Rubbettino: Problemi aperti
Arrivano i barbari
Davide Giacalone
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 144
Sono arrivati, i barbari. Sono fra noi. Ma chi sono? L'imbarbarimento è stato lungamente incubato, anche da quanti oggi lo subiscono. Non è l'invasione di questo o quel Paese, ma un sentimento diffuso, capace di scuotere le democrazie occidentali. Nato al loro interno. Allevato da una falsa, ma continua e vincente rappresentazione della realtà. Concimato da risentimenti che ciascuno coltiva verso altri, dalla convinzione che a ciascuno sia stato tolto qualche cosa e si abbia diritto ad avere di più. Dalla certezza che peggio di così non si potrebbe andare, che è poi il modo migliore per finire male. Troppo facile dire: i barbari sono questi o quelli. Invece le tracce d'imbarbarimento si vedono nella vita di ogni giorno, non solo nella sua rappresentazione collettiva o istituzionale. Nella convinzione che esistano diritti e non doveri. Che siano lecite le pretese e da scansarsi le responsabilità. Che sia possibile cercare il meglio senza riconoscere il bene e il benessere in cui si vive. Pagine che faranno arrabbiare molti. Urticanti e fastidiose. Contro il vento luogocomunista, lontane dalla bubbola sovranista. Utili solo se aiuteranno a vederli, i barbari. Magari allo specchio.
Disuguaglianze. Come ridurle, nel mercato e tra i consumatori
Roberto Sommella
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 167
Si può essere ricchi, ricchissimi, più di un intero piccolo Stato, come accade ormai alla fortuna personale dei padroni delle grandi multinazionali digitali, ma certo avere un patrimonio superiore a quanto prodotto da tutti i Paesi è un unicum. Eppure questo limite è prossimo dall'essere oltrepassato. La ricchezza mondiale degli High Net Worth Individual (HNWI), ovvero coloro che possiedono investimenti superiori a un milione di dollari (esclusa la prima casa), insomma quelli che un tempo si dicevano Paperoni, ha superato nel 2017 per la prima volta la soglia dei 70 mila miliardi di dollari, con un aumento del 10,6% sul 2016 (era di 42,7 mila miliardi nel 2010), sesto anno consecutivo di boom. Esattamente, dollaro più dollaro meno, quanto vale l'intero Pil mondiale. E analogo fenomeno si registra in Italia, dove i nuovi ricchi sono aumentati del 9% in un anno e i poveri sono raddoppiati in un decennio. Oggi i governi sembrano impotenti di fronte a questo spread sociale ma da qualche tempo l'Antitrust, nell'intervenire contro gli abusi di mercato, i nuovi monopoli della rete e proteggendo i consumatori, è diventato uno strumento di riduzione delle disuguaglianze. Viaggio nei piccoli grandi abusi che l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha scovato e punito e guida ai segreti per non farsi ingannare più.
Santità! Ma possiamo continuare a dirci cristiani?
Arturo Diaconale
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 115
La tesi che Diaconale sostiene in questo suo nuovo libro è che se la Chiesa resiste da oltre duemila anni è perché ha avuto la capacità di adattarsi ai cambiamenti del mondo in cui ha operato. Ma Papa Bergoglio, da buon gesuita cresciuto a pane, peronismo e terzomondismo anticolonialista e anticapitalista, si è spinto più in là dei suoi predecessori. Fino a trasformare l'istituzione inventata da San Paolo nella più grande Ong (senza navi) del pianeta, specializzata nel terreno del politicamente corretto. Abbracciando un modello globalista e pauperista di multiculturalismo e immigrazione incontrollata, il cristianesimo sembra voler abbandonare il suo bimillenario legame con l'Occidente per diventare una sorta di sincretismo buonista universale. Ma - sostiene Diaconale - rinunciare alla propria identità, proprio nel momento in cui non solo il radicalismo islamico ma l'intero mondo dell'Islam usa il proprio mastice religioso per lanciare la propria offensiva di rivalsa e di reconquista nei confronti dell'Occidente, significa arrendersi prima ancora di combattere. Tutto questo viene presentato come una svolta progressista diretta al dialogo con le altre religioni monoteiste. In realtà si tratta di una scelta regressiva che finisce con il cancellare quel tratto identitario della civiltà occidentale - cioè la libertà individuale e la separazione tra Stato e Chiesa - che è una delle componenti indispensabili del cristianesimo. Può, allora - si chiede l'autore - un laico liberale continuare - con Benedetto Croce - a dirsi cristiano? E come può farlo, se il massimo rappresentante della cristianità respinge e ripudia la metà della propria identità?
La strage silenziosa. Genova e i morti d'amianto, storia di una battaglia operaia
Marco Grasso, Marcello Zinola
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 122
Il libro racconta la storia di una lunga battaglia operaia per ristabilire giustizia su un'amara realtà: la strage silenziosa dell'amianto a Genova. A partire dal 1994, in Liguria si sono ammalate di mesotelioma oltre 3.200 persone (più della metà nel capoluogo), ogni anno si aggiungono 130 nuovi malati e i decessi provocati dall'asbesto sono quasi 3.000. Nonostante questo, ad essere processati a Genova sono stati gli operai e non i veri responsabili. Tutto inizia nel 2008 quando un ex dipendente di un piccolo patronato autonomo denuncia un sistema di mazzette nel riconoscimento dei benefici previdenziali legati all'esposizione all'amianto. Da qui parte una inchiesta che durerà 10 anni con 1.400 avvisi di garanzia agli ex dipendenti delle principali fabbriche genovesi tra cui Ilva e Ansaldo Energia, la revoca di centinaia di pensioni e di migliaia di certificazioni di esposizione. Dall'inchiesta non emergerà nessuna "grande truffa", ma per invertire questo assunto e per ristabilire i diritti dei lavoratori, ci vorranno anni di manifestazioni e un esposto presentato nel 2014 da Cgil e Fiom alla Procura. Prefazione di Ivano Bosco. Introduzione di Marco Imarisio.
Lui, Dio e lei. Il problema del celibato nella Chiesa
Enzo Romeo
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 254
Nella sua introduzione Gianni Gennari, giornalista ed ex sacerdote, ricorda i tempi in cui chi si dimetteva dal sacro ministero era chiamato volgarmente «spretato». Ora la discussione sul celibato torna a irrompere nella Chiesa, con la possibile apertura del sacerdozio ai viri probati, uomini sposati di provata fede. Se scelto in modo spontaneo e volontario, il celibato è un vasodilatatore dell'anima, consente di allargare il cuore e sentire tutti come il proprio "prossimo". Se però si riduce a mera obbedienza, diviene una menomazione esistenziale e le conseguenze sono nefaste per sé e per l'intera comunità cristiana. Allora, anche per i cattolici di rito latino il celibato dovrebbe tornare a essere una libera scelta e non più un obbligo? Il libro offre una sintesi storica del celibato e riporta le posizioni dei papi dell'ultimo secolo. Parlano gli esperti, dal religioso-psicologo specialista nella cura dei disagi di persone consacrate alla teologa che insegna ai futuri candidati all'episcopato. Soprattutto si dà voce ai protagonisti: presbiteri fedeli al voto di castità e diaconi sposati, preti che hanno lasciato il ministero per amore di una donna e mogli di ex sacerdoti. Storie vere, cariche di dolore ma anche di gioia, raccontate in modo delicato ma con schiettezza. «Il celibato è un'estrema forma di povertà, che mette chi lo pratica in unione con i più soli, i rifiutati» dice un anziano sacerdote ripensando alla propria vita. Tra le varie testimoniane, quella del vescovo presidente della commissione CEI per il clero e la vita consacrata: «Chi si prepara al sacerdozio - afferma - deve educare lo sguardo e abituarsi al confronto con l'altro sesso».
EroStudente. Life largelearning: the desire to broaden our horizons
Giovanni Lo Storto
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 100
L'altra storia del sindacato. Dal secondo dopoguerra agli anni di Industry 4.0
Giuliano Cazzola, Giuseppe Sabella
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 202
«Un libro anticonformista, un contributo serio per una discussione aperta sul movimento sindacale in cui non prevale la retorica e non domina il patriottismo di organizzazione. La globalizzazione, la finanziarizzazione dell'economia e il mercato hanno messo fuori gioco il sindacato. È un declino inarrestabile? Non ci sarà futuro? Giuliano Cazzola e Giuseppe Sabella non ne sono convinti, vedono delle opportunità. Sono molto interessanti gli stimoli, a volte le provocazioni, le proposte, i cambiamenti che propongono». Così scrive nella sua introduzione Giorgio Benvenuto, tra i più importanti protagonisti dell'Italia repubblicana, nel presentare "L'altra storia del sindacato", una storia mai raccontata prima, lontana dai teoremi della "vecchia sinistra" e utile a capire presente e futuro. Ciò soprattutto in una fase di grande sconvolgimento economico e politico, sia a livello nazionale che internazionale. L'industria e il lavoro sono oggi al centro della grande trasformazione: laddove c'è innovazione ci sono accordi sindacali. La contrattazione di secondo livello, il welfare aziendale, la conciliazione vita-lavoro e, più in generale, il piano industria 4.0 sono sempre più al centro della vita delle imprese: ecco perché il sindacato ha davanti a sé una strada aperta e non scomparirà. Se cambierà pelle. Introduzione di Giorgio Benvenuto e postfazione di Alberto Brambilla.
Un papa che divide? Le inevitabili contraddizioni di un pontificato rivoluzionario
Gian Franco Svidercoschi
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 102
Ma davvero Francesco è un papa che divide? Potrebbe sembrare una domanda provocatoria, critica. Invece, è come se fosse la fotografia, a cinque anni dagli inizi, del pontificato bergogliano. Per Francesco, bisogna tornare al Vangelo, declinato però nel segno della misericordia, della centralità dei poveri, dell’attenzione alle periferie, anche esistenziali, anche morali. Insomma, una proposta di cambiamento radicale. Che inquieta i cuori, sconvolge mentalità e abitudini, scompagina i centri di potere, provoca resistenze, opposizioni, all’interno della stessa gerarchia ecclesiastica. E finisce, appunto, per dividere il popolo cristiano. C’è gente che non si riconosce nella “Chiesa in uscita” di Bergoglio, nel suo “perdonismo”. Si parla di un papa “eretico”, di uno scisma. Sono le inevitabili contraddizioni che caratterizzano il progetto rivoluzionario di papa Bergoglio; e con queste contraddizioni, perciò, è necessario fare i conti. Senza che per questo – e ne è convinto l’autore del libro, con l’esperienza di sessant’anni di frequentazione della storia religiosa e del mondo vaticano – si debba cedere al pessimismo. Il cattolicesimo è in un periodo di transizione molto complesso, molto sofferto. Ma, se vissuto con coraggio e creatività, potrebbe spalancare orizzonti oggi impensabili.
Migranti spa. Il business dell'immigrazione: cifre, vittime e carnefici
Pierfrancesco De Robertis
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 153
Lo Stato italiano spende sei-sette miliardi di euro all'anno per l'accoglienza dei migranti, un fiume di soldi. Dove vanno? A chi vanno? Chi guadagna dietro il grande business che si è venuto a creare con l'arrivo in Italia di centinaia di migliaia di immigrati? "Migranti spa" cerca di rispondere a queste domande proponendo storie, analisi e dati sui flussi di denaro che gravitano intorno al mondo dell'accoglienza. Ne viene fuori un affresco composito: da una parte migliaia di volontari che eroicamente si affannano per portare un aiuto ai tanti disperarti che arrivano sulle nostre coste, dall'altro centinaia di improvvisate coop sociali, associazioni e avventurose società che cercano di sfruttare il nuovo business. Per non parlare di dubbie ong. Lo Stato osserva ma non controlla, anche perché è una situazione che fa comodo a molti.
RiCostituente. La potenza commerciale e l'impotenza istituzionale
Davide Giacalone
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 244
La Costituzione è stata riformata molte volte, ma gli ultimi due tentativi si sono risolti in disastri. Sia la destra che la sinistra, nel 2006 e nel 2016, hanno subìto la bocciatura del referendum confermativo. Vuol dire che agli italiani piace la Costituzione che c'è? No, perché la critica è continua. E allora? Due volte è stato bocciato il medesimo errore-orrore: usare l'articolo 138 non per riformare, ma per riscrivere (o far credere che si stesse riscrivendo) la Costituzione. L'autore parte da qui per mostrarci una raffigurazione spietata di meritati insuccessi, attraverso i quali leggere la realtà italiana che viviamo. Lustri sprecati appresso a pretesi bonapartismi in miniatura, i cui effetti si vedono non solo nel logoramento istituzionale, ma si contabilizzano in un debito patologico, una crescita alla metà della media europea e una disoccupazione al doppio. Mentre questo accadeva l'Italia guadagnava posizioni nei commerci mondiali. I numeri dei diversi settori sono esemplari, raccontando di una potenza. Cosa, allora, porta a saldi contabili tanto deludenti? L'Italia che si è aperta, per vocazione o costrizione, corre alla grande. Quella che s'è chiusa e protetta sprofonda. E la seconda non solo è pesante, ma anche politicamente più rappresentata. Questo è l'assurdo.
La prima generazione incredula. Il difficile rapporto tra i giovani e la fede
Armando Matteo
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2017
pagine: 126
A dieci anni quasi dalla sua prima apparizione, "La prima generazione incredula" viene ora ripubblicata in versione aggiornata e ampliata. Quella del difficile rapporto tra i giovani e la fede è, in verità, questione sempre più decisiva per una Chiesa che non voglia ridursi ad un piccolo club di vecchi affezionati. Di più. Senza riallacciare significativi rapporti con giovani, non c’è futuro per la Chiesa, almeno qui in Occidente. Tutto questo mentre all’orizzonte si staglia – secondo l’esplicita diagnosi del "Documento preparatorio" del Sinodo sui giovani, fortemente voluto da papa Francesco per l’ottobre del 2018 – una generazione che nella sua componente maggioritaria non si pone “contro”, ma che sta imparando a vivere “senza” il Dio presentato dal vangelo e “senza” la Chiesa, e che più in generale arranca a crescere a causa della presenza di adulti di riferimento non solo meno credenti, loro stessi, ma sempre meno credibili già solo dal punto di vista umano. Qui è davvero tutto in gioco. È finito il tempo di una pastorale del cambiamento. È tempo di un cambiamento di pastorale. Prefazione di Enzo Bianchi.
Siamo molto popolari. Controstoria di una riforma che arriva da lontano e porta all'oligopolio bancario
Corrado Sforza Fogliani
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2017
pagine: 160
La riforma delle banche popolari ha colpito un sistema che per centocinquant’anni ha finanziato la crescita delle piccole e medie imprese che rappresentano il tessuto connettivo del paese. Perché questo sistema è stato colpito in Italia e mantenuto altrove? A chi faceva comodo – magari in Europa – indebolire il nostro apparato industriale già messo a dura prova da dieci anni di crisi economica e dalla moneta unica? Fino all’arrivo dell’Unione Bancaria le banche popolari non hanno mai pesato sui contribuenti visto che la categoria risolveva i problemi al suo interno. Diversamente da quanto accaduto con le banche commerciali a cominciare dalla nascita dell’Iri negli anni ‘30. La riforma delle banche popolari è stata fatta con un decreto. Una procedura certamente anomala già condannata da diversi giudici. La scelta del governo Renzi precede di poche settimane la svolta della Bce che avvia il programma di acquisto di titoli di Stato in Europa. Il piano mette in sicurezza il debito pubblico italiano e consente allo Stato di risparmiare circa venti miliardi di interessi. Il sistema delle popolari non era una foresta pietrificata ma un universo in evoluzione che stava già disegnando una proposta di riforma. Perché il governo non ha dato tempo e modo di confrontarsi su questo progetto? Ora che le principali banche popolari non sono più popolari, il credito al territorio – col giusto criterio – non sarà più assicurato. Le banche dei grandi fondi punteranno tutto sul risparmio gestito, senza rischi. E le imprese che vorranno finanziarsi dovranno ricorrere al capitale di rischio. Chi potrà lo farà, ma ai piccoli imprenditori cosa resta?

