Libri di Francesco Torchiani
Germania religiosa nel Terzo Reich. Conflitti religiosi e culturali nella Germania nazista
Mario Bendiscioli
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2025
pagine: 464
Un classico nel catalogo Morcelliana, la cui prima edizione fu nel 1936 e la seconda, a cura di Massimo Marcocchi che ne ha mostrato l'importanza dal punto di vista storiografico, nel 1977. Scrive Mario Bendiscioli, nell'Introduzione: “le vicende religiose della Germania odierna oltrepassano la sfera della politica ed investono la cultura e la coscienza religiosa in generale. È appunto questo il senso del significato universale delle controversie culturali e religiose del Terzo Reich che ha ispirato il presente tentativo di una esposizione e illustrazione pacata e al possibile obiettiva delle controversie stesse”. Proprio per questa loro dimensione culturale e spirituale, oltre che storica, queste pagine conservano oggi la loro sorprendete attualità. Prefazione di Francesco Torchiani.
Gaetano Salvemini. L'impegno intellettuale e la lotta politica
Francesco Torchiani
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2025
pagine: 340
L'attività di intellettuale e di storico di Gaetano Salvemini è sempre stata caratterizzata dall'intransigenza. A inizio Novecento, combatté contro il conservatorismo della classe dirigente liberale e impose la questione del Mezzogiorno al socialismo italiano. Fu un tenace oppositore di Giovanni Giolitti, che ribattezzò “il ministro della mala vita”. Fondò l'“Unità” e si schierò a favore dell'ingresso dell'Italia nella Grande Guerra, al fianco delle democrazie liberali. Fu tra i più strenui avversari del fascismo, tanto da essere costretto all'esilio dopo aver visto perseguitati e uccisi alcuni dei suoi allievi e amici più cari, come Gobetti e i fratelli Rosselli. Per vent'anni, in Francia, in Inghilterra e negli USA denunciò con libri e conferenze la natura autoritaria del regime di Mussolini. Infine, nell'Italia repubblicana, polemizzò contro il comunismo e la “clerocrazia” di Pio XII. Visse, come lui stesso ebbe a ricordare, molte vite: tutte, a loro modo, tragiche. Dando voce ai suoi scritti, alle lettere e ai diari, questa biografia – la prima ad apparire in Italia dopo molti anni – le racconta restituendoci il ritratto a tutto tondo di uno dei più importanti storici e intellettuali italiani del XX secolo.
Esuli, studenti, antifascisti. Scritti per Elisa Signori
Libro: Libro in brossura
editore: Ibis
anno edizione: 2023
pagine: 256
«Esuli, studenti, antifascisti»: le ricerche di Elisa Signori hanno messo a fuoco la storia dell'antifascismo e delle sue culture politiche, assieme a quella delle istituzioni universitarie, a partire dagli studi pionieristici sulle leggi razziali e le loro conseguenze sulle comunità accademiche italiane. Questi temi si sono intrecciati, nei suoi lavori, alla storia dei totalitarismi e delle migrazioni lungo tutto lo spettro della Storia contemporanea, la disciplina che Elisa Signori ha insegnato con passione all'Università di Pavia e presso l'Università della Svizzera Italiana. In occasione dei suoi settant'anni, amici e colleghi le dedicano scritti che si riallacciano idealmente a questi problemi: un omaggio collettivo a un percorso di ricerca contraddistinto da sobrietà, impegno e rigore.
Delio Cantimori
Francesco Torchiani
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2023
pagine: 104
Delio Cantimori (Russi 1904 - Firenze 1966) è stato uno storico italiano. Ha insegnato alla Scuola Normale Superiore, all’Università di Pisa, in cui si era formato, e in quella di Firenze. Tra le sue opere, oltre a libri fondamentali come Eretici italiani del Cinquecento. Ricerche storiche (1939) e Utopisti e riformatori italiani, 1794-1847. Ricerche storiche (1943), si ricordano diverse raccolte di contributi, tra cui Studi di storia (1959); Storici e storia (1971); Umanesimo e religione nel Rinascimento (1975); Politica e storia contemporanea. Scritti 1927-1942 (1991).
Il «vizio innominabile». Chiesa e omosessualità nel Novecento
Francesco Torchiani
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2021
pagine: 240
Il saggio ricostruisce dal punto di vista storico l’atteggiamento tenuto dalla Chiesa cattolica verso l’omosessualità nel corso del Novecento. In quest’arco temporale è possibile assistere a una sua torsione significativa: da problema morale legato al discredito che una plurisecolare tradizione aveva attribuito al «vizio innominabile», si passa al tentativo di elaborare una pastorale per una percentuale cospicua della popolazione che viene progressivamente alla luce grazie a strumenti sempre più raffinati: rilevazioni statistiche, studi medici, sociologici e psichiatrici, inchieste giornalistiche. Mentre gay e lesbiche diventano sempre più «visibili», nella cultura prima di tutto, attraverso romanzi, saggi e film, poi nella società attraverso la loro organizzazione in movimenti, la Chiesa si interroga su come affrontare questo fenomeno, che sembra sfuggire ai tradizionali strumenti di lettura. Pur riconoscendo la necessità di carità e comprensione nei confronti degli omosessuali, il magistero si è arroccato per decenni nella condanna dei rapporti tra persone dello stesso sesso, definiti come atti «intrinsecamente disordinati». La linea del Vaticano, poi, si è sempre opposta al riconoscimento di tutele o leggi che riconoscessero un qualche «diritto all’omosessualità». La stagione di cambiamento inaugurata da Bergoglio sembra lasciar intravedere una strada diversa, fatta di gesti e parole in discontinuità col passato, anche se stenta a trovare una sua traduzione in posizioni ufficiali. Il rapporto con l’omosessualità – e con la sessualità in generale – diventa quindi una cartina di tornasole per comprendere i mutamenti della Chiesa nei confronti della modernità.
Roberto Longhi. Percorsi tra le due guerre
Marco M. Mascolo, Francesco Torchiani
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2020
pagine: 157
Roberto Longhi (1890-1970) è stato uno dei più grandi storici dell'arte del Novecento. Questo libro vuole contribuire a guardare in modo diverso ai suoi due volti: quello dello studioso capace di resuscitare intere zone sommerse della storia artistica nazionale e quello letterario del «mago» e «artista», che ne ha sancito la popolarità verso un largo pubblico grazie ai pregi di una scrittura inimitabile. Per collocarlo nel tempo e nello spazio, il libro prende le mosse da un episodio, la conferenza sull'arte italiana e l'arte tedesca che Longhi tenne a Firenze nel marzo del 1941. In quell'occasione formulò una dura presa di posizione antirazzista. Allora l'Italia fascista era in guerra ed era alleata della Germania di Hitler: col tempo quell'uscita contribuì a legittimare l'immagine di un Longhi frondista. Davvero quella conferenza fu un gesto di rottura? Per rispondere a questa domanda occorre ritessere i «percorsi» di Roberto Longhi in quegli anni cruciali: sono quelli tra libri e musei alla ricerca delle giunture fra due culture figurative; sono quelli tra ministri, colleghi e allievi, che sollecitano la sua curiosità e le sue prese di posizione. Ne emerge uno spaccato di storia culturale del Novecento, osservato dal punto di vista di uno dei suoi protagonisti.
Le carte e la Scuola. Lavori in corso nel Centro archivistico della Normale di Pisa
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2019
pagine: 154
Nel Centro Archivistico della Scuola Normale Superiore si trovano le carte che consentono di ricostruire la storia dell’istituzione pisana, ma anche quelle degli studiosi che ne animarono la vita scientifica e culturale. Nato alla fine del 2013 sulla scorta di esperienze di tutela che risalgono almeno alla metà degli anni Ottanta grazie alla lungimiranza di docenti come Paola Barocchi e Mario Rosa, il Centro ha visto arricchirsi rapidamente il suo già cospicuo patrimonio documentario. Nelle stanze del Palazzo della Carovana sono giunti in rapida successione fondi di studiosi che alla Normale hanno lasciato un’orma significativa come allievi o professori: da Arnaldo Momigliano a Claudio Cesa, passando per Arsenio Frugoni, Cesare Luporini e molti altri. Il seminario tenuto nell’istituto di Piazza dei Cavalieri nel 2017 e del quale qui si pubblicano le relazioni intende fare il punto su questo lavoro di acquisizione, riordino e valorizzazione condotto in sinergia con la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana e altre istituzioni. Voci e volti di storici, filologi, pedagogisti e filosofi, di allievi e maestri emergono da un complesso eterogeneo di fonti ora a disposizione degli studiosi. Ne esce un quadro sfaccettato di diverse stagioni della storia culturale e universitaria italiana, che mette in dialogo archivi di istituzioni (la Scuola Normale), di case editrici (La Nuova Italia), di studiosi di diverse discipline: storici come Armando Saitta, filosofi come Giorgio Tonelli, filologi come Michele Barbi.
Fortune di Marc Bloch
Francesco Mores, Francesco Torchiani
Libro
editore: Scuola Normale Superiore
anno edizione: 2018
pagine: 168
Marc Bloch è stato uno dei più grandi storici del XX secolo, ben noto per i suoi capolavori a cominciare da "I re taumaturghi". Ma è stato anche molto altro; e, per molti versi, di più: un grande intellettuale, un grande organizzatore di cultura, un grande combattente nella Resistenza francese contro il nazismo, prima col nome di Narbonne, poi di Blanchard. Catturato dalla Gestapo, fu torturato e fucilato. Non sorprende dunque – anzi conferma il carattere singolare, e originale, della sua esperienza scientifica e intellettuale – che alle origini della sua fortuna in Italia sia stato Franco Venturi, come lui antifascista, combattente nella Resistenza italiana nelle fila di Giustizia e libertà, e, come lui, grande studioso di storia. E non stupisce che a una conoscenza più ampia e rigorosa del suo lavoro abbia dato impulso Armando Saitta, studioso della Rivoluzione francese e di Filippo Buonarroti. In una sorta di trittico ideale, Bloch, Venturi e Saitta rappresentano una lunga e feconda stagione della storiografia europea, caratterizzata dall'intreccio organico di ‘politica’ e ‘cultura’, sentite, e concepite, come parte di un medesimo impegno civile. Il libro mostra il confluire di questi motivi nella fortuna di Bloch in Italia, rivelando quanto Venturi e Saitta (ma anche Arsenio Frugoni) si siano impegnati per trapiantare nella nostra cultura la lezione storica ed etico-politica del maestro francese.
Mario Bendiscioli e la cultura cattolica tra le due guerre
Francesco Torchiani
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2016
pagine: IV-304
Il conflitto fra Chiesa e nazionalsocialismo, il ruolo dell'educazione scolastica sotto i regimi totalitari, la ricerca di nuove proposte culturali per i cattolici: queste sono solo alcune delle problematiche affrontate da Mario Bendiscioli (1903-1998) - storico e intellettuale assai vicino alla persona di Giovanni Battista Montini - nel periodo compreso fra le due guerre mondiali. Questo libro nasce con l'intento di mettere in luce quanto l'iniziativa culturale di Bendiscioli, articolata nei volumi proposti e tradotti per l'Editrice Morcelliana - di cui egli fu cofondatore proprio con Montini -, si differenzi da progetti di intellettuali a lui vicini, come don Giuseppe De Luca e il rettore dell'Università Cattolica, padre Agostino Gemelli. Lo studioso ha il merito di aver aperto la Morcelliana ad alcune delle figure più rappresentative della teologia, della storiografia e della cultura europea del suo tempo, cimentandosi inoltre nel difficile tentativo di decifrare la natura del regime hitleriano e di ricostruire in presa diretta le fasi della "guerra di logoramento" condotta contro protestanti e cattolici dal Terzo Reich. La peculiarità e il valore della figura e dell'opera di Bendiscioli risiedono in una personalità poliedrica e tormentata, che si rispecchia nella sua ardua, ma tenace e costante, ricerca di equilibrio Ira teologia e storia, apologetica e storiografia.
L'oltretevere da oltreoceano. L'esilio americano di Giorgio La Piana
Francesco Torchiani
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2015
pagine: 304
Nell'estate del 1943 esce negli Stati Uniti un libro sull'Italia scritto da due professori di Harvard. "What to Do with Italy", questo il suo titolo, vuole spiegare perché la dittatura fascista ha potuto prosperare, chiarire il ruolo della Chiesa di Roma nelle fortune del regime e offrire soluzioni per il difficile futuro. A firmarlo sono due italiani naturalizzati americani: Gaetano Salvemini, grande storico e antifascista in esilio dal 1925, e Giorgio La Piana, che ad Harvard insegna da decenni Storia della Chiesa. Anche La Piana è un esule: siciliano, sacerdote sospettato di modernismo e intimo amico di don Ernesto Buonaiuti, emigra negli Stati Uniti nel 1913, abbandona l'abito talare e si dedica allo studio della storia della Chiesa tenendo sempre uno sguardo attento alla contemporaneità. Da oltreoceano, lo storico è testimone e al contempo critico osservatore della compromissione della Santa Sede col fascismo, dell'odissea di Buonaiuti colpito dalla scomunica, dei Patti lateranensi, dell'atteggiamento di Pio XI e del successore verso Mussolini e il suo regime. È su questo terreno che avviene l'incontro con Salvemini, impegnato nel suo esilio americano in una parallela riflessione sulla società italiana del ventennio. Presentazione di Paolo Marzotto.
Uno storico rettore magnifico. Plinio Fraccaro e l'Università di Pavia
Francesco Torchiani
Libro: Libro in brossura
editore: Cisalpino
anno edizione: 2010
pagine: 264
Il Centro per la storia dell'Università di Pavia promuove e coordina lo studio sistematico dell'Ateneo pavese dalle sue origini ai giorni nostri. Questo lavoro viene svolto con particolare riferimento ai contributi che lo Studio pavese ha dato al progresso della cultura, alle istituzioni e alle strutture scientifiche e delle Facoltà nel loro sviluppo nonché alle figure rappresentative dei docenti e alle relazioni tra le vicende universitarie e la vita politica e sociale. Considerato, con Gaetano De Sanctis, il massimo studioso italiano di storia romana nella prima metà del Novecento, Plinio Fraccaro ha lasciato una significativa impronta nell'Università di Pavia. Professore di Storia antica dal 1915 al 1953, in virtù del suo riconosciuto profilo antifascista divenne rettore dell'Ateneo pavese per due volte, dal 25 luglio del 1943 al febbraio del 1944 e dalla Liberazione alla sua scomparsa, avvenuta nel 1959. Attraverso un ampio spettro di fonti, in particolare grazie al ricco epistolario dello storico rettore, il volume intende offrire la ricostruzione dettagliata del microcosmo intellettuale dell'Ateneo pavese nella tormentata fase di ricostruzione postbellica.