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Il negativo e l'attesa. Riflessione intorno alla Shoah a partire da Primo Levi

Il negativo e l'attesa. Riflessione intorno alla Shoah a partire da Primo Levi
Titolo Il negativo e l'attesa. Riflessione intorno alla Shoah a partire da Primo Levi
Autore
Argomento Scienze umane Filosofia
Collana Filosofie
Editore Mimesis
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 404
Pubblicazione 07/2023
ISBN 9788857598833
 
32,00

 
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Questo lavoro muove una critica nei confronti della logica dialettica che vede nel negativo, soprattutto quello di Auschwitz, la conditio sine qua non del positivo: logica terribilmente assurda – un’antica “superstizione”, un’acrobazia dialettica, un’interpretazione sofistico-dialettica la definisce infatti Hannah Arendt – che si riflette nei più diversi piani culturali (filosofico, pedagogico, storico, politico, militare) al punto da generarlo preventivamente e opportunamente – ecco l’assurdità – anche là ove esso, questo negativo, di fatto non si dà. Come a dire, ad esempio, che la guerra è necessaria o indispensabile per ottenere una condizione umana migliore. Eppure questa è stata (e purtroppo continua a essere) l’idea bizzarra presente nella mente di molti tra i migliori rappresentanti della filosofia occidentale (Eraclito, Hegel, Nietzsche, ecc.). A un siffatto negativo si intende contrapporre il concetto leopardiano di attesa, il quale si esprime in un atteggiamento capace di svelare quell’assurdità logico-dialettica, giacché con il proprio attendere essa non ha alcun bisogno di generare appositamente un negativo per ricavarne un positivo.
 
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