Una spettrografia sarebbe al cuore dell'opera di Jacques Derrida, ne scandirebbe il respiro, singolare, insistente ma mai uguale a se stesso. Un dispositivo di registrazione a distanza, qualcosa come una scrittura, sarebbe la condizione irriducibile dell'esperienza attraverso la quale si costituisce qualcosa come un soggetto, una coscienza, un ego in generale, prima ancora di ogni ricorso di fatto ad una tecnica, ad una scrittura determinata. L'esperienza sarebbe dunque in se stessa spettrale. Solo una spettrografia permetterà di rendere conto della singolarità vivente umana al di qua dell'economia generale della presenza nella quale si trova di fatto imbrigliata ed elusa nel suo 'come tale'. Solo una spettrografia potrà infine testimoniare delle condizioni, rimosse ma non per questo annientate, della relazione all'altro quale elemento irriducibile di una comunità a venire. Di questa spettrografia il presente volume vorrebbe rilevare le tracce e seguire le linee di propagazione attraverso quei prismi di rifrazione spettrale che sono i testi, tutti i testi.
Spettrografie. Jacques Derrida tra singolarità e scrittura
Titolo | Spettrografie. Jacques Derrida tra singolarità e scrittura |
Autore | Francesco Vitale |
Collana | Itinera |
Editore | Il Nuovo Melangolo |
Formato |
![]() |
Pagine | 153 |
Pubblicazione | 05/2008 |
ISBN | 9788870186888 |
Libri dello stesso autore
€32,00
Memorie dalla città a venire. Decostruzione e conservazione
Bianca G. Marino, Francesco Rispoli, Francesco Vitale
ArtstudioPaparo
€12,00
€13,50
La farmacia di Godard. La conoscenza cinematografica della vita (della morte)
Francesco Vitale
Orthotes
€16,00