"L’architettura, come sapere teorico/pratico, ha partecipato alla costruzione di processi di inclusione/esclusione all’interno delle città dell’animale (non-umano), con un effetto significativo sulle politiche identitarie connesse all’umano, divenuto il soggetto che misura il valore di ogni altra forma di esistenza nel mondo. Lo sguardo razionale e scientifico dell’uomo ha dunque plasmato la città a sua immagine e somiglianza sopprimendo il valore di tutte le altre forme di vita. Questo lavoro analizza alcuni processi di de-soggettivazione dell’animale al fine di sviluppare una contro-teoria dello spazio urbano e architettonico, capace di ri-tessere spaccature e lacerazioni, prefigurando la contropratica di instaurare parentele con l’animale non-umano. Per ridisegnare a tal scopo la pratica architettonica occorre quindi accingersi a ragionare secondo una struttura reticolare, intrisa cioè di concatenazioni simpoietiche." (l'autrice)
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Spazi mostruosi. Per un’architettura trans-specie
| Titolo | Spazi mostruosi. Per un’architettura trans-specie |
| Autore | Francesca Filosa |
| Argomento | Arti, cinema e spettacolo Architettura |
| Collana | Architettura e utopia, 11 |
| Editore | Altralinea Edizioni |
| Formato |
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| Pagine | 160 |
| Pubblicazione | 11/2024 |
| ISBN | 9791256760046 |
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