Secondo Michel Foucault, tra il XVII e il XIX secolo la confessione comincia a funzionare nelle società occidentali come uno strumento di sorveglianza e di controllo. Chi si sottopone all'interrogatorio deve dire tutto di sé, lasciando emergere dalle profondità della coscienza una verità nascosta attraverso cui il confessore, il medico o il giudice valuteranno la possibile pericolosità sociale dell'individuo sotto esame. La giurisprudenza e la medicina da una parte e la psichiatria e la psicoanalisi dall'altra si incaricano di richiedere la confessione, di imporla e apprezzarla, intervenendo, quando è il caso, per giudicare, punire, perdonare, consolare, riconciliare. Questo studio indaga i modi in cui, ne "La Coscienza di Zeno" e in "Uno, nessuno e centomila", i personaggi di Italo Svevo e Luigi Pirandello si sottopongono ai meccanismi disciplinari imposti dalla confessione e il prezzo che devono pagare per sfuggire all'esclusione sociale.
Sogetti a nessuno. Svevo, Pirandello, Foucault
Titolo | Sogetti a nessuno. Svevo, Pirandello, Foucault |
Autore | Antonio Schiavulli |
Collana | Lettere persiane, 5 |
Editore | Mucchi Editore |
Formato |
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Pagine | 280 |
Pubblicazione | 05/2014 |
ISBN | 9788870006186 |