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Ombre Corte: Culture

Politiche dell’antispecismo. Superare lo specismo con un approccio intersezionale

Politiche dell’antispecismo. Superare lo specismo con un approccio intersezionale

Elisa Ortolani

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2025

pagine: 166

«Questo lavoro – spiega l'autrice – nasce dall'esigenza di ripercorrere in modo più esauriente possibile la storia filosofica e materiale dello specismo e delle relative risposte antispeciste, con particolare attenzione all'intersezionalità come strumento di analisi e superamento delle strutture oppressive». Attraverso uno sguardo critico, il libro esplora l'idea, costruita sulla netta separazione tra umano e non umano, di animalità delle società occidentali e analizza le teorie antispeciste classiche e contemporanee alla luce delle riflessioni del femminismo intersezionale. A partire dalle femministe che hanno abbracciato l'antispecismo, si indagano le connessioni fra corpi animalizzati, corpi femminizzati, corpi disabilitati, corpi queer e corpi razzializzati, mostrando come le diverse forme di oppressione condividano una matrice comune, che richiedono altrettante forme di resistenza comuni. Attraverso le voci di bell hooks, Val Plumwood, Carol J. Adams, Aph e Syl Ko, Sunaura Taylor, Rasmus Simonsen e tante altre pensatrici, l'autrice affronta il problema della frammentazione dell'attivismo, rivendicando un femminismo antispecista e un antispecismo transfemminista. L'indicazione è quindi che l'attivismo antispecista si intrecci con le lotte contro altre forme di oppressione, promuovendo un approccio che valorizzi la complessità delle vite umane e non umane. In questo senso si impone la necessità di costruire alleanze tra i diversi movimenti sociali: non per perseguire una semplice uguaglianza formale, ma per rivendicare protezione e libera esistenza delle molteplici forme di vita che abitano il mondo.
15,00

Autoaffermazione e potere costituente. La teoria politica dell’individualismo costitutivo

Autoaffermazione e potere costituente. La teoria politica dell’individualismo costitutivo

Maurizio Ricci

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 199

Concetto limite della scienza giuridica, il potere costituente rappresenta un argomento di studio poliedrico, a più riprese oggetto di dibattito e riflessione da parte del mondo intellettuale, delle forze politiche e dei movimenti sociali. L’oggetto di questa ricerca è lo studio delle origini del potere costituente nell’esperienza costituzionale e rivoluzionaria dell’Inghilterra del XVII secolo attraverso un’analisi basata sul modello della storia concettuale (Begriffsgeschichte). L’obiettivo è offrire un punto di vista funzionale all’elaborazione di una nuova istituzionalità giuridica all’altezza delle sfide contemporanee. Un’indagine su argomenti di ricerca “tradizionali”, – tra i quali il rapporto tra libertà, proprietà e comando politico, il concetto di rivoluzione e la relazione tra Costituzione e forme giuridiche – compiuta però attraverso un metodo di comparazione eccentrico e analitico-filosofico. In breve, la ricerca contenuta in questo libro si propone di prefigurare una teoria politica e giuridica finalmente libera dall’antitesi tra creazione e atto, ma al tempo stesso espressione di quella infinità di cui è essenza la legittimità moderna: la libertà sancita dal potere costituente di rovesciare e ridefinire le forme giuridiche e i termini dell’obbligazione politica. Prefazione di Michele Surdi.
18,00

Cultura, razza, potere

Cultura, razza, potere

Stuart Hall

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 139

La scelta di raccogliere i materiali proposti in questo volume nasce da una esigenza molto precisa: come ripensare razza, razzismo e antirazzismo nell’attuale contesto postcoloniale europeo, muovendo dall’approccio degli studi culturali e in particolare dagli studi di Stuart Hall. Si tratta di una scelta per molti versi indotta dall’urgenza politica del presente. In un’Europa sempre più stretta nella morsa della depressione economica, il discorso e la violenza razzista si stanno configurando come una delle risposte politiche più potenti per affrontare e governare la crisi. Inoltre, se è vero che la crisi ha innescato una nuova politicizzazione del razzismo, è vero anche che le pratiche teoriche e politiche antirazziste, incluse le più radicali, sembrano attraversare un momento di impasse nel nostro continente. È in questo senso che i materiali qui presentati appaiono estremamente attuali e utili per formulare una più adeguata riflessione sul razzismo e superare la crisi in cui versa l’antirazzismo europeo. In essi, infatti, Hall cerca di gettare le basi di una “teoria complessa del razzismo”, di un’interpretazione capace di andare al di là di ogni semplice “economicismo” o “culturalismo”, proponendo una teoria politicamente efficace per quelle che egli definisce “società razzialmente strutturate”, e dunque per un tipo di realtà che caratterizza oramai l’intero continente europeo.
20,00

C’era una volta la verità. Da Socrate a Judith Butler

C’era una volta la verità. Da Socrate a Judith Butler

Alfredo Gatto

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 166

Apparteniamo, si dice, all’era della post-verità, un’epoca in cui il valore delle nostre asserzioni non poggia più sulla conformità tra ciò che diciamo e la realtà che le nostre parole descrivono. La verità sembra schiacciata dal peso del potere politico: si è trasformata in una forza che ha preso congedo dal mondo per poterlo meglio dominare. La domanda sorge allora immediata: come siamo giunti fin qui? Per rispondere non è sufficiente alzare lo sguardo da terra e descrivere ciò che ci circonda. È necessario andare più a fondo. E raccontare una storia. Che cos’è, in fondo, la verità? È una grande narrazione, una risposta al disordine del mondo con cui abbiamo eretto cattedrali, armato eserciti o tentato di alleggerire la pressione della realtà per imporle un senso. Ogni epoca ha coltivato una propria idea di verità, dando vita a differenti prospettive che si sono intrecciate e affrontate, sfidate e sovrapposte. La verità è che la verità ha una storia, e perciò cambia. Dall’esperienza socratica alla modernità cartesiana, dalla riflessione epistemologica novecentesca ai Gender Studies, questo libro racconta e ripercorre i vari tentativi con cui l’uomo ha cercato di abitare e raccontare il mondo.
15,00

Neoliberismo e riproduzione sociale. La questione del valore nel capitalismo contemporaneo

Neoliberismo e riproduzione sociale. La questione del valore nel capitalismo contemporaneo

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 188

A lungo il capitalismo si è fondato sull’assunto della rigida separazione tra sfera della produzione e sfera della riproduzione sociale, relegando la seconda a fare da serbatoio di valore non remunerato della prima. Su fronti opposti, le teorie e i movimenti transfemministi e l’affermarsi di un modello di governo economico di tipo neoliberale hanno oggi messo in fibrillazione questo rapporto. Nella società della precarietà diffusa e della crisi irreversibile dell’istituzione salariale, il tempo di lavoro e la logica del valore di scambio si diffondono a tal punto che l’intera vita ne viene contaminata, finendo per rendere pressoché indistinguibili le diverse temporalità della vita sociale. Al contempo, la crisi ecologica mostra i limiti di un modello di sviluppo basato e sulla supremazia dell’homo sapiens (maschio, cis-etero, bianco, occidentale, ricco), e sul controllo e lo sfruttamento delle risorse naturali e del non umano in generale. A partire da un intenso dialogo con importanti studiose femministe e transfemministe di diversa estrazione teorica (Angela Balzano, Stefania Barca, Alisa Del Re, Sara Farris, Silvia Federici, Alessandra Mezzadri, Cristina Morini, Federica Timeto e Sale Sirigu) i capitoli di questo volume provano a immaginare la possibilità di una temporalità sociale che sia capace di sottrarsi agli imperativi della valorizzazione capitalistica. In altre parole, questo volume prova a riflettere su cosa significhi produrre, riprodurre e vivere insieme, su come sia possibile costruire un processo di sperimentazione e ricerca sociale per dare vita, a partire dai concetti fondamentali di “forze di riproduzione” e “cura”, a una nuova prospettiva di liberazione dallo sfruttamento.
18,00

Sesso, razza e pratica del potere. L'idea di natura

Sesso, razza e pratica del potere. L'idea di natura

Colette Guillaumin

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 250

Dalla fine degli anni Sessanta, la sociologa francese Colette Guillaumin ha rivoluzionato il modo di pensare il sessismo e il razzismo, teorizzandone il carattere sistemico, non accidentale e non innato. Attraverso un'analisi storica e sociologica delle idee di sesso e di razza e dei rapporti sociali che le hanno prodotte, Guillaumin dimostra che le donne e le persone non-bianche sono gruppi oppressi e che è l'oppressione a creare questi gruppi. In altre parole, uomini e donne, persone bianche e persone non-bianche sono categorie che non hanno nulla di "naturale", e quindi nulla di eterno. Sono gruppi antagonisti prodotti da forme sistemiche di dominio, di sfruttamento, di appropriazione di un gruppo (di sesso, di razza) sull'altro, trasformati in "gruppi naturali" da un'ideologia che fabbrica "l'idea di natura" per nascondere l'origine sociale dell'oppressione. Impensabile, rivoluzionaria, questa è la tesi sostenuta da Guillaumin in questo testo precursore e ormai classico. Una tale visione caratterizza, più in generale, l'approccio del femminismo materialista, sviluppatosi in Francia a partire dagli anni Settanta. Tale paradigma conta tra le sue principali esponenti, oltre la stessa Guillaumin, Christine Delphy, Monique Wittig, Nicole-Claude Mathieu e Paola Tabet. I testi di Guillaumin hanno il grande pregio di essere vivi, aperti, inesauribili. Da un lato, ispirano senza sosta nuove ricerche (sui processi di razzizzazione, sulla performatività del linguaggio, sulla dominazione adulta), dall'altro, costituiscono un contributo imprescindibile alla prospettiva detta oggi “intersezionale”, che guarda il reciproco riprodursi dei rapporti sociali di oppressione.
22,00

L'ecologia politica di Dario Paccino. Tra l'imbroglio ecologico e le lotte contro il nucleare

L'ecologia politica di Dario Paccino. Tra l'imbroglio ecologico e le lotte contro il nucleare

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 139

Dario Paccino, noto soprattutto per il suo importante saggio dal titolo “L’imbroglio ecologico” (1972), ha contribuito alla nascita e, in parte, ai successivi sviluppi degli studi che in Italia hanno teso a politicizzare la conoscenza sulle condizioni di vita e salute dentro e fuori i luoghi di lavoro, entrando in diretta connessione con i conflitti in fabbrica, nei cantieri e nei territori contro le nocività e contro lo scambio salario-malattie. Il suo contributo è stato particolarmente rilevante anche per il movimento antinucleare che, dalle lotte della fine degli anni Settanta, è riuscito a imporre la chiusura delle centrali nucleari e a premere per una svolta ecologica orientata a cambiare profondamente il modo di produzione e di distribuzione dell’energia. Questo libro propone una serie di contributi che si concentrano su due questioni fondamentali utili per i movimenti sociali ed ecologisti attualmente attivi. La prima riguarda la centralità del concetto di “imbroglio ecologico” per comprendere la gestione tecnocratica dall’alto della crisi climatica e ambientale in corso; la seconda è relativa alla rilevanza dell’ecologia politica per capire quanto sia necessario sostenere l’abbandono dell’energia nucleare in ogni sua forma, civile o militare. Contributi di Giulia Arrighetti, Gennaro Avallone, Angelo Baracca, Lucia Giulia Fassini, Giorgio Ferrari, Vincenzo Miliucci, Alfonso Natella, Sirio Paccino, Roberta Pompili.
13,00

C'era una volta (uno scrittore) a Hollywood. La scrittura di/e Quentin Tarantino

C'era una volta (uno scrittore) a Hollywood. La scrittura di/e Quentin Tarantino

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 274

Spaziando dagli American studies alla filologia e alla linguistica, il volume si propone di esplorare l’opera di Quentin Tarantino attraverso una serie di saggi che si concentrano sugli aspetti più specificamente legati alla sua scrittura. L’idea di fondo è che le interazioni tra sceneggiature e film, i numerosi riferimenti intertestuali, le manipolazioni di topoi e stilemi derivanti da generi artistici differenti contribuiscono a creare un ipertesto in cui la narrazione cinematografica si arricchisce e completa attraverso quella letteraria; inoltre, il processo di costruzione di senso si complica quando entrano in azione ulteriori componenti, come, per esempio, la traduzione in altre lingue e la scrittura dei sottotitoli. Il volume cerca così di dimostrare come le molteplici declinazioni della scrittura definiscono un’opera che non può essere considerata come un end-product volto a intrattenere il pubblico, ma come un palinsesto testuale e audiovisivo che richiede interpretazioni molteplici e interrelate. Contributi di Serena Fusco, Serena Demichelis, Beatrice Melodia Festa, Antonio Di Vilio, Valentina Romanzi, Nicola Paladin, Enrico Botta, Silvia Bruti, Elena Di Giovanni, Ilaria Parini, Sara Corrizzato, Maria Freddi, Francesca Bianchi, Dora Renna
23,00

Disattivare. Un'idea di filosofia

Disattivare. Un'idea di filosofia

Ubaldo Fadini

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 147

Filosofia, sociologia, teatro, letteratura: sono questi alcuni degli ambiti d’indagine e di sperimentazione che questo libro attraversa con l’intento di ritrovare in essi la presenza significativa del motivo della disattivazione, dell’interruzione/sospensione di ciò che viene comunemente considerato stabile nelle sue configurazioni e meccaniche di funzionamento. Tale motivo ha una lunga storia, in primo luogo in area antropologico-filosofica (con Paul Alsberg e Günther Anders), laddove l’attenzione si rivolge al rapporto complesso tra le pratiche del disattivare, a livello corporeo e tecnico, e la ricerca di un adattamento più soddisfacente alla realtà, da considerarsi comunque sempre provvisorio, temporaneo. Fadini segue la vicenda intricata del disattivare in spazi teorici che possono risultare anche sorprendenti: ad esempio, quelli propri della ricerca del giovane Deleuze, con la sua riflessione sul tema dell’istituzione e dell’istinto, e che trovano altri sviluppi significativi nelle pagine dedicate dal filosofo francese a Carmelo Bene e a Samuel Beckett. Se la disattivazione è in ogni caso qualcosa che specifica in molteplici modalità il divenire umano, allora si tratta di riuscire a sospenderla a sua volta, sia pure momentaneamente e nei limiti del possibile, al fine di richiamare la stessa provvisorietà/revocabilità delle sue realizzazioni e per riaffermare così il carattere sempre limitato e parziale di qualsiasi – pretesa di – messa in ordine della sensibilità e dell’intelligenza umane.
14,00

Dall'operaio massa all'operaio sociale. Intervista sull'operaismo

Dall'operaio massa all'operaio sociale. Intervista sull'operaismo

Antonio Negri

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 171

Questa intervista, pubblicata nel 1979, conobbe una larga diffusione e divenne subito un testo di riferimento: in particolare, per l’area dell’Autonomia e per i suoi oppositori, che presto sarebbero divenuti persecutori. Che cosa si racconta in questo libro? In breve, la storia dell’autonomia operaia così come era stata letta e vissuta da alcuni suoi militanti nel periodo che andava dai “Quaderni rossi” a “Classe operaia”, da Potere operaio all’Autonomia organizzata. L’attenzione era rivolta a quanto era avvenuto dopo le lotte operaie del ’69 alla Fiat e nel resto delle grandi fabbriche, nel momento in cui la ristrutturazione capitalistica (con l’appoggio della politica del “compromesso storico”) iniziò a demolire, con nuovi strumenti, l’autonomia e la forza dell’operaio massa. Il postfordismo era alle porte. L’accumulazione capitalistica spostò il proprio baricentro dalla fabbrica alla società, e l’“operaio sociale” divenne la figura, ambivalente, di una nuova forza produttiva, non più riferibile soltanto e semplicemente al concetto “classico” di operaio. Di questo passaggio epocale, l’intervista di Negri diede una efficace e controversa interpretazione. Dopo i molti anni trascorsi – e le scoperte teoriche del femminismo, le ricerche sul lavoro immateriale, le teorizzazioni sul biopolitico e i “modi di vita” –, quelle forme di pensiero e di azione che lo stesso concetto di operaio sociale indicava appaiono oggi, certamente rideclinate dentro una fase di comando imperiale e di produzione biopolitica, ancora capaci di offrire stimoli metodologici e teorici per leggere il presente e le sue tendenze. Postfazione di Adelino Zanini.
14,00

Anatomia del populismo economico. La «melonieconomics»: un anno di politiche economiche conservatrici

Anatomia del populismo economico. La «melonieconomics»: un anno di politiche economiche conservatrici

Mario Pomini

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 208

Il populismo economico scaturito dalla Grande recessione del 2008 è un populismo di tipo nuovo, con il quale il ceto politico, a destra ma anche a sinistra, ricerca il consenso elettorale attraverso l’uso spregiudicato del debito pubblico non per potenziare le garanzie dello Stato sociale, ma per ridurle secondo una visione propria dell’ideologia liberista che si è convertita alla dottrina della spesa in deficit. Un populismo conservatore, individualista e corporativo, contro lo Stato sociale e a sostegno dell’ideologia del mercato, le cui distruttive conseguenze economiche e sociali si stanno ampiamente manifestando anche nel nostro Paese, dove le scelte in materia economica del governo in carica ne rappresentano in maniera esemplare anche tutte le contraddizioni, i limiti, oltre che i pericoli. Il testo, che raccoglie alcuni degli interventi pubblicati nel corso di un anno e più su un blog di un quotidiano nazionale, offre una dettagliata anatomia della politica economica del governo Meloni, analizzando tutti i temi e le scelte che ne caratterizzano profondamente il profilo conservatore e autoritario – dal superbonus fiscale alla flat tax, dal reddito di cittadinanza al salario minimo, dall’inflazione bellica e ad altri ancora. Il quadro che ne emerge è quello di un completo distacco tra la narrazione populista e la realtà economica, tra le politiche corporative e clientelari e l’ambizione di tutelare gli interessi generali, tra il ceto politico dominante e la società. Nell’articolata e minuziosa analisi proposta dall’autore, non mancano anche, se pure abbozzate, alcune proposte che potrebbero costituire un primo embrione per un programma genuinamente alternativo e popolare.
18,00

Violare gli spazi. Militarizzazione in tempo di pace e resistenza locale

Violare gli spazi. Militarizzazione in tempo di pace e resistenza locale

Aide Esu

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2024

pagine: 138

Sole, spiagge, mare e natura selvaggia è l’iconografia turistica della Sardegna, una narrazione che stride con la realtà della militarizzazione del suo territorio. Dalla fine degli anni Cinquanta l’isola è un hub strategico per i test sulle armi e per l’addestramento delle forze armate italiane e della Nato. Il suo destino militare l’accomuna ad altre isole, dal Mediterraneo al Pacifico, anch’esse assoggettate a opacità istituzionali e a forme di estrattivismo, dipendenza ed esclusione, ma anche produttrici di cicliche forme di resistenza e nuove soggettività. Le dinamiche decisionali interstatali, l’uso di dispositivi discorsivi per la costruzione del consenso fondato sulla contrapposizione modernità-arretratezza, le conseguenze delle attività addestrative e sperimentali sull’ambiente e sulla salute, l’emergere del rischio nella sfera pubblica locale contrapposta alla minimizzazione del rischio da parte delle istituzioni, le forme di resistenza locali sono i diversi piani della militarizzazione presi in esame dal testo. Queste letture contribuiscono a svelare le ambiguità, i dinieghi e i mancati riconoscimenti del diritto alla salute e alla tutela ambientale originati dalla militarizzazione in tempo di pace. Mostrano, inoltre, come gli intrecci dei dispositivi giuridici, degli esiti tecnico-politici e delle relazioni interstatali siano riconducibili, in materia militare, a una compromessa sovranità italiana.
13,00

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