È possibile modificare il mondo e, in un certo senso, inventarlo ogni giorno? Oppure il reale è un orizzonte normativo al quale possiamo solo sottometterci? Alain Badiou, tra i più grandi filosofi francesi viventi della generazione di Deleuze e Lyotard, propone in questo libro una "ricerca del reale perduto", che passa per Molière, Lacan e, soprattutto, Pasolini. Sembra infatti che la conoscenza del reale sia stata affidata in maniera cieca e irrevocabile all'economia, anche nel momento in cui essa ammette la propria impotenza, la propria incapacità di prevedere disastri imminenti. Per Badiou è necessario un cambio di rotta, un atto che affermi l'esistenza dell'impossibile perché questo è il "gesto fondamentale di conquista del reale: dichiarare che l'impossibile esiste". Un libro che è un inno alla ricerca della vitalità, al di sotto delle ceneri di un mondo che è solo apparentemente in rovina.
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Alla ricerca del reale perduto
| Titolo | Alla ricerca del reale perduto |
| Autore | Alain Badiou |
| Curatore | Giovanbattista Tusa |
| Argomento | Scienze umane Filosofia |
| Collana | Volti, 95 |
| Editore | Mimesis |
| Formato |
|
| Pagine | 76 |
| Pubblicazione | 04/2016 |
| ISBN | 9788857532974 |
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