"Benché l’Histoire de l’œil comporti alcuni personaggi che hanno un nome, e il racconto dei loro giochi erotici, Bataille non ha inteso scrivere la storia di Simone, di Marcelle o del narratore (come Sade ha potuto scrivere la storia di Justine o di Juliette). L’Histoire de l’œil è veramente la storia di un oggetto. Come può un oggetto avere una storia? Esso può passare di mano in mano, e può passare anche di immagine in immagine; la sua storia allora è la storia di una migrazione, il ciclo delle reincarnazioni (in senso proprio) che esso percorre nel distaccarsi dall’essere originale, seguendo l’inclinazione di una certa immaginazione che lo deforma senza tuttavia abbandonarlo: è il caso del libro di Bataille. [...] L’Histoire de l’œil non è un’opera profonda: tutto in essa è dato in superficie e senza gerarchia, la metafora è dispiegata nella sua interezza; circolare ed esplicita, non rimanda a nessun segreto: ci imbattiamo qui in una significazione senza significato (o in cui tutto è significato); e non ultima tra le bellezze e le novità di questo testo è di costituire una letteratura a cielo aperto, situata al di là di ogni decifrazione e tale da poter essere accompagnata – molto a distanza – solo da una critica formale." (Dallo scritto di Roland Barthes)
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Storia dell'occhio
Titolo | Storia dell'occhio |
Autore | Georges Bataille |
Illustratori | André Masson, Hans Bellmer |
Traduttore | Luca Tognoli |
Argomento | Narrativa Narrativa erotica |
Collana | Testi e documenti |
Editore | SE |
Formato |
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Pagine | 176 |
Pubblicazione | 04/2024 |
ISBN | 9788867238163 |
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