Nel presentare questi due capolavori, da lui magistralmente tradotti, del terzo sommo tragico greco, Camillo Sbarbaro scrive: «Con Euripide si verifica nella tragedia greca una violenta frattura. L’intreccio, quasi assente in Eschilo e lineare in Sofocle, si complica in Euripide da far nascere la necessità d’un prologo che illumini il pubblico sull’antefatto e si aggroviglia al punto da richiedere, per sbrogliarlo, l’intervento della divinità. Dell’unità, monolitica nei primi due, prende il posto la varietà; per tener desta l’attenzione, al sublime e all’eroico Euripide alterna abilmente il plebeo; al patetico, il comico. A turbare definitivamente la severa linea classica, fa la sua comparsa un acceso romanticismo e la cavillosa discussione sofistica; e s’inaugura l’uso e l’abuso di tutti gli espedienti teatrali (colpi di scena, riconoscimenti eccetera) che passeranno poi in eredità alla commedia nuova».
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Alcesti-Il Ciclope. Testo greco a fronte
| Titolo | Alcesti-Il Ciclope. Testo greco a fronte |
| Autore | Euripide |
| Curatore | Camillo Sbarbaro |
| Argomento | Poesia e studi letterari Letteratura teatrale |
| Collana | Assonanze, 57 |
| Editore | SE |
| Formato |
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| Pagine | 176 |
| Pubblicazione | 03/2021 |
| ISBN | 9788867235780 |

