Negli anni Settanta del Novecento, sulla scia delle trasformazioni avviate da Franco Basaglia a Gorizia e poi a Trieste, prese avvio il processo di dismissione dell'ospedale psichiatrico di Arezzo. A guidarlo furono Agostino Pirella, importante esponente del movimento di psichiatria anti-istituzionale, e i suoi collaboratori, chiamati da un'amministrazione provinciale, a maggioranza comunista e socialista, che credeva nella necessità di una riforma profonda del sistema assistenziale. Tramite una pluralità di fonti archivistiche e orali, questo volume analizza le specificità della vicenda aretina: le teorie e le pratiche che la animarono, il vissuto dei suoi protagonisti, il rapporto con il territorio, le domande e le contraddizioni che ha lasciato aperte. In un percorso che incrocia storia e memoria, escono valorizzati i tanti soggetti (medici, infermieri, pazienti, amministratori, giornali) di quell'esperienza: una molteplicità di voci la cui analisi si rivela necessaria per comprendere la complessità di una delle realtà più radicali e avanzate di trasformazione dell'assistenza psichiatrica.
Pratiche di liberazione. Il manicomio di Arezzo degli anni di Agostino Pirella (1971-1978)
Titolo | Pratiche di liberazione. Il manicomio di Arezzo degli anni di Agostino Pirella (1971-1978) |
Autore | Caterina Pesce |
Collana | Le ragioni di Clio, 38 |
Editore | Pacini Editore |
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Pagine | 240 |
Pubblicazione | 07/2023 |
ISBN | 9791254862216 |