Libri di EURIPIDE.
Ione. Testo greco a fronte
Euripide
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2009
pagine: 344
Alternando i colori cupi della tragedia a quelli brillanti di una commedia ironica, lo "Ione" mette in scena l'incontro della principessa ateniese Creusa con il figlio adolescente, da lei abbandonato alla nascita per tenere segreto lo stupro di cui è stata vittima. Autore della violenza è Apollo, dio della verità oracolare, che ha salvato il bambino e lo ha fatto crescere nel suo santuario di Delfi. Nell'intreccio si susseguono equivoci, rivelazioni, un avvelenamento e una condanna a morte sventati in extremis. Il riconoscimento tra madre e figlio, voluto dalla provvidenza divina ma favorito dal caso, garantisce alla fine, non senza ombre, la felicità dei protagonisti. L'introduzione e il commento evidenziano, nell'originale disegno di questa moderna tragedia "a lieto fine", i modi in cui la drammaturgia di Euripide dissacra il mito di fondazione di Atene e della stirpe ionica.
Ippolito
Euripide
Libro
editore: Ciranna & Ferrara
anno edizione: 2000
pagine: 144
Afrodite, offesa per la poca devozione di Ippolito, figlio di Teseo, devoto unicamente ad Artemide, fa innamorare di lui la matrigna Fedra. La nutrice confida ad Ippolito la causa della disperazione di Fedra e il giovane, indignato, si scaglia, imprecando, contro la matrigna che si uccide, ma prepara la sua vendetta: in una lettera destinata a Teseo accusa il figliastro di averla violata. Il re maledice Ippolito che viene travolto dai suoi cavalli imbizzarriti per l'apparizione di un mostro marino inviato da Poseidone. Il giovane, difeso da Artemide stessa davanti a Teseo, muore dopo essersi riconciliato con il padre.
Medea. Con appendice per l'esame di Stato
Euripide
Libro
editore: Carlo Signorelli Editore
anno edizione: 2000
pagine: 204
Le Baccanti. Testo greco a fronte
Euripide
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2015
pagine: 280
Composta da Euripide sul finire della vita, mentre era ospite del re Archelao di Macedonia (408-406 a.C), le Baccanti sono una tragedia dal ritmo incalzante e di eccezionale tenuta scenica, che condensa nella storia dell'inesorabile vendetta di Dioniso contro l'empio Penteo una molteplicità di questioni intorno all'essenza della vita, e dell'arte che forse meglio di tutte la rappresenta, quella dell'illusione teatrale. Di tutta la produzione tragica ateniese, nata e cresciuta all'insegna del culto dionisiaco, questa è l'unica tragedia superstite in cui il dio del teatro compaia in veste di attore principale della vicenda, e una delle opere più stimolanti del teatro di Euripide per l'inesausta ricchezza degli spunti di riflessione che offre al lettore, per la straordinaria suggestione di un testo che sa riproporsi, a distanza di secoli, con la profondità ancora intatta del genio, non meno capace di parlare a un pubblico distante nel tempo e nello spazio per il fatto di aver saputo cogliere e rappresentare le inquietudini e le problematiche di una determinata epoca e di un determinato luogo.
Medea-Ippolito. Testo greco a fronte
Euripide
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 288
È una passione amorosa violenta a tormentare le protagoniste di Medea (431 a.C.) e Ippolito (428). Per vendicarsi del tradimento di Giasone, Medea uccide i propri figli; sconvolta dal rifiuto di Ippolito, il figliastro di cui è follemente innamorata, Fedra ne provoca la morte. La tematica amorosa predomina nel teatro greco alla fine del V secolo a.C. e il conflitto tragico nasce nello scontro tra forze elementari della passione umana. In queste tragedie Euripide lancia un monito contro due errori distruttivi in cui la società e l'individuo rischiano di scivolare senza rimedio: l'esclusione del “diverso” dalla sfera della morale costituita, cieca ai fermenti più nuovi e urgenti, e il rifiuto di accettare in sé le varie componenti della natura umana, anche quelle vincolate alla fisicità della materia, senza le quali l'uomo altro non è che un essere dimezzato.
Ippolito
Euripide
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2019
pagine: 252
L’"Ippolito" fu una delle poche vittorie di Euripide. Il primo "Ippolito", cioè l’"Ippolito velato" (dal fatto che l’eroe si nasconde il viso davanti alla dichiarazione d’amore della matrigna Fedra) aveva avuto una pessima accoglienza da parte del pubblico. Euripide riscrisse la tragedia apportando fondamentali cambiamenti e usando la nutrice come latrice del messaggio d’amore di Fedra. Il suo messaggio, pur con questi cambiamenti, arrivava intatto alle orecchie del pubblico. Sotto le apparenze di un’opera moralistica, il secondo "Ippolito" diventa uno dei capolavori da cui più netta risulta la propensione tragressiva della grande letteratura: e ciò avviene in modo paradossale grazie alla censura. L’eros entra così per la prima volta nella letteratura antica, con la sua potenza e la sua irrazionalità, e avrà una lunga, tuttora interminabile fortuna. Tragedia costruita a dittico (prima la morte di Fedra, poi quella di Ippolito e il dolore del padre Teseo), inquadrata fra l’apparizione di due dee, Afrodite all’inizio, Artemide alla fine, l’"Ippolito" ci presenta personaggi confinati in una vicenda senza liberazione possibile; le loro scelte si rivelano sempre distruttive: essi sembrano correre verso il dolore, la distruzione, la morte. Gli dèi sono lontani, indifferenti.

