Polaris: Archæo
Cefalonia. L'Itaca di Omero. L'enigma risolto
Nikolas G. Livadas
Libro: Libro in brossura
editore: Polaris
anno edizione: 2020
pagine: 304
Vagheggiata nei secoli da milioni di lettori dell'Odissea, l'isola d'Itaca non ha mai trovato una sua collocazione geografica certa. Da Strabone fino a Schliemann e oltre, infatti, nessuno ha mai potuto provare che l'Itaca odierna possa davvero corrispondere all'antica patria di Ulisse. Ma se Ulisse, bisnipote di Cefalo, viene chiamato nell'Iliade «re dei Cefalleni», sarà del tutto naturale andare a cercare l'Itaca di Omero nella vicina Cefalonia, l'isola maggiore delle Ionie, e precisamente nella penisola di Paliki, la sua appendice occidentale. Lì, con l'intuito sicuro dell'oriundo isolano, ci accompagna Nikolaos G. Livadas che, in modo originale, ben argomentato e persuasivo, ci fa riconoscere uno dopo l'altro gli scenari del più antico thriller di ogni tempo, quello che racconta del ritorno a casa di Ulisse e della sua riconquista del palazzo, del regno e della sposa.
Tharros. Tra fenici e romani nella penisola del Sinis
Roberto Bertoni
Libro: Copertina morbida
editore: Polaris
anno edizione: 2018
pagine: 127
La fortuna o forse il piccolo Bes quel giorno mi avevano scelto. Il lavoro di scavo stava finendo e le nuvole stavano finalmente portando riparo sul cantiere. Qualcosa di bianco in mezzo alla terra mi attirò. Piccolo e candido fra la terra asportata dal dromos. Ora la piccola divinità in pasta di talco si trova fra le vetrine del museo di Cabras. Unica e piccola fra le migliaia di reperti riconsegnati agli occhi degli appassionati dalla penisola del Sinis e da Tharros. I suoi gioielli splendono a Londra, Parigi, Berlino, Copenaghen, Torino, Cagliari e sulle rive dello stagno cabrarese. Sempre in viaggio. Da secoli. La storia di questa penisola racconta di sardi, fenici, punici, romani e bizantini avvicendatisi sulla sua terra. Vivendola e modificandola. Costruendola e adattandola. Le luci, i colori e i multiformi panorami rivelano il Sinis; io proverò a raccontarvelo. Con le mie emozioni, sottovoce e con piacere.
Malta: le costruzioni preistoriche. Un archeologo racconta
Monica Piancastelli
Libro: Copertina morbida
editore: Polaris
anno edizione: 2018
pagine: 94
L'arcipelago maltese, distante solo 90 km dalla Sicilia, vanta una ricchezza archeologica di ineestimabile bellezza e importanza. In particolare risulta straordinario il patrimonio preistorico rappresentato dal fenomeno del megalitismo, ovvero dagli edifici costruiti circa 6000 anni fa con pietra pesanti diverse tonnellate, molto prima dell'edificazione delle grandi piramide egizie, di Stonehenge e del Palazzo di Cnosso. Su queste isole vissero genti per le quali il significato intrinseco delle opere architettoniche edificate sul suolo era in relazione con quello delle strutture sotterranee adibite a sepolcri e a luoghi per officiare speciali cerimonie. Un'archeologa di oggi dà voce a Luigi Maria Ugolini, un archeologo romagnolo, tra i primi ricercatori negli anni '30 del secolo scorso a diffondere e a rendere noto in Italia il megalitismo maltese in un suo importante volume. Tra passato e presente, egli guiderà i lettori alla scoperta di queste piccole grandi isole.
Vat Phu. La montagna di Shiva. Incontro tra scienza e religione
Roberto Marzano, Pierangelo Pancaldi
Libro: Copertina morbida
editore: Polaris
anno edizione: 2018
pagine: 151
È nel sud del Laos, sulla sponda destra del Mekong a pochi km dalla città di Champassak, che sorge il Vat Phu, il "Tempio della Montagna". Si tratta di un vasto complesso templare il cui primo impianto risale almeno al V sec. d.C. La presenza simbolica del dio Shiva e delle sorgenti sacre investiva il sito di una sacralità assoluta, ed è solo qui che i successivi re khmer, riconosciuta la loro sovranità e legittimità, identificandosi con Shiva, erano consacrati. Dalla lontana Angkor, su una lunga strada di 240 km, si poteva allora assistere a una processione dove il re, la sua corte e i pellegrini si avviavano verso la Montagna Sacra. Possiamo così immaginare quale fosse l'enorme importanza politica che il tempio rivestiva nella società khmer. Proprio qui, secondo una leggenda, un re, esule dalla sua patria, seguendo le indicazioni di un veggente avrebbe trovato la montagna del lingam sacra a Shiva, il Lingaparvata, e vi avrebbe fondato un tempio e una nuova città. Da allora, per quindici secoli, Vat Phu non ha mai cessato di essere luogo di venerazione per shivaiti, vishnuiti, buddhisti, animisti. Vat Phu è tuttora il luogo ideale dove passare dal mito alla storia, dalla presenza sensibile del Divino alla speculazione sull'esistenza umana e sulla realtà delle cose. Non solo meta di viaggio ma possibile punto di partenza per avventure verso mondi ancora più lontani dove un immaginario ponte di energia ci conduce al cuore del pensiero scientifico moderno.