Un ritratto dell’intellettuale da idiota. Eduardo Torres – immaginario critico messicano di cui Monterroso racconta la vita e l’opera collazionando le testimonianze di amici, colleghi, adulatori, parenti – appartiene, tra gli idioti, al circolo esclusivo degli idioti intellettuali. Tronfiamente blatera, allude, suppone, sospira con l’aria di dire, sentenzia, sfoggia nei suoi articoli citazioni goffe o inesatte: citazioni con le unghie laccate. I suoi colossali errori sono pari solo alla sua vanità, con effetti di travolgente umorismo. Autentico ordigno metaletterario, questo romanzo si inscrive, quasi indistinguibile da una storia vera, nella tradizione delle biografie congetturali, smascherando le certezze di una società letteraria sopraffatta dal narcisismo. Ha scritto García Márquez: «Il lettore è avvisato: meglio avvicinarsi a Monterroso con le mani in alto. Le sue sono opere pericolose, la cui apparente levità si fonda su una bellezza letale». E noi, saggiamente, alziamo le mani.
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Il resto è silenzio
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Titolo | Il resto è silenzio |
Autore | Augusto Monterroso |
Traduttore | Gina Maneri |
Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
Editore | OCCAM |
Formato |
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Pagine | 192 |
Pubblicazione | 09/2025 |
ISBN | 9791281161214 |