattesi dei miti più comuni sul drammaturgo inglese, in una serrata alternanza di domande ricondotte a una ferma analisi dei testi e dei più recenti studi accademici. Analizzando le prove in loro possesso, chiariscono i punti ancora oscuri della carriera e della vita del Bardo e mostrano quanto il materiale storico possa essere interpretato e frainteso.
18,00

I colpi del nulla. Poesie dell'inconoscibile. Con il segno - (meno)

I colpi del nulla. Poesie dell'inconoscibile. Con il segno - (meno)

Paolo Ferrari

Libro: Copertina rigida

editore: O Barra O Edizioni

anno edizione: 2014

pagine: 788

Un forct vincolo trattiene e slancia la lingua di questa poesia, pari a un fraseggio musicale, l'autore è anche musicista e compositore. Ci sembra di ritrovarci talvolta in una morbida consonanza dalla forma puramente tonale. Ma che subito si spezza trasmutando in un pensiero dalla sibillina dissonanza. Il volume raccoglie nella sua interezza l'opera poetica di Paolo Ferrari, scritta tra il 1989 e il 2014.
40,00

La crisi senza fine. Saggio sull'esperienza moderna del tempo

La crisi senza fine. Saggio sull'esperienza moderna del tempo

Myriam Revault D'Allonnes

Libro

editore: O Barra O Edizioni

anno edizione: 2014

pagine: 180

Il presente sembra pervaso da una crisi generalizzata, svuotata del suo senso originario. Il greco krisis indicava il momento decisivo che consentiva di formulare una diagnosi e trovare la via d'uscita: un processo che si inscriveva e si sviluppava in un arco temporale definito. Oggi la crisi è marcata dal sigillo dell'indecidibile e della permanenza. Un ribaltamento che testimonia, secondo l'autrice, un cambiamento significativo del rapporto con il tempo. Il saggio ripercorre il pensiero moderno della temporalità e della storicità attraverso un excursus che da Weber, Rousseau, Marx giunge a Kundera, Levinas e Arendt ed evidenzia il processo di dissoluzione dei punti di riferimento che ha condotto alla triplice crisi: dei fondamenti, della normatività e dell'identità. Con il venir meno della certezza è decaduta anche l'idea del futuro come campo d'azione per le iniziative degli individui. La posta in gioco non è solo teorica, ma di ordine esistenziale, riguarda la posizione che l'uomo accorda a se stesso nella realtà, il modo in cui percepisce la sua esistenza nel mondo.
15,00

Teatr'Absentia. Biografia di un teatro. Il teatro dell'oggetto mancato di Paolo Ferrari

Teatr'Absentia. Biografia di un teatro. Il teatro dell'oggetto mancato di Paolo Ferrari

Susanna Verri

Libro: Copertina morbida

editore: O Barra O Edizioni

anno edizione: 2013

pagine: 356

Il Teatro dell'Oggetto Mancato è il luogo del Mancamento: là dove la parola pronunciata e la scena osservata scompaiono alla vista e si sostanziano nelle più profonde e ancora da scoprire stratificazioni del cervello pensante. Luogo ricco di energia che nasce e muore all'istante facendosi altro con l'emergere dell'altrove della cosa, dell'oggetto: questi perdono la loro consueta e ripetitiva tendenza all'accumulo svuotandosi in un'assenza capace di vuoto e di silenzio, tramite i canoni di una parola e di un gesto ricchi di senso. È ogni volta Prova-di-pensiero. È teatro che si basa su assunti della scienza dei giorni nostri, sulle neuroscienze e in particolare sulla psicologia sperimentale dove l'apprendimento e la memoria in alcune ricerche fondamentali condotte da Paolo Ferrari lasciano posto all'estinzione; l'accumulo si piega di fronte alla sua perdita dando luogo a una differente e intensa poetica volta a un'espressività di nuovo segno. Capace di quella libertà anche giocosa cui il cervello umano è da tempo preparato nelle sue fibre più profonde e inconsapevoli, ma ancora non lo sa.
30,00

Il calcolo dei dadi. Azzardo e vita quotidiana

Il calcolo dei dadi. Azzardo e vita quotidiana

Marco Dotti

Libro: Copertina morbida

editore: O Barra O Edizioni

anno edizione: 2013

pagine: 109

Le forme del gioco, del caso e dell'azzardo sono così varie che risulta difficile pensare, in un mondo iperconnesso, che in qualche modo non influenzino i nostri comportamenti, le nostre parole, i nostri pensieri. "All the world's a game", il mondo intero è un gioco, ha titolato l'"Economist". E gli strateghi del marketing hanno coniato il termine "Gamification" per indicare la trasformazione del consumo, del lavoro, del tempo libero, della politica e perfino della frustrazione in "gioco", in un simulacro del vissuto che paradossalmente afferma l'"assenza del caso". Il libro riconduce la decaduta idea di gioco all'originale dimensione di "azzardo" in tutte le sue accezioni, rileggendo alcuni snodi capitali di questo orizzonte storico-concettuale. Un percorso tra sacro e profano che dalla vicenda dei soldati che si giocano ai dadi la tunica di Cristo giunge "al coup de dés" di Mallarmé, alla scommessa di Pascal, alla roulette russa - passando per Huizinga, Baudelaire, Bataille, Duchamp, Cartarescu, Altman - e mostra come l'essenza dell'"homo ludens" risieda nell'abbandono di ogni calcolo interessato e nella totale messa in gioco di se stesso.
12,00

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