PaginaUno: Narrativa
Un tenebroso affare
Honoré de Balzac
Libro: Libro in brossura
editore: PaginaUno
anno edizione: 2014
pagine: 254
Un fatto misterioso, un'inchiesta-depistaggio, un processo spettacolare per una storia del 1804 che parla di oggi. Sullo sfondo: aristocratici, borghesi, popolani e, sopra tutti, la figura di Napoleone Bonaparte. Come sempre Balzac, in un romanzo che è il primo noir della storia della letteratura, stupisce per la sua modernità: intrighi, omicidi, insabbiamenti, giudici corrotti, superano il fatto storico per diventare un cliché del modo di operare tipico dell'autorità di ogni tempo. Postafazione di Felice Bonalumi.
Senza ragione
Elvia Grazi, Antonio Prade
Libro: Libro in brossura
editore: PaginaUno
anno edizione: 2012
pagine: 284
Nadia spedisce una lettera di addio alla cugina quindi rientra in casa e si toglie la vita. La vicenda sembra chiudersi qui, nel freddo dispaccio di polizia che bolla il caso come suicidio. Norma Righi però non ci sta. Per lei Nadia era come una sorella e decide di rompere il silenzio. C'è qualcosa che non quadra in questa morte. Tra dubbi e perplessità è Mauro Selce, avvocato, vedovo con una figlia adolescente e un dolore segreto a tenergli compagnia, ad assumere il caso, "una vera e propria rogna". Norma è infatti una donna disabile che ha deciso di rompere il silenzio e denunciare uno degli uomini più importanti e potenti della città. Mauro è consapevole che in aula sarà la parola di una donna - costretta in casa da una malattia che le mina il corpo e la mente - contro quella di uno stimato medico e politico della città; ma accetta comunque di mettersi in gioco, mosso da un personale desiderio di rialzare la testa e dalla voglia di cambiare un destino processuale che sembra già segnato. Così decide di portare alla sbarra un uomo che, con la sua ricchezza e la sua arroganza, rappresenta l'incarnazione stessa del potere.
Sarajevo novantadue. Un racconto dalla città assediata
Massimo Vaggi
Libro: Libro in brossura
editore: PaginaUno
anno edizione: 2012
pagine: 230
Aprile 1992, città di Sarajevo. Milo ha sedici anni, gioca a pallone, va a scuola e fa la corte a Lana. Suo padre è giornalista, l'allenatore Ibrahim sogna per lui un futuro in una squadra importante e il professor Simo Zivanovic, storico appassionato, scrive di Jovan il contadino, rapito nel 1531 dalle milizie di Alibeg per lavorare alla costruzione della moschea del Bey. Ma Sarajevo è città sull'orlo di un baratro, nonostante nessuno se ne renda conto. L'assedio inizia, e scardina da subito le regole di ogni spazio. Granate, esplosioni, niente più scuola e pallone; case dalle imposte chiuse dietro cui nascondersi, vie con lamiere rabberciate tese tra i lampioni, fragile barriera che vuole proteggere i passanti dalla vista dei cecchini, non certo dai loro spari. Milo potrebbe fuggire, con l'aiuto di un sergente del contingente Onu, ma non sa decidersi: cerca il consiglio del professore, ma Zivanovic non è più in grado di immaginare un destino qualunque nemmeno per il suo Jovan, personaggio di carta. In "Sarajevo novantadue" Massimo Vaggi fotografa l'immobilità di un assedio che imprigiona il futuro di un'intera incredula popolazione e frantuma ogni criterio del vivere conosciuto.
Altri destini. Una storia degli anni Settanta
Walter G. Pozzi
Libro: Libro in brossura
editore: PaginaUno
anno edizione: 2011
pagine: 256
Dal casuale ritrovamento in un armadio di un maglione sporco di sangue, inizia il viaggio a ritroso nel tempo dell'introverso e disimpegnato Roman Zeri; un viaggio che lo porta a indagare sulla vita di suo padre Max, coraggioso direttore di un settimanale indipendente, e sugli oscuri motivi che lo hanno scaraventato in una storia kafkiana fatta di arresti, interrogatori e processi. Un susseguirsi di colpi di scena scandisce il percorso, anche interiore, di Roman, il quale, scartabellando tra vecchi documenti, fotografie del passato e ritagli di giornali, entra in contatto con una realtà che fino a quel momento aveva ritenuto impensabile. Sullo sfondo della vicenda, la nostra storia, quella tragica e tuttora irrisolta degli "anni di piombo", delle manifestazioni, degli scontri con le forze dell'ordine, del "terrorismo", delle bugie di Stato, del processo "7 aprile", della violenza che ha stravolto le vite di tutti. E cambiata risulterà anche l'esistenza di Roman, la sua visione del mondo, la prospettiva con la quale guarderà al suo futuro, tanto da esclamare, al culmine di una profonda crisi di coscienza: "Non si sta bene sotto le coperte calde dell'ignoranza."
Docherty
William McIlvanney
Libro: Libro in brossura
editore: PaginaUno
anno edizione: 2015
pagine: 429
Docherty - come una moderna Cassandra - racconta dei danni che subisce una società quando vede svanire i propri valori. I protagonisti del romanzo non possiedono nulla sul piano materiale ma si sentono ricchi sul piano umano, perché il senso di appartenenza alla loro comunità li rende forti. Chi perde la propria dignità trova, grazie alla collettività, la forza di riconquistarla. Lo spirito di solidarietà che anima la comunità di minatori descritta da McIlvanney è lo stesso spirito di mutuo soccorso su cui si è fondata la nascita del sindacato in Gran Bretagna e sul quale si è consolidata l'etica della classe operaia britannica. Negli anni Ottanta, i governi di Margaret Thatcher hanno incrinato il valore della solidarietà sociale spingendo i lavoratori a curare solo i propri interessi individuali. È lo stesso dramma vissuto sessant'anni prima anche da Tam Docherty, che per tutta la vita ha creduto nei valori della sua comunità non solo per difendere il suo misero salario, ma perché era l'unico modo per dimostrare ai padroni che i lavoratori non sono esseri umani inferiori da sfruttare impunemente.
Decennio rosso
Massimo Battisaldo, Paolo Margini
Libro: Libro in brossura
editore: PaginaUno
anno edizione: 2013
pagine: 281
Romanzo della realtà, Decennio rosso è il primo tentativo di mostrare i cosiddetti "anni di piombo" ponendosi dal punto di vista di chi compì la scelta rivoluzionaria della lotta armata. E lo fa cercando di rispondere a quella domanda che la politica e la storia contemporanea tutt'oggi rifiutano di porsi: perché negli anni '70 migliaia di giovani hanno contestato il potere costituito fino al punto di mettere pesantemente in gioco la propria vita e imbracciare le armi? Elio e Sofia, animati da idee comuniste e libertarie e uniti da un difficile rapporto militare e sentimentale, scelgono, insieme agli altri protagonisti del romanzo, di alzare lo scontro con le istituzioni e il potere economico e di passare dal movimentismo alla lotta armata, nell'idea di fare la storia che cambierà l'Italia. Ma Decennio rosso non è un romanzo cupo, di pentimento e di dolore; non è solo la storia romanzata raccontata da due persone che hanno militato nei gruppi armati Prima linea e Formazioni comuniste combattenti; è soprattutto un racconto carico di umanità e di speranza che mostra come una moltitudine di giovani sia riuscita a emergere all'improvviso ponendosi con autorità al centro della società.
Stato di fermo (Brainwash)
John Wainwright
Libro: Libro in brossura
editore: PaginaUno
anno edizione: 2011
pagine: 220
Un uomo con troppi segreti per essere innocente; una serie di fatti che non chiamare prove spingerebbe l'idea di coincidenza ben oltre la linea dell'orizzonte; uno sbirro tutto d'un pezzo, esperto nell'arte di interrogare; tre delitti efferati; una stanza anonima in un'anonima stazione di polizia; il fumo di moltissime sigarette; un finale sorprendente. Questi gli ingredienti di un noir ferocemente immobile, in cui la scena del delitto è il paesaggio nebbioso delle relazioni. Quelle tra marito e moglie, che si nutrono di silenzi e ipocrisie, le relazioni sociali, ingabbiate nelle convenzioni, e il rapporto ambiguo che lega inquisitore e inquisito. L'ispettore Lyle ha una sola notte, secondo le regole dello stato di fermo, per trasformare il sospettato perfetto in un reo confesso, prima che la legge miope arrivi a offrirgli immeritate scappatoie. Ma forse non è la legge a essere miope.
Di memoria e di oblio
Alice Rivaz
Libro
editore: PaginaUno
anno edizione: 2025
pagine: 153
Saper ascoltare gli altri, lasciare crescere in sé le paure e i sogni, con quella paziente e amichevole attenzione, codice d’ingresso indispensabile se si vuole penetrare le anime, è il primo atto da scrittrice cui adempie Alice Rivaz. Il lavoro di scrittura viene dopo. Un lavoro che lei vuole pieno di umiltà, poiché utilizzare un linguaggio in cui coloro di cui i suoi racconti parlano non si riconoscerebbero, significherebbe tradirli. I personaggi di questi diciannove racconti appartengono quasi tutti all’immensa famiglia dei miserabili, gli sconfitti della cosiddetta società dell’opulenza. Vi compare la lavandaia che si ammazza di lavoro per mantenere un marito parassita, e poi sorella Olga, la cui vita non è che dedizione e modestia, la piccola signora dai capelli bianchi che si alza in piena notte per distribuire i giornali agli abbonati al fine di portare a casa sessantatré franchi al mese; vi compaiono poveri, gente che stenta la vita, sfruttati quasi invisibili all’interno di una Ginevra lussuosa e lustrata.