"Je suis comme je suis" ci avverte Jacques Prévert prima di offrirci i suoi versi disparati e sorprendenti tanto da sembrare una variegata collezione di dischi a cui ognuno è libero di attingere secondo il proprio capriccio o umore. Non si presenta né come un poeta-vate, né come un poeta-eroe, né tanto meno come un poeta-professore esteta e umanista, ma come un uomo che si rivolge alla gente nel suo stesso linguaggio, con una sorta di "poesia parlata", piena di composizioni a scatole cinesi, giochi di parole, doppi sensi ricavati dal cuore di etimologie arbitrarie, falsi proverbi e soprattutto lo fa in argot. È per questo che l'"anti-poesia" con cui celebra i piccoli e grandi piaceri della vita - il bacio in un mattino d'inverno al Parc Montsouris, a Parigi, i suoi ponti e i suoi vagabondi, le sue belle ragazze, i suoi fiori, i suoi bambini, le vrai soleil - risulta così familiare e il lettore, ancora oggi, riesce a trovare in queste pagine sollievo e piacere. Con uno scritto di Vittorio Sereni.
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Poesie. Testo francese a fronte
| Titolo | Poesie. Testo francese a fronte |
| Autore | Jacques Prévert |
| Traduttori | Maurizio Cucchi, Giovanni Raboni |
| Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
| Collana | Tascabili Guanda. Poesia |
| Editore | Guanda |
| Formato |
|
| Pagine | 256 |
| Pubblicazione | 04/2017 |
| Numero edizione | 11 |
| ISBN | 9788823517370 |
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