«Sono arrivato il 23 novembre del 1980: il primo giorno mi hanno messo nel negozio per vendere le uova. Ma io non sapevo fare i conti. Sono andato a scuola solo per cinque anni, la mia adolescenza è stata tutta nei campi e non ho conosciuto altro. Così, quando arrivavano i clienti io scoppiavo in lacrime. Mi domandavo: ma cosa ci sto a fare qui dentro? Quelli della cooperativa non hanno capito chi sono, non sanno con chi hanno a che fare. Ero scoraggiato, demoralizzato. Credevo di non farcela". Poi, dopo una ventina di giorni di pianti e lamentele, Santoro ha finalmente tirato fuori la sua tenacia e ha deciso che era arrivato il momento di smettere di piangersi addosso, di rimboccarsi le maniche e ingegnarsi. Abbandonare tutto e rientrare a Roma no, non era pensabile, sarebbe stata una sconfitta amara. Lui, testardo e orgoglioso, doveva dimostrare prima di tutto a sé stesso che poteva farcela. L'incidente gli aveva portato via l'uso delle gambe, ma non la forza d'animo, l'operosità, la dignità».
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Questa terra è anche mia
| Titolo | Questa terra è anche mia |
| Autore | Giulia Cerqueti |
| Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
| Collana | Narrativa, 41 |
| Editore | DeriveApprodi |
| Formato |
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| Pagine | 114 |
| Pubblicazione | 07/2018 |
| ISBN | 9788865482544 |
€14,00
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