“La sera di Yom Kippur i morti si levano dalle loro tombe e vengono a pregare con i vivi.” È in questo giorno, il più solenne di tutti per un ebreo, che fin da piccolo Alain Elkann si raccoglie nel tempio di Rue de la Victoire a Parigi in compagnia di suo padre e digiuna per una intera giornata. Ed è a Parigi che ancora oggi ritorna quando vuole sentirsi a casa, quando sente il bisogno di “essere soltanto il figlio di suo padre e di sua madre”. Ma che cosa vuol dire per lui essere ebreo, oggi? È possibile la convivenza e un dialogo sincero con le altre religioni? Qual è il futuro di Israele? Attraverso Mitzvà Elkann medita sul suo rapporto con l'ebraismo e su come sia fondamentale mantenere unita la famiglia grazie al filo rosso della memoria e alla celebrazione delle feste. E ricorda come sia importante per lui la profonda comunione di idee con il cardinale Martini e con il principe Hassan bin Talal di Giordania consegnando ai suoi figli e ai suoi nipoti l'insegnamento datogli dal primo ministro israeliano Manachem Begin quando era un bambino: “Ragazzo, non piegare mai le ginocchia.”
Mitzvà
| Titolo | Mitzvà |
| Autore | Alain Elkann |
| Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
| Collana | Tascabili narrativa |
| Editore | Bompiani |
| Formato |
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| Pagine | 96 |
| Pubblicazione | 04/2024 |
| ISBN | 9788830110380 |
€12,00

