All'interno del campo sociologico e del campo filosofico la posizione di Pierre Bourdieu (1936-2002) si è caratterizzata in maniera particolare, in ragione della sua traiettoria sociale, sia all'interno e in tensione con le singole discipline che l'hanno strutturata, sia nello strutturare essa stessa l'incontrarsi e lo sfumare di queste discipline. A torto identificato come strutturalista, egli parte invece da una posizione di fenomenologia filosofica per arrivare, passando dall'antropologia e dall'etnologia, alla sociologia prassiologica che rappresenta non solo il suo habitus (termine cardine del suo pensiero) scientifico e filosofico, ma anche la sua stessa proposta metodologica ed epistemologica. Non si può, quindi, isolare un Bourdieu filosofo dal sociologo o dall'etnologo. I contributi di questo volume permettono di comprendere come Bourdieu non solo usi effettivamente differenti linguaggi, ma attraverso il suo percorso di (ciò che lui chiama) oggettivazione dell'oggettivato, dinamica riflessiva e costruttiva di realtà scientifiche, proponga una riflessione sui linguaggi, sul loro uso, sul loro rapporto con il linguaggio di senso comune.
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Un'idea di Bourdieu. Campi e pratiche tra filosofia e scienze
| Titolo | Un'idea di Bourdieu. Campi e pratiche tra filosofia e scienze |
| Curatori | G. Cosenza, E. Fadda, A. Givigliano |
| Argomento | Scienze umane Filosofia |
| Collana | Filosofia e scienza, 11 |
| Editore | Aracne |
| Formato |
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| Pagine | 208 |
| Pubblicazione | 10/2013 |
| ISBN | 9788854864481 |
€15,00
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