Panda Edizioni: L'orto dei semplici

Antonio Avenoso ci introduce nel suo mondo di sensazioni raffinate, di immagini rustiche e familiari attraverso questo poemetto di rara intensità. I suoi versi ci toccano corde intime con sapiente dolcezza, insieme quieta e che dà speranza. Una silloge che ci fa sentire a nostro agio, come i versi che può dedicare l'Uva al Vino.

Questa silloge già dal titolo "Ornato suasorio" delinea in nuce ciò che l'autore si prefigge, ossia di riuscire, con elementi decorativi, a persuadere, a convincere. Ma in quale modo può concretizzarsi tale dichiarazione d'intenti? Anche nel precedente libro "Esercizi filarmonici" si intravedeva la forte vena ironica dell'autore e le sue graffianti punzecchiature verso un mondo che non sembra più appartenerci, straniato com'è da quanto dovrebbe essere umano, se per umano si intende quel soffio divino che il Creatore ci alitò per elevarci al di sopra degli animali. In questa ultima raccolta l'ironia si fa ancora più pungente, sfiorando talvolta il sarcasmo, in una provocazione continua che ha come veste, come contenitore, proprio la forma letteraria. La lirica assume i contorni del sonetto, della ballata, perfino del ditirambo. Si estrinseca in prosodie diverse, talune anche molto ritmate, corredate spesso dalla rima, ma è sempre la parola che si spiega alla melodia e non viceversa, così come si conviene ad uno che della musica ha fatto il suo pane quotidiano.