"Dalia di mare", la prima raccolta di versi di Carolina Montuori, è la rappresentazione versificata dell'odissea di una giovane anima tra i sentimenti personali più profondi, travestiti o sublimati tra i sentieri del quotidiano. Il racconto di sé, delicatamente spietato, si dipana come in un gioco di specchi nel confronto con creature animate e inanimate, che rievocano ora dèmoni interiori, ora momenti intensi di felicità, alla ricerca incessante di un amore davvero autentico e consapevole di sé. La poesia, pur nella sua riconosciuta precarietà (non sono fatti per essere ripescati i versi) diventa una necessità come l'acqua e l'aria, ed è l'unica via per assumere il valore assoluto della bellezza e la giustificazione per esistere. La vita stessa, pur verificata dalla sofferenza e dal dolore, è il luogo eletto della speranza (perché in fondo sa che supererà l'aurora). La liturgia vivente degli “oggetti” è senza dubbio la nota più caratteristica della raccolta, che trova la sua rappresentazione più significativa nella lirica "La confessione del pescatore": egli, come il poeta, tende l'amo (verso l'alto) per consegnare alla barca, la sua esistenza, un orizzonte di senso.
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Dalia di mare
| Titolo | Dalia di mare |
| Autore | Carolina Montuori |
| Prefazione | Leonardo Guzzo |
| Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
| Collana | Carmina moderna, 5 |
| Editore | Terebinto Edizioni |
| Formato |
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| Pagine | 102 |
| Pubblicazione | 01/2020 |
| ISBN | 9788831340021 |
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