In seguito a un incidente, Johnson vive inchiodato a un letto, impossibilitato a comunicare col mondo e soggetto a immobilità , in stato vegetativo permanente: non può compiere azioni legate all’esistenza ordinaria e nello stato in cui si trova non può far nulla, salvo pensare. Le sue parole si susseguono in un soliloquio e nessuno può udirle, mentre i suoi ricordi si intrecciano incessantemente con quanto percepisce nella realtà . Egli chiederebbe, se potesse farlo, di essere liberato dalla condizione in cui è imprigionato. Nei suoi ragionamenti nulla è banale, in lui si agitano ancora sentimenti: ira e amore, speranza e rassegnazione, arte. A volte il suo pensare è poesia. Il suo vissuto emerge di continuo, come la sua voglia di giustizia, la nostalgia per la vita di un tempo – forse non abbastanza apprezzata – e pure il desiderio del rispetto della sua volontà , pur se espressa in modo non formale. Con lui e attorno a lui agiscono vari personaggi, il personale ospedaliero e i parenti, che vivono un conflitto riguardo l’interruzione dell’alimentazione e delle cure, l’accanimento terapeutico e le norme sul fine vita.
Johnson
| Titolo | Johnson |
| Autore | Gianfranco Angioni |
| Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
| Collana | 14° piano |
| Editore | La Gru |
| Formato |
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| Pagine | 110 |
| Pubblicazione | 05/2024 |
| ISBN | 9791281847057 |
€12,50
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