Da dove proviene il male?, si chiede Kant. Il male è radicale, è inscritto nell'uomo proprio in quanto libero. Una prospettiva con la quale la filosofia contemporanea non ha potuto esimersi dal fare i conti - si pensi alla dialettica tra radicalità e banalità del male come costante interrogazione nel pensiero di Hannah Arendt. Una domanda che Jaspers già aveva preso sul serio, rispondendo alla Arendt: "questo male è banale, non il male". Perché il male ha una natura così problematica da non potersi ridurre a opposizioni. La stessa radicalità di cui parla Kant non va intesa come un 'corpo estraneo' con cui giustificare la tensione fra caduta originaria e libero arbitrio dell'uomo. Jaspers si spinge oltre l'idea di libertà: il male è enigma e di esso si può dire solo dove non può avere fondamento. Non appartiene alla sensibilità - perché non siamo padroni delle nostre inclinazioni naturali - né alla ragione che è depositaria della legge morale. Il male, come figura del limite umano, in queste pagine pare persino dischiudere all'uomo la possibilità della 'grazia': essa non è forse anche guadagnata dall'uomo, e non solo gratuitamente 'data' da Dio? Una prospettiva che pone Jaspers nel solco del pensiero religioso liberale.
- Home
- Scienze umane
- Filosofia
- Il male radicale in Kant
Il male radicale in Kant
| Titolo | Il male radicale in Kant |
| Autore | Karl Jaspers |
| Argomento | Scienze umane Filosofia |
| Collana | Il pellicano rosso. Nuova serie, 124 |
| Editore | Morcelliana |
| Formato |
|
| Pagine | 88 |
| Pubblicazione | 02/2010 |
| ISBN | 9788837224820 |
€8,00
Libri dello stesso autore
I metodi per l'esame dell'intelligenza e il concetto di demenza. Relazione critica
Karl Jaspers
Mimesis
€20,00
Chi ha cercato questo ha cercato anche...
Metafora. La storia della filosofia in 24 immagini
Pedro Alcalde, Merlin Alcalde
L'Ippocampo Ragazzi
€18,00
Dizionario dei filosofi e delle scuole filosofiche
Maurizio Pancaldi, Mario Trombino, Maurizio Villani
Hoepli
€24,90

