Le prosette (amorali) di questa raccolta, organizzate secondo un principio di slittamento tematico e formale, tentano la ricerca di una via d’uscita: dalla soggettività , esplorata attraverso l’escussione di quei pidocchi del linguaggio che sono i pronomi; dalla letterarietà – interrogata da un linguaggio capace di evocare la tradizione per aggredirla; dalla narratività («la speranza [...] che a forza di raccontare questo non sia un racconto»). È una fuga da ciò che zavorra la testualità , all’insegna di una scrittura di straordinario buon gusto fin nelle minime giunzioni, e capace di muovere al riso: con dietro il miglior Wilcock, Manganelli, gli esperimenti più outrés di poesia di ricerca. Ne nasce un’opera fatta di scherzi – in senso musicale: un libro che – è il suo maggior paradosso –, per trovare la via della fine, non fa altro che iniziare, guidato da un pensiero della soglia tutto scatti e corse in avanti. Ma se a ogni pagina è un nuovo inizio, immersi in questi scritti liminari continuamente dispersi verso direzioni imprevedibili, di cominciamento in cominciamento, ci si ritrova a leggere un macrotesto che non si riesce a chiudere e si vorrebbe non finisse mai.
Spostamenti
Titolo | Spostamenti |
Autore | Carlo Sperduti |
Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
Collana | Amuleto |
Editore | Tic |
Formato |
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Pagine | 118 |
Pubblicazione | 03/2024 |
ISBN | 9788898960767 |