C'e qualcosa di profondamente viscerale in Lievito Madre. L'autrice non si accontenta di evocare immagini ma le plasma, poi le lascia decantare, le cuce insieme con un linguaggio che a tratti è filo di seta, a tratti è spago grezzo. Colpisce la capacita di restare vicina al lettore senza mai piegarsi alla banalità. Ogni parola è studiata per scorrere come acqua, con una profondità che si rivela solo quando ci si ferma davvero sul verso. La poetessa vuole condividere, e lo fa con una voce che sa ascoltare prima di parlare. L'uso del tautogramma non appare mai forzato, si inserisce nel respiro naturale delle sue poesie. In componimenti come 'Sudore svestito', il ripetersi morbido della S si fa eco di un'intimità disarmante. La sezione 'Poesie per chi è passato' sembra sussurrare a chi non c'è più, come se ogni verso fosse una lettera non spedita, un gesto silenzioso di amore. Un senso di presenza che si scontra con l'assenza. L'autrice non celebra chi e passato, ma lo custodisce.
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Lievito madre
Titolo | Lievito madre |
Autore | Alexa von der Goltz |
Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
Collana | La community di ilmiolibro.it |
Editore | ilmiolibro self publishing |
Formato |
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Pagine | 92 |
Pubblicazione | 04/2025 |
ISBN | 9791222810713 |
€13,00
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