Rizzoli: RIZZOLI ETAS
Lo zen di Steve Jobs
Forbes, Jess3, Caleb Melby
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2012
pagine: 87
A metà degli anni '80, dopo aver lasciato Apple, Steve Jobs si legò a Kobun Chino Otogawa, un monaco buddista emigrato negli Usa dal Giappone, che gli insegnò la tecnica di meditazione del "kinhin" e lo introdusse al concetto di "ma", o spazio negativo, che lo avrebbero ispirato nelle sue creazioni successive. Partendo dalla storia di un rapporto fondamentale nella vita di Jobs (Otogawa ne ha officiato il matrimonio e gli è rimasto amico finché non è morto, nel 2002), questo primo graphic novel dedicato al fondatore di Apple traccia un originale parallelismo tra gli insegnamenti del monaco e i momenti salienti della storia di Apple, attraverso frequenti flashback e salti in avanti. Un tassello fondamentale che contribuisce a definire in modo inedito la personalità, le convinzioni e il senso del trascendente del più grande visionario dei nostri tempi.
Siamo fritti. Il teatrino della bassa finanza: tutto quello che non ci dicono (e come possiamo difenderci)
Giuseppe Cloza
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2012
pagine: 163
"Perché mai dovreste leggere un'altra tiritera sulla crisi, l'euro, lo spread, la finanza crudele? In effetti non è facile: una noia da rimanere stecchiti. Così l'autore di questo libro ha riunito Bottavio (in pensione da quando aveva 45 anni), i fratelli Boscoli (i guru-consulenti esperti nel senno di poi), Azzurrina (l'anziana risparmiatrice smarrita dai capelli turchini), la Bella Figheira (la private banker con l'abbronzatura effetto Ramses) e tutti gli altri protagonisti del triste spettacolo della crisi, per spiegarci come mai i nostri soldi in banca non sono esattamente in banca e a volte non si sa più neanche dove sono; oppure che effetto può fare un quadrilione di derivati quando esplode e magari capire anche che razza di numero è un quadrilione; perché con le pensioni ci si farà un gottino di vino e poco più; perché dei Nobel per l'economia hanno mandato in fumo miliardi, ma le loro formule vincenti sono usate ancora oggi. Quindi, se per caso volete una crisi da ridere, per un po' di sano panico preventivo; se cercate una pausa agghiacciante dalle distrazioni quotidiane; se avete la vaga sensazione che qualcosa vi sfugga quando al tiggì dicono che il peggio ormai è alle spalle... Sfogliate il libro e date un'occhiata. E se proprio non vi prende, facciamo così: regalatelo al vostro consulente di fiducia. Per lo meno, dopo non vi potrà dire: "Siamo fritti. Chi l'avrebbe mai detto". E magari salvate anche qualcosa.
La grande G. Come Google domina il mondo e perché dovremmo preoccuparci
Siva Vaidhyanathan
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2012
pagine: 307
All'inizio c'era il World Wide Web, eccitante e aperto fino all'anarchia, una miniera enorme e un po' inquietante di caos creativo non indicizzato. Poi venne Google con la sua impressionante missione: organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e fruibili. Oggi Google sembra onnisciente, onnipotente e onnipresente. E sostiene anche di essere un'azienda benevola. Non sorprende perciò che la rispettiamo quasi come una divinità. Ma che cosa guadagniamo o perdiamo permettendole di essere la lente attraverso cui vediamo il mondo? Stiamo muovendoci lungo una strada che porta a un'era più illuminata o ci stiamo avvicinando a un futuro di controllo e sorveglianza sociale? E che effetto potrà avere l'egemonia del motore di ricerca sullo sviluppo della nostra cultura? Per rispondere a queste e altre domande, Siva Vaidhyanathan - tra i più quotati analisti ed esperti di Internet -, esamina in profondità l'influenza spesso insidiosa di Google nella società e suggerisce che potremmo vivere meglio imparando a vederla come una semplice azienda invece che come una forza del bene, prendendo atto che noi con le nostre fantasie, feticci, predilezioni e preferenze - non siamo i suoi clienti ma il prodotto che vende agli inserzionisti.
La regola del Padrino. Lezioni di Cosa Nostra per i business «regolari»
Louis Ferrante
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2012
pagine: 274
La mafia è famosa per le sue pratiche crudeli e immorali, ma i mafiosi di maggior successo sono sempre stati astuti uomini d'affari. D'altra parte, molti nel business si comportano peggio dei delinquenti. È questo il punto di partenza di Louis Ferrante, ex "picciotto" della famiglia italoamericana dei Gambino, che distilla nel libro gli insegnamenti (positivi) appresi durante la sua carriera criminale - dalla fiducia alla lealtà, alla responsabilità del capo, all'impegno e ai valori -, illustrandoli con aneddoti di vita vissuta che sembrano usciti dal "Padrino "di Francis Ford Coppola o da "Quei bravi ragazzi" di Scorsese. Il testo - suddiviso in lezioni per il soldato/impiegato, per il capo/manager intermedio e per il Don, il boss aziendale - descrive 88 strategie utili per sopravvivere nel mondo delle imprese, tra cui: Fattelo tu il caffè?: rispettare la catena di comando senza comportarsi da schiavi. Anche i muri hanno orecchie: mai parlar male del capo. Non dividetevi a metà: una decisione sbagliata è sempre meglio che non decidere. Come seppellire l'ascia di guerra senza piantarla nella testa di qualcuno. Trasformare l'immondizia in oro: fiutare l'opportunità. Non fate trapelare le vostre intenzioni: quando è meglio rimanere in silenzio. Un libro ricco di consigli che funzionano perché, come dice l'autore, "non c'è sempre bisogno di sparare per raggiungere l'obiettivo".
Il manager al buio. Da Benvenuti al Sud a Il discorso del Re: quando il cinema racconta l'economia
Gianni Canova, Severino Salvemini
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2011
pagine: 243
L'arte è sempre stata interprete profonda della realtà. E oggi la forma di espressione artistica per eccellenza, quella più moderna, diffusa e amata, è il cinema. In questo volume, Gianni Canova, uno dei più famosi e rispettati critici cinematografici italiani, e Severino Salvemini, docente di economia alla Bocconi, uniscono le loro competenze per dialogare sui principali e più recenti film sul mondo del lavoro, dell'economia e delle organizzazioni, facendone una metafora per illuminare i problemi e le contraddizioni della società. Il testo raccoglie un'ottantina di dialoghi su altrettanti film, distinguendoli in imprescindibili (quasi obbligati per il manager e l'economista cinefilo); indispensabili (da vedere per raccogliere stimoli innovativi) e laterali (per i veri curiosi e appassionati). Dalla relazione tra carriera e sentimenti in "Cuore sacro" di Ferzan Ozpetek alla speranza e visionarietà de "La fabbrica di cioccolato" di Tim Burton; dai personaggi ambigui e affascinanti del "Cacciatore di teste" di Costa Gravas al mondo che crolla assieme al lavoro in "Giorni e nuvole" di Silvio Soldini; dalla spietata crudezza di Gomorra alla frivolezza della moda in "Il diavolo veste Prada", fino a opere più recenti ed emblematiche, come la ricostruzione romanzata del crack Parmalat de "Il gioiellino", il libro fornisce una chiave di lettura chiara e originale sulle problematiche e le risorse della realtà economica che ci circonda e ci riguarda.
Oltre il crollo
Gordon Brown
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2011
pagine: 330
Gordon Brown, ex primo ministro ed ex ministro del Tesoro inglese, è stato uno dei protagonisti della politica economica globale per più di 15 anni e allo scoppio della crisi, nel 2008, era tra i leader mondiali chiamati ad affrontarla. Da questa posizione privilegiata - ma anche scomoda - è stato testimone del crash finanziario e offre in questo libro la prima riflessione direttamente dalla "stanza dei bottoni", con la spiegazione di ciò che è accaduto, ma anche una precisa indicazione su come venirne fuori e prevenire futuri disastri. Si tratta di un'analisi di "prima mano" ad ampio raggio che, partendo dai molti precedenti - dalla Grande Depressione, al più recente crash del mercato immobiliare asiatico -, sostiene che quella attuale è da considerarsi la "prima crisi della globalizzazione" e, come tale, va affrontata insieme da tutti i leader mondiali, con soluzioni comuni. In particolare, alla luce di quella che definisce la "scioccante sconsideratezza e irresponsabilità delle banche", e nella convinzione che la crisi è stata indotta non solo da errori tecnici, ma anche (e soprattutto) da mancanze etiche, propone di varare una "costituzione" bancaria mondiale e un piano di crescita globale per il lavoro e la giustizia sociale.