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Officina Libraria: Storie

Storie di ogni giorno in una città del Seicento

Storie di ogni giorno in una città del Seicento

Ottavia Niccoli

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2021

pagine: 310

Questo libro oltre e prima che di "storia" si occupa di storie, che sono state vissute nella Bologna del Seicento. A raccontarle è gente comune, che si trovava a passare nel tribunale criminale della città, detto del Torrone dalla torre di Palazzo pubblico in cui aveva sede, e ci parlano di uomini e di donne, di ragazzi, di preti, di baci rubati, di onore e di matrimonio, di viaggi e di spazi domestici. Sono storie che si leggono e che si guardano, e che ci consentono di entrare in un mondo vicino ma pure lontanissimo dal nostro.
22,00

Roberto Longhi. Percorsi tra le due guerre

Roberto Longhi. Percorsi tra le due guerre

Marco M. Mascolo, Francesco Torchiani

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2020

pagine: 157

Roberto Longhi (1890-1970) è stato uno dei più grandi storici dell'arte del Novecento. Questo libro vuole contribuire a guardare in modo diverso ai suoi due volti: quello dello studioso capace di resuscitare intere zone sommerse della storia artistica nazionale e quello letterario del «mago» e «artista», che ne ha sancito la popolarità verso un largo pubblico grazie ai pregi di una scrittura inimitabile. Per collocarlo nel tempo e nello spazio, il libro prende le mosse da un episodio, la conferenza sull'arte italiana e l'arte tedesca che Longhi tenne a Firenze nel marzo del 1941. In quell'occasione formulò una dura presa di posizione antirazzista. Allora l'Italia fascista era in guerra ed era alleata della Germania di Hitler: col tempo quell'uscita contribuì a legittimare l'immagine di un Longhi frondista. Davvero quella conferenza fu un gesto di rottura? Per rispondere a questa domanda occorre ritessere i «percorsi» di Roberto Longhi in quegli anni cruciali: sono quelli tra libri e musei alla ricerca delle giunture fra due culture figurative; sono quelli tra ministri, colleghi e allievi, che sollecitano la sua curiosità e le sue prese di posizione. Ne emerge uno spaccato di storia culturale del Novecento, osservato dal punto di vista di uno dei suoi protagonisti.
16,00

Il «turco» a Livorno. Incontri con l'Islam nella Toscana del Seicento

Il «turco» a Livorno. Incontri con l'Islam nella Toscana del Seicento

Cesare Santus

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2019

pagine: 210

Nella Toscana del Seicento, l'incontro con uomini di fede islamica era un'esperienza molto più comune di quanto non si possa oggi supporre. A Livorno, in particolare, i numerosi schiavi «turchi» costretti a vogare sulle galere del granduca erano alloggiati in una struttura apposita: il Bagno. Gli abitanti di questo microcosmo carcerario non erano tuttavia isolati dal mondo, ma intrattenevano relazioni lecite ed illecite con l'esterno. Il «turco», pur rimanendo il nemico dall'aura terrificante che dominava di là dal mare, si rivelava anche come il facchino che portava l'acqua al mattino, il gestore di una bottega di barbiere, o lo stregone a cui ricorrere per risolvere i consueti mali d'amore.
19,00

Centro e periferia nella storia dell'arte italiana

Centro e periferia nella storia dell'arte italiana

Enrico Castelnuovo, Carlo Ginzburg

Libro: Libro in brossura

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2019

pagine: 164

«In un'età di imperialismi e di subimperialismi, in cui anche le bottiglie di Coca-Cola si configurano come segno tangibile di vincoli non solo culturali, il problema della dominazione simbolica, delle sue forme, delle possibilità e dei modi di contrastarla, ci tocca inevitabilmente da vicino». A quarant'anni esatti di distanza dalla prima pubblicazione di questo testo nella Storia dell'arte italiana Einaudi, l'attualità di queste parole non si è affievolita. Al contrario: se alla fine degli anni Settanta tale giudizio valeva per un'Italia che assisteva alla definitiva perdita della complessità di fronte all'omologazione culturale, alle migrazioni interne e all'inurbamento di massa, oggi, nell'età della globalizzazione, la «dominazione simbolica» si è estesa su scala mondiale. Motivo per cui ripubblicare questo saggio in forma di libro è utile sia agli storici dell'arte per capire come si è evoluta la carta geografica della produzione artistica italiana, che a chiunque sia interessato a comprendere come dei modelli estetici estendano la loro presa sulla società e, eventualmente, come ribaltare quello stato di cose. Il libro rilegge la storia dell'arte italiana mettendo in discussione uno dei dogmi su cui si era basata per secoli: l'identificazione del centro (o dei centri) come luogo della creazione artistica, e della periferia come luogo di ricezione tardiva. Contro questa visione semplicistica, il libro racconta i rapporti tra «centro» e «periferia» in maniera meno gerarchica (evitando di parlare di una mera diffusione dei modelli artistici dal primo verso la seconda), ma anche meno pacifica. Spesso infatti, anche quando sembrano adeguarsi alle indicazioni del centro, le periferie lo fanno in maniera creativa o comunque a prezzo di resistenze da conoscere e comprendere.
18,00

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