Alcune poesie avrei potuto inserirle in un ideale capitolo di “obblighi e divieti”, pervase come sono di regole banali e quotidiane volutamente mal interpretate o violate apposta. Altre scimmiottano il gergo dell’economia o dell’urbanistica o addirittura della telefonia. Altre ancora sono una richiesta educata che maschera un’implorazione. Alcune, brevissime, provano a essere un concentrato di immagini, suoni e profumi ad alto peso specifico, un tentativo di “far entrare il mare in un bicchiere”, come diceva Calvino. Certe altre si potrebbero definire poesie d’interni, lì dove provo a far parlare le cose concrete, fedele alla scuola di Caproni, che diffidava di quelle poesie nelle quali non compare mai un bicchiere o una bottiglia. Altre poesie osano la rima in mezzo, dissimulata e a volte sfacciatamente ostentata. Alcune hanno sotto il basso continuo, il passo buffo, ludico e ironico della filastrocca, altre sono secche e assertive come un aforisma. In ciascuna ho cercato una percussione regolare e a volte claudicante, un verso tragico e improvvisamente mutilato, un turbinio di frasi brevi, sempre indugiando – come diceva Valery – tra suono e senso.
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Festoso inferno
Titolo | Festoso inferno |
Autore | Antonio Ferrara |
Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
Collana | La carena |
Editore | Di Felice Edizioni |
Formato |
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Pagine | 104 |
Pubblicazione | 06/2025 |
ISBN | 9791281082427 |
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